AFFARI COSTITUZIONALI (1
a
)
GIOVEDI’ 26 NOVEMBRE 1998
331ª Seduta
Presidenza del Presidente
VILLONE
Interviene il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Bressa.
La seduta inizia alle ore 9,15.
IN SEDE CONSULTIVA
(3662)
Misure di finanza pubblica per la stabilizzazione e lo sviluppo
,
approvato dalla Camera dei deputati
(Parere alla 5ª Commissione: esame e rinvio)
Il relatore ANDREOLLI riassume i riferimenti macroeconomici e finanziari in cui si inserisce la manovra per il 1999, di cui enuncia quindi l’entità. Nel richiamare l’attenzione sulle parti del disegno di legge riferibili alle materia di competenza della Commissione, espone il contenuto degli articoli 19 e 20 e si sofferma poi sull’articolo 24, intitolato al patto di stabilità interno: al riguardo egli rileva una visibile distanza dall’impostazione originaria del disegno di legge, diretta a perseguire un’effettiva autonomia finanziaria delle regioni e degli enti locali, conforme al principio tuttora proclamato del federalismo fiscale. Il testo risultante dall’esame della Camera dei deputati, peraltro, appare molto distante da quella impostazione, e una dimostrazione di tale incongruenza tra scopi enunciati e mezzi disposti è data anche dalla configurazione del disegno di legge collegato alla manovra finanziaria di natura ordinamentale (n. 3599), in materia tributaria, nell’esame del quale la Commissione ha già rilevato una palese insufficienza della delega legislativa sul cosiddetto federalismo fiscale. Al riguardo, d’altra parte, il Governo ha motivato sia le modifiche apportate al disegno di legge in esame da parte delle Camera dei deputati, sia il contenuto attuale del disegno di legge n. 3599, in base ad un possibile recupero in quest’ultimo disegno di legge di tutte quelle misure, già destinate ad essere incluse nel testo in esame, che darebbero sostanza ed efficacia al perseguito obiettivo di maggiore autonomia finanziaria delle regioni e degli enti locali. In ogni caso, occorre osservare che senza misure così qualificate la stessa operazione di riforma avviata con la legge n. 59 del 1997 e diretta ad un decentramento accentuato di poteri, funzioni e competenze verso le regioni e gli enti locali, non potrebbe essere realizzata per l’evidente carenza delle risorse necessarie allo scopo.
Si sofferma, quindi, su altre parti dell’articolo 24, in particolare sui commi 8 e 9, di cui lamenta la formulazione estremamente complessa, e infine sul comma 15.
Quanto all’articolo 27, osserva che la fissazione al 31 dicembre di ciascun anno del termine per i bilanci di previsione degli enti locali elimina ogni margine di flessibilità, che permetterebbe ai comuni e alle province di provvedere tenendo conto del quadro di riferimento finanziario desumibile dal bilancio dello Stato: poichè la finanza locale è in gran parte finanza derivata, non sembra possibile imporre agli enti locali determinazioni contabili che dovrebbero prescindere dai vincoli finanziari generali. In merito al comma 2, obietta che il vincolo di destinazione ai comuni per le regioni a statuto speciale e le province autonome è evidentemente lesivo del principio di autonomia. Si sofferma, quindi, sui commi 10 e 12 dell’articolo 27, rilevando in quest’ultimo caso un intervento positivo ma di dimensioni modeste. Illustra, infine, i commi 23, 35 e 36 dello stesso articolo 27, nonchè il contenuto dell’articolo 29.
Il presidente VILLONE osserva, quanto all’articolo 27, comma 2, che la disposizione sembrerebbe dettata da una richiesta proveniente da forze politiche radicate proprio nei territori ad autonomia differenziata.
Il senatore PINGGERA motiva la disposizione in ragione della opportunità di assicurare agli enti con minori mezzi il gettito derivante da un aumento della pressione fiscale.
Il relatore ANDREOLLI conferma la sua opinione critica affermando che tali determinazioni dovrebbero essere comunque rimesse alle regioni e alle province autonome e non definite da una legge dello Stato.
Il senatore ROTELLI precisa che il gettito è destinato alla generalità dei comuni di ciascun territorio regionale e provinciale e gli enti di maggiore dimensione avrebbero pertanto piena discrezionalità nella distribuzione delle risorse.
Il senatore ELIA, quindi, richiama l’attenzione sull’articolo 22, comma 1, in cui si rinviene una disposizione di interpretazione che potrebbe determinare notevoli controversie, in quanto diretta a negare l’effetto di decine di sentenze pronunciate in sede giurisdizionale amministrativa.
Il presidente VILLONE osserva che tale disposizