ISTRUZIONE (7a)

MERCOLEDI' 26 GENNAIO 2000

389a Seduta

Presidenza del Presidente
OSSICINI

Interviene il sottosegretario di Stato per la pubblica istruzione Polidoro.

La seduta inizia alle ore 15,30.

IN SEDE REFERENTE

(1703) RUSSO SPENA ed altri. - Nuove norme sull'uso degli animali in circhi e spettacoli viaggianti
- e voto regionale n. 120 e petizione n. 450 ad esso attinenti
(Rinvio del seguito dell'esame)

Il PRESIDENTE informa che il Governo ha annunciato l'intenzione di presentare alcuni emendamenti al testo predisposto dal relatore. Propone pertanto di rinviarne l'esame alla settimana prossima, onde poter acquisire anche sui nuovi emendamenti i pareri delle Commissioni 1a e 5a.

Conviene la Commissione.

Il seguito dell'esame è quindi rinviato.

(662) SPECCHIA ed altri. - Norme in materia di stato giuridico degli insegnanti della religione cattolica
(703) MONTICONE e Pierluigi CASTELLANI . - Norme in materia di stato giuridico degli insegnanti della religione cattolica
(1376) FUMAGALLI CARULLI ed altri. - Norme sullo stato giuridico e sul reclutamento dei docenti di religione cattolica
(1411) MINARDO ed altri. - Nuova disciplina sullo stato giuridico e sul reclutamento dei docenti di religione cattolica
(2965) COSTA. - Norme in materia di stato giuridico degli insegnanti di religione

- e petizione n. 447 ad essi attinente
(Seguito dell'esame congiunto e rinvio)

Riprende l'esame congiunto, sospeso nella seduta antimeridiana del 14 luglio 1999 e rinviata nelle sedute del 16 settembre e del 5 ottobre 1999.

Il PRESIDENTE informa che, nella seduta di ieri, la Sottocommissione pareri della Commissione bilancio ha richiesto al Governo la relazione tecnica sul testo unificato predisposto dal relatore per i disegni di legge in titolo, nonché sui relativi emendamenti. Ai sensi del Regolamento, il Governo ha ora trenta giorni di tempo per predisporre la suddetta relazione, durante i quali i lavori devono essere conseguentemente sospesi. Nell'osservare che la Commissione potrà tuttavia, nel frattempo, dare corso al dibattito sull'affare assegnato, ai sensi dell'articolo 50 del Regolamento, relativo all'insegnamento della religione cattolica, rinvia quindi il seguito dell'esame congiunto.

IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO
Documento recante le linee e gli indirizzi generali sull'autonomia scolastica (n. 613)
(Parere al Ministro per i rapporti con il Parlamento, ai sensi dell'articolo 8, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275: seguito e conclusione dell'esame. Parere favorevole)

Riprende l'esame, sospeso nella seduta del 19 gennaio scorso, nel corso della quale – ricorda il PRESIDENTE – la relatrice Pagano aveva svolto la propria relazione introduttiva. Dichiara quindi aperto il dibattito.

Il senatore ASCIUTTI si richiama a quanto riconosciuto dalla stessa relatrice in ordine alla transitorietà della disciplina delineata dall'atto in titolo: la mancata approvazione del riordino dei cicli scolastici impedisce infatti, a tutt'oggi, di valutare il complessivo disegno riformatore del Ministro e rende la discussione parlamentare del tutto inutile. Diverso sarebbe stato se il Governo avesse manifestato disponibilità a discutere sui contenuti della riforma: ciò non è tuttavia avvenuto, vanificando così l'esame parlamentare sia dei disegni di legge di riforma che dell'atto in titolo, che ne rappresenta un'anticipazione a carattere transitorio.

Il senatore BISCARDI osserva che il documento avrebbe potuto limitarsi al solo dispositivo. Esso suscita peraltro non poche perplessità, rilevate anche dal Consiglio nazionale della pubblica istruzione (CNPI), relative in particolare al riconoscimento di tutte le sperimentazioni finora effettuate pur in assenza di un adeguato monitoraggio. Egli invita pertanto il Governo ad utilizzare il lasso di tempo che inevitabilmente intercorrerà fra l'attuale regolamentazione provvisoria e l'entrata in vigore della legge di riforma dei cicli scolastici per realizzare un monitoraggio serio delle sperimentazioni e darne comunicazione alle competenti Commissioni parlamentari.

