AFFARI COSTITUZIONALI (1a)

MERCOLEDI' 12 GENNAIO 2000

483ª Seduta

Presidenza del Presidente
VILLONE


Interviene il ministro per la funzione pubblica Bassanini.

La seduta inizia alle ore 15,15.


IN SEDE REFERENTE

(4375) Disposizioni per la delegificazione di norme e per la semplificazione di procedimenti amministrativi - Legge di semplificazione 1999

(Seguito dell'esame e rinvio)

Prosegue l'esame, sospeso nella seduta del 9 dicembre.

Il presidente VILLONE dichiara aperta la discussione generale.

Prende la parola il senatore PASTORE che, ricordato il dibattito sul programma di riordino normativo, manifesta il proprio disappunto circa la conclusione cui parrebbero essere pervenute le risoluzioni approvate dalla Camera e dal Senato quanto alla natura dei testi unici previsti dall'articolo 7 della legge n. 50 del 1999. Una natura non meramente compilativa, ma di atti oggetto di una vera e propria delega legislativa. A questo proposito, se dichiara di condividere gli obiettivi cui mira il processo di delegificazione e semplificazione, di cui il provvedimento in titolo costituisce l'ultimo atto, ritiene che con maggiore cautela debbano essere scelti gli strumenti, in relazione ai quali paventa l'abuso di mezzi, quali la delega legislativa, che finiscono per incidere impropriamente sulle attribuzioni parlamentari.

Venendo a considerare l'oggetto proprio del provvedimento in titolo, ritiene che il più efficace strumento per la semplificazione della normativa vigente, sia quello di procedere alla abrogazione espressa di disposizioni normative delle quali non si rinvenga più una evidente utilità. Una maggiore cautela deve essere seguita invece nel caso si intendano sostituire alle vigenti nuove regolazioni. A questo proposito ritiene che la disciplina dello strumento della conferenza dei servizi contenuta nel Capo II del disegno di legge in esame si presenti eccessivamente complessa, priva dei caratteri di generalità propri della legge n. 241 del 1990. Crede quindi preferibile che gli aspetti della disciplina proposta che incidono su normative di settore vengano trasfusi in distinti provvedimenti, limitando l'oggetto della disciplina proposta ai soli aspetti di carattere generale, anche al fine di garantire una più facile interpretazione della nuova formulazione della legge n. 241.

Il presidente VILLONE concorda con la valutazione del senatore Pastore circa la particolare efficacia dello strumento dell'abrogazione espressa nell'attività di semplificazione e riordino della normativa. Quanto invece alla proposta di suddividere, in una pluralità di provvedimenti di settore, la disciplina sulla conferenza dei servizi contenuta nel provvedimento in titolo, ritiene più opportuna la scelta di mantenerne un esame unitario che solo può garantire, a suo avviso, una definizione in tempi certi della nuova normativa.

Il ministro BASSANINI, ricordato il processo che ha portato alla approvazione della legge n. 59 del 1997 e quindi della legge n. 50 del 1999, prima "legge di semplificazione", segnala la costante e proficua collaborazione tra Governo e Parlamento nel perseguire il comune obiettivo di una graduale semplificazione normativa e amministrativa. Si tratta di una politica pubblica il cui svolgimento costituisce elemento essenziale per la modernizzazione e lo sviluppo del paese, incidendo in primo luogo sulla competitività del sistema economico nazionale. A questo proposito segnala che un'efficace politica di semplificazione debba contemperare le esigenze di una minore rigidità nei rapporti economici e sociali con quelle di un'efficace tutela dei diritti dei cittadini. Non è quindi intenzione del Governo procedere a una semplice e aprioristica attività di deregolamentazione; anche se riconosce, come segnalato dal senatore Pastore e dal Presidente Villone, la particolare efficacia della pura e semplice abrogazione di normative e
di procedimenti di cui si rilevi la inutilità ovvero la eccessiva onerosità. A questo proposito ricorda che tra i principi e criteri cui si deve ispirare l'attività di semplificazione, ai sensi dell'articolo 20 della legge n. 59, vi è anche la soppressione di procedimenti inutili nonché di quelli che comportino costi più elevati dei benefici che mirano a conseguire. Sempre a questo riguardo ricorda che il comma 3 dell'articolo 1 del provvedimento in esame prevede un elenco di disposizioni per le quali si dispone la pura e semplice abrogazione; un elenco che potrà essere utilmente integrato e accresciuto nel corso dell'esame parlamentare.
Oltre la semplice soppressione di regole vigenti, il provvedimento in esame propone una più efficace disciplina di alcuni istituti. In particolare si prevede un perfezionamento dell'istituto dello sportello unico delle imprese nonché un complessivo riordino della disciplina della conferenza dei servizi. Replicando a quest'ultimo proposito ai rilievi mossi dal senatore Pastore, ricorda che la disciplina contenuta nel Capo II del provvedimento in titolo è frutto di una complessa elaborazione dell'Osservatorio per la semplificazione istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, organo nel quale sono rappresentate le parti sociali nonché le amministrazioni, centrali, regionali e locali. L'Osservatorio, nel corso del primo anno della sua attività, ha condotto un monitoraggio della attività degli sportelli unici per le imprese (monitoraggio che indica il successo di questo istituto i cui risultati saranno resi noti alla commissione nei prossimi mesi), nonché una valutazione dell'istituto della conferenza dei servizi del quale le parti sociali hanno da tempo evidenziato rigidità e talune inefficienze. La normativa contenuta nel Capo II del provvedimento in esame - frutto di questa elaborazione dell'Osservatorio e concertata tra ben otto ministeri - ridefinisce la disciplina della conferenza dei servizi, incidendo anche su alcune sue applicazioni particolari (quali quelle in cui si rende necessaria l'analisi di impatto ambientale ovvero la partecipazione dell'amministrazione dei beni culturali) che sono proprio quelle nelle quali si sono rilevate maggiori difficoltà applicative. Crede che la disciplina all'esame concili in modo soddisfacente l'interesse a una decisione rapida con quello a una piena, completa valutazione di tutti gli interessi pubblici che rilevano nel procedimento.
In conclusione, dopo aver ricordato che l'Osservatorio per la semplificazione si è anche occupato del problema dell'informatizzazione della pubblica amministrazione, crede che l'attività di semplificazione normativa e amministrativa debba essere un obiettivo comune alla maggioranza e all'opposizione; ritiene quindi che il provvedimento in esame vada inteso come una proposta aperta ad ulteriori correzioni e miglioramenti. Il confronto parlamentare può anche portare a scelte diverse rispetto a quelle proposte dal Governo, come, ad esempio, è avvenuto nel corso della elaborazione dell'articolo 7 della legge n. 50 del 1999, richiamato dal senatore Pastore, che, nel testo originario della proposta presentata dal Governo e approvata dal Senato, era nel senso di una semplice autorizzazione al Governo a riordinare in testi unici la disciplina normativa in alcune materie. Mentre la Camera dei deputati con una decisione, che ha accomunato maggioranza e opposizione, si è mostrata di diverso avviso, ritenendo la norma citata come disponente una vera e propria delega legislativa, e non già una semplice autorizzazione a emanare testi unici.
Il Senato, nell'approvare la risoluzione sul programma di riordino normativo, ha opportunamente evitato di contrapporre la propria valutazione a quella dell'altro ramo del Parlamento e la questione può, ora in questa sede, essere riaffrontata, modificando quanto previsto dall'articolo 7 della legge n. 50, sulla base di una valutazione condivisa dai due rami del Parlamento circa la natura da attribuire ai testi unici.
Crede comunque che le due interpretazioni circa la natura dei testi unici presentino entrambe aspetti apprezzabili. Nel complesso, la interpretazione avanzata dalla Camera dei deputati ha il vantaggio di fornire all'Esecutivo uno strumento più incisivo nell'opera di riordino di discipline normative in testi unici, ma - a differenza dell'interpretazione emersa nel corso dei lavori al Senato - ha l'effetto negativo di limitare la possibilità di aggiornamenti successivi dei medesimi.

