AFFARI COSTITUZIONALI (1ª)

GIOVEDI' 25 GENNAIO 2001
624ª Seduta (antimeridiana)

Presidenza del Presidente
VILLONE


Interviene il ministro per le riforme istituzionali Maccanico.

La seduta inizia alle ore 8,50.

IN SEDE REFERENTE

(3236) Norme in materia di conflitti di interesse, approvato dalla Camera dei deputati in un testo risultante dall’unificazione dei disegni di legge d’iniziativa dei deputati Caparini ed altri; Veltri ed altri; Berlusconi ed altri; Piscitello ed altri.
(236) PASSIGLI ed altri - Disciplina in materia di incompatibilità e di conflitto di interessi per i titolari di cariche di Governo.
(4465) CO' ed altri - Norme in materia di conflitti di interesse

(Seguito dell’esame congiunto e rinvio)

Riprende l'esame congiunto sospeso nella seduta del 23 gennaio, con la formulazione, da parte della relatrice, del parere sugli emendamenti e subemendamenti riferiti al disegno di legge n. 3236 e pubblicati in allegato al resoconto della medesima seduta.

La relatrice DENTAMARO, illustrato il subemendamento 8.500/4, formula un parere contrario sul subemendamento 8.500/9, mentre invita i presentatori al ritiro del subemendamento 8.500/6 che ritiene superfluo essendo sufficiente il richiamo a quanto previsto dall'articolo 2367 del Codice civile.
Formula invece un parere favorevole sul subemendamento 8.500/12, purché venga riformulato come aggiuntivo. Illustra quindi il subemendamento 8.500/2, che estende anche agli avvocati la possibilità di gestire l'attività economica di cui l'interessato sia titolare esclusivo, nonché il subemendamento 8.500/3.

Prende quindi la parola il senatore SCHIFANI il quale, alla luce della valutazione contraria della relatrice sui subemendamenti più qualificanti da lui presentati all'emendamento 8.500, chiede quale sia l'avviso della relatrice relativamente al problema della revoca del gestore.

Al quesito la RELATRICE replica osservando che nella sua proposta si fa riferimento alle ordinarie regole del diritto societario, tenendo conto che il gestore esercita i poteri dell'azionista.
Riprendendo la sua esposizione, formula quindi un parere contrario all'emendamento 9.100 come anche sul subemendamento 9.500/4 che elimina una disposizione sanzionatoria già prevista nel testo trasmesso dall'altro ramo del Parlamento. Esprime quindi un parere contrario sul subemendamento 9.500/2, che tende a ripristinare il testo approvato dalla Camera, come anche - dopo aver illustrato il subemendamento 9.500/1 - sul subemendamento 9.500/3. Quanto al subemendamento 9.500/5 ne condivide l'intento di prevedere un margine di discrezionalità nella definizione della sanzione, ma ritiene comunque necessaria una riformulazione del subemendamento medesimo, osservando che appare incongruo fissare, per il livello minimo della sanzione, un valore assoluto e, invece, per il livello massimo un valore percentuale.
Illustrato il subemendamento 9.500/6, passa quindi a considerare le proposte riferite all'articolo 10 e formula un parere contrario sull'emendamento soppressivo 10.100, nonché sul subemendamento 10.500/2, che prevede un meccanismo farraginoso sul merito del quale avanza anche delle perplessità, in particolare con riferimento all'obbligo, ivi previsto, di prestare una fideiussione nonché sulla formulazione del terzo periodo che prevede un'ipotesi di doppia imposizione. Formula invece un parere favorevole sul subemendamento 10.500/3 nonché sul subemendamento 10.500/1, a condizione che esso venga riformulato come comma aggiuntivo, da inserire dopo il primo comma dell'emendamento 10.500, precisando che si fa riferimento agli atti e contratti stipulati ai fini del trasferimento al gestore e della restituzione al titolare.

I senatori SCHIFANI e PASTORE, aderendo all'invito della relatrice, manifestano la loro disponibilità a riformulare quest'ultimo subemendamento.

La relatrice DENTAMARO, riprendendo la sua esposizione, formula un parere contrario sull'emendamento 11.100, mentre esprime un parere favorevole sull'emendamento 11.101. Esprime altresì un parere contrario sull'emendamento 12.100.
Venendo quindi a considerare le proposte emendative riferite all'articolo 13, formula un parere contrario sull'emendamento 13.100. Illustrato il subemendamento 13.500/1, invita invece il presentatore al ritiro del subemendamento 13.500/4, rilevando l'inopportunità di demandare l'attuazione della disciplina ad un regolamento di delegificazione.

Il presidente VILLONE concorda con questa valutazione, mentre il senatore SCHIFANI si riserva di approfondire la questione.

La relatrice DENTAMARO, venendo quindi a considerare i restanti subemendamenti riferiti all'emendamento 13.500, ribadisce di ritenere preferibile concentrare i ricorsi avverso gli atti dell'Autorità garante nella giurisdizione esclusiva della Corte di cassazione. Ritiene infatti che si tratti di atti meritevoli di essere esaminati da parte di un giudice specializzato, mentre reputa inopportuno attribuire la conoscenza di tali atti al TAR del Lazio gravato, oggi, da un eccessivo carico di lavoro. Alla luce comunque della pluralità di posizioni in merito a tale questione, si rimette alla valutazione della Commissione quanto ai subemendamenti 13.500/5, 13.500/3, 13.500/2, 13.500/2 (nuovo testo) e 13.500/6.