Il senatore BRIGNONE deplora il basso profilo dell'autonomia che si va configurando in capo alle istituzioni scolastiche, sempre connessa a fattori esterni quali i parametri dimensionali e gli organici funzionali di istituto. La misura del 15 per cento prevista dal documento in titolo per la determinazione del monte ore annuale di ciascuna disciplina da parte delle scuole, a fronte dell'85 per cento rimesso alle determinazioni nazionali, non differisce infatti di molto dall'esperienza delle "aree di progetto", che già prevedevano un 10 per cento di autonomia per le scuole, senza peraltro i vincoli ed i parametri attuali. Nel suggerire una ripartizione diversa (40 per cento all'autonomia degli istituti e 60 per cento rimesso alle determinazioni ministeriali), egli auspica peraltro che l'autonomia non si esprima solo attraverso i progetti educativi di istituto o i programmi dell'offerta formativa, onde non limitare il processo autonomistico al mero consolidamento delle sperimentazioni fin qui effettuate. Non va infatti dimenticato che la situazione è ora profondamente diversa rispetto ai primi anni Ottanta, quando le sperimentazioni hanno precorso la legislazione per venire incontro alle esigenze del territorio e dell'utenza. Né l'autonomia da concedere può essere intesa in senso meramente gestionale paventando l'inadeguatezza di molti istituti a forme di autonomia di più alto livello. Al contrario, occorre ipotizzare modelli educativi diversi a seconda dei territori, sia pure mantenendo in vita il valore legale dei titoli di studio e un adeguato sistema nazionale di valutazione su determinati saperi fondamentali. Se la situazione scolastica è disomogenea nelle diverse aree del Paese, emerge l'esigenza di una conferenza Stato-regioni, che consenta di superare le disparità adottando soluzioni non necessariamente identiche in tutto il Paese. In mancanza di ciò, non restano che il documento in esame e le sue soluzioni a dire il vero assai poco soddisfacenti.
La stessa previsione di percorsi formativi integrati con la formazione professionale lascia d'altronde spazio a forti perplessità, stanti i margini di incertezza che caratterizzano i centri accreditati, che comunque fanno riferimento all'apparato scolastico statale. Preannuncia conclusivamente la propria astensione sulla proposta di parere favorevole avanzata dalla relatrice.

Il senatore RESCAGLIO sottolinea anzitutto l'importanza della partecipazione al processo di attuazione e sviluppo dell'autonomia del personale della scuola, dei genitori e degli studenti, prevista dal comma 5 dell'articolo 16 del regolamento sull'autonomia. Pur nella consapevolezza che una generazione scolastica non è certo sufficiente a portare a compimento l'intero processo, ritiene infatti assai significativa la valorizzazione ivi prevista di tutte le componenti del mondo scolastico. Auspica poi che gli scambi educativi internazionali previsti dall'articolo 14 del suddetto regolamento siano adeguatamente finalizzati, onde evitare che gli studenti che vi prendono parte restino poi indietro con i programmi dei rispettivi istituti.
Dopo essersi soffermato sull'importanza che il processo autonomistico si rivolga contestualmente agli istituti scolastici statali e non statali, indirizzandosi così alla scuola nella sua globalità, rileva la ricchezza di contenuti dell'autonomia didattica prevista dall'articolo 4 del summenzionato regolamento che, fra l'altro, tutela in modo significativo la libertà di insegnamento e di scelta educativa delle famiglie.
Giudica infine positivamente l'affidamento a organismi interni alla scuola della responsabilità e della valutazione degli alunni, richiamandosi alla precedente esperienza degli istituti regionali di ricerca e sperimentazione (IRRSAE).

Il senatore MASULLO rileva anzitutto il delicato intreccio nel rapporto fra i vari livelli di sperimentazione: anzitutto il livello tecnico, per la parte che coinvolge gli insegnanti; indi il livello applicativo, per la parte che coinvolge l'Amministrazione; infine il livello politico, per la parte che coinvolge i poteri decisionali. Egli invita poi a valutare le sperimentazioni tenendo conto che, in base alla riforma dei cicli scolastici che il Parlamento si accinge a varare, il Governo presenterà al Parlamento un programma sull'organizzazione didattica, per la cui valutazione è diritto-dovere del legislatore avere conoscenza dei risultati delle sperimentazioni.
Raccomanda poi al Governo di non imprimere alla riforma della scuola una velocità eccessiva, che rischierebbe di disorientare il delicato e sensibile organismo cui dovrebbe essere applicata.

Il senatore LORENZI interpreta in termini ottimistici il documento in titolo, giudicando positiva la misura del 15 per cento del monte ore annuale di ciascuna disciplina rimessa all'autonomia delle singole scuole. Nell'auspicare un'estensione all'ambito scolastico delle forme di autonomia già sperimentate, a livello regionale, in ambito sanitario, egli suggerisce poi di accompagnare l'autonomia con la facoltà, per i singoli istituti, di scegliere i propri insegnanti: in assenza di tale previsione, la tanto conclamata autonomia scolastica rischia infatti – a suo giudizio - di rimanere lettera morta. Confida pertanto che, nel successivo esame parlamentare del regolamento relativo ai curricoli, vi sia la possibilità di integrare il processo autonomistico nel senso suddetto, nell'ambito di un più complessivo processo di revisione costituzionale in senso federale.