A quest'ultimo proposito, il senatore MANZELLA chiede ulteriori chiarimenti al Ministro, rilevando che la risoluzione approvata dal Senato sul programma di riordino normativo invita il Governo a rendere effettivo il meccanismo di aggiornamento periodico dei testi unici, proprio demandando alla legge annuale di semplificazione la puntuale indicazione dei settori e delle materie di intervento.

Il ministro BASSANINI ricorda in proposito che il provvedimento in esame si limita a rinnovare, al comma 6 dell'articolo 1, la delega per il riordino in un testo unico delle norme che regolano il rapporto di lavoro nelle pubbliche amministrazioni; delega già prevista dall'articolo 8 della precedente legge di semplificazione. Non vi è invece alcuna ulteriore indicazione di testi unici da aggiornare, non essendo ancora stato adottato nessuno dei testi unici previsti dalla legge n. 50, per i quali non sono ancora scaduti i termini fissati per la loro adozione. In proposito, ricorda comunque che il Nucleo per la semplificazione ha già iniziato la propria attività, ed il primo dei testi unici previsti dalle risoluzioni approvate dalla Camera e dal Senato (quello in materia di documentazione amministrativa ed anagrafica) sarà sottoposto all'attenzione delle competenti Commissioni parlamentari nei prossimi tre mesi.

Il presidente VILLONE, espresse perplessità sulla natura di delega della previsione contenuta nel comma 6 dell'articolo 1 del provvedimento in esame il cui tenore letterale sembra essere nel senso di una semplice autorizzazione a redigere un testo unico di carattere compilativo, segnala che nell'elenco dei procedimenti da delegificare e semplificare vi è anche il procedimento per l'autorizzazione all'esercizio delle attività di barbiere e parrucchiere, oggetto di una iniziativa legislativa recentemente approvata dalla Commissione industria del Senato sulla cui opportunità la Commissione affari costituzionali non ha mancato di formulare rilievi, proprio sotto il profilo dell'eccessiva regolamentazione di attività economiche.
A questo proposito, il ministro BASSANINI ricorda le molte difficoltà che incontra la attività di semplificazione e deregolazione, anche in altri paesi europei.

Il presidente VILLONE, dichiarata conclusa la discussione generale, propone, infine, di fissare per le ore 12 di giovedì 20 gennaio il termine per la presentazione di emendamenti.

La Commissione concorda.

Il seguito dell'esame è quindi rinviato.

SUI LAVORI DELLA COMMISSIONE

Il PRESIDENTE avverte che nelle sedute della prossima settimana riprenderà l'esame dei disegni di legge sulla comunicazione istituzionale (n. 4217), sul rapporto tra procedimento penale e procedimento disciplinare nei confronti dei dipendenti pubblici (n. 3285) e su Roma capitale (nn. 2853 e 3986), con l'esame, per quest'ultimo provvedimento, degli emendamenti. Avverte quindi che il Comitato ristretto per l'esame dei disegni di legge sull'elezione dei Presidenti delle regioni a Statuto speciale (n. 4368 e connessi) si riunirà martedì 18 gennaio, alle ore 20, al termine dei lavori dell'Assemblea.
La Commissione prende atto.

La seduta termina alle ore 16,15.