Il senatore SCHIFANI non ritiene convincente l'argomento utilizzato dalla relatrice circa l'eccessivo carico di lavoro del TAR del Lazio. La disciplina in esame, infatti, non è tale, per la delicatezza delle ipotesi trattate, da generare un contenzioso numericamente rilevante, tale da gravare eccessivamente sul Tribunale amministrativo del Lazio. Prende tuttavia atto della valutazione espressa dalla relatrice e ribadisce la importanza annessa dalla sua parte politica alla garanzia del doppio grado di giurisdizione nella materia in oggetto.

Il presidente VILLONE ritiene la questione di sicuro rilievo ed osserva che, nel caso si decidesse di attribuire la competenza al giudice amministrativo, il giudice di secondo grado è il Consiglio di Stato, un organo particolarmente vicino al Governo.

La relatrice DENTAMARO ricorda quindi la formulazione del quinto comma dell'articolo 13 del disegno di legge in titolo, che prevede l'impugnabilità degli atti di accertamento delle Autorità di controllo e di garanzia dinanzi alla Corte di cassazione.

Il senatore SCHIFANI a quest'ultimo proposito osserva che questa disposizione fa esclusivo riferimento agli atti di accertamento e non già agli atti sanzionatori né a quelli di scelta del gestore, che, conseguentemente, sono impugnabili di fronte al giudice amministrativo, secondo le regole generali sul riparto della giurisdizione.

La relatrice DENTAMARO rileva invece l'ambiguità del testo della disposizione approvata dalla Camera dei deputati. Un ambiguità sulla quale conviene il senatore SCHIFANI che ribadisce comunque che la scelta del gestore non può essere in alcun modo annoverata tra gli "atti di accertamento".

A quest'ultimo proposito la RELATRICE ammette che anche la formulazione da lei proposta non è tale da eliminare possibili equivoci, mentre il senatore PASTORE ribadisce che gli atti di scelta dei gestori, come anche quelli di applicazione delle sanzioni, non possono essere ritenuti "atti di accertamento". Osserva quindi che gli atti di applicazione di sanzioni sono chiaramente distinti e separatamente disciplinati dal successivo comma 6 dell'articolo 13 del testo approvato dalla Camera dei deputati.

Il senatore MAGNALBO' manifesta la propria contrarietà all'attribuzione della conoscenza degli atti dell'Autorità ad un giudice specializzato, come anche alla previsione che riduce ad a uno solo i gradi di giudizio. In proposito, ricorda tuttavia che la legge n. 205 del 2000 ha ridefinito alcuni aspetti del procedimento di impugnazione dei provvedimenti adottati dalle autorità amministrative indipendenti.

La relatrice DENTAMARO invita infine i presentatori a ritirare l'emendamento 13.0.1, il cui contenuto giudica provocatorio, mentre si rimette alla valutazione della Commissione quanto all'emendamento 13.0.4.

Il senatore SCHIFANI si riserva di approfondire le questioni poste da quest'ultimo emendamento, mentre il ministro MACCANICO, in questa fase dell'esame, si rimette alle valutazioni della relatrice riservandosi di esprimere puntualmente il suo giudizio in occasione della votazione delle singole proposte emendative.

Il seguito dell'esame congiunto è infine rinviato.

SUI LAVORI DELLA COMMISSIONE

Il presidente VILLONE avverte che la seduta pomeridiana di oggi sarà prevalentemente dedicata alla discussione del disegno di legge n. 4917 (modifiche alla legge sulle onorificenze della Repubblica) nonché al seguito dell'esame dei disegni di legge relativi al voto degli italiani all'estero (A.S. 838 e connessi) e al conflitto di interessi (A.S. 3236 e connessi).

Il senatore SCHIFANI ritiene che, alla luce delle considerazioni esposte dai Sottosegretari nella seduta di ieri, dovrà essere valutata l'opportunità di fissare un nuovo termine per la presentazione di ulteriori emendamenti al testo unificato dei disegni di legge sul voto degli italiani all'etsero (A.S. 838 e connessi).

Il presidente VILLONE ritiene meritevole di considerazione quest'ultima proposta, mentre avverte che nella seduta pomeridiana si potrà procedere ad alcune prime votazioni relative ai disegni di legge n. 3236 e connessi sul conflitto di interessi.

La senatrice PASQUALI crede che i rilievi avanzati dai Sottosegretari in materia di voto degli italiani all'estero potranno essere tradotti dalla relatrice in puntuali proposte emendative senza ritardare ulteriormente l'iter di esame del provvedimento.

Il presidente VILLONE prende atto di questa richiesta ed assicura che comunque, a partire dalla seduta di martedì prossimo, inizierà la fase delle votazioni.

La seduta termina alle ore 9,30.