Concluso il dibattito, agli intervenuti replica la relatrice PAGANO, la quale ribadisce il proprio giudizio positivo sulla scelta operata dal Ministro di presentare comunque al Parlamento un documento transitorio di linee ed indirizzi generali sull'autonomia, in attesa della riforma definitiva dei cicli scolastici. Ciò, al fine di evitare incertezze nel mondo della scuola e consentire un avvio sereno del prossimo anno scolastico. Allo stato dei fatti, occorre quindi spostare l'attenzione dall'architettura della riforma (ormai definitivamente articolata in due cicli di durata rispettivamente settennale e quinquennale) ai suoi contenuti. Né va dimenticato che la materia oggetto del documento in titolo è l'autonomia didattica dei singoli istituti, mentre gli organici funzionali trovano più adeguata sede di discussione nel provvedimento collegato alla manovra finanziaria sul personale scolastico (cosiddetto "ordinamentale"), attualmente all'esame della Camera dei deputati.
Una volta approvata la riforma, maturerà poi il clima per una più approfondita riflessione sulla formazione professionale, che stimoli le regioni ad una effettiva integrazione con il sistema dell'istruzione: a fronte di regioni che hanno già predisposto gli strumenti attuativi per innalzare l'obbligo formativo a diciotto anni attivando convenzioni con imprese e centri di formazione, vi sono infatti regioni che nulla hanno disposto sul punto e rischiano di perdere i pur congrui fondi stanziati allo scopo.
Nega poi che il processo autonomistico rivesta un basso profilo anche se, innegabilmente, occorre vigilare onde evitare che significativi segmenti di autonomia vengano nuovamente rimessi alla competenza centrale.
Propone conclusivamente l'espressione di un parere favorevole sull'atto in titolo, sulla base delle premesse esposte nel corso della relazione introdottiva.

Agli intervenuti replica altresì il sottosegretario POLIDORO, a giudizio del quale la presentazione al Parlamento del documento in titolo, benchè transitorio, rappresenta comunque un passo importante nell'ottica di dare certezza all'ordinamento scolastico. Nel condividere l'inopportunità di una eccessiva accelerazione del processo di riforme, osserva poi che il riordino dei cicli scolastici pare giunto alla definitiva approvazione, dando così piena sostanza al disegno riformatore del Governo.

Dopo che il PRESIDENTE ha accertato la presenza del numero legale ai sensi dell'articolo 30, comma 2, del Regolamento, e previe dichiarazioni di voto dei senatori TONIOLLI (contrario a nome del Gruppo Forza Italia), PACE (contrario a nome del Gruppo Alleanza Nazionale) e LORENZI (favorevole), la proposta di parere favorevole della relatrice è infine posta ai voti e accolta.

SUI LAVORI DELLA COMMISSIONE

Il PRESIDENTE propone che, essendosi concluso l'esame degli argomenti all'ordine del giorno della Commissione per questa settimana, la seduta già prevista per domani alle ore 15, nonché la riunione dell'Ufficio di Presidenza al termine di tale seduta, non abbiano più luogo.

Conviene la Commissione.

Il PRESIDENTE propone altresì che, all'ordine del giorno della Commissione per la settimana prossima, siano iscritti – come convenuto nell'ultimo Ufficio di Presidenza – i disegni di legge nn. 4176 (recante disciplina dell'attività teatrale), 4324 (sull'architettura contemporanea), 4164-B (sull'integrazione scolastica degli alunni con handicap sensoriali e altri), nonché – in considerazione della forzata sospensione dei lavori in ordine ai disegni di legge nn. 662 e abbinati sugli insegnanti di religione cattolica – l'affare assegnato, ai sensi dell'articolo 50 del Regolamento, relativo all'insegnamento della religione cattolica.

Conviene la Commissione.

Il senatore BISCARDI sollecita altresì l'iscrizione all'ordine del giorno del disegno di legge n. 4429 relativo agli insegnanti precari delle Accademie e dei Conservatori, sottoscritto da esponenti di tutte le forze politiche. Auspica inoltre una ripresa dell'esame del disegno di legge n. 2223, volto al riconoscimento di museo nazionale del complesso monumentale di Santa Maria delle Monache e Homo Aeserniensis di Isernia – La Pineta.

Il senatore NAVA sollecita a sua volta l'iscrizione all'ordine del giorno del disegno di legge n. 2925, recante disciplina della danza.

Il PRESIDENTE fornisce assicurazioni.

La senatrice PAGANO invita poi i componenti della Commissione a rappresentare ai rispettivi Presidenti di Gruppo l'esigenza di una sollecita calendarizzazione in Aula dei disegni di legge nn. 2619 e abbinati, di disciplina dell'attività musicale.

Il senatore BRIGNONE chiede infine al Governo di rendere noti al Parlamento i risultati del lavoro di monitoraggio svolto dai 500 nuclei territoriali sull'autonomia.

Si associa la senatrice PAGANO, la quale sollecita in particolare la trasmissione al Parlamento dei libri verdi sull'autonomia.

Il sottosegretario POLIDORO fornisce assicurazioni.

SCONVOCAZIONE DELLA COMMISSIONE E DELL'UFFICIO DI PRESIDENZA DI DOMANI.

Il PRESIDENTE avverte che la seduta della Commissione già prevista per domani alle ore 15 e la riunione dell'Ufficio di Presidenza previsto al termine della seduta stessa, non avranno più luogo.

Prende atto la Commissione.

La seduta termina alle ore 16,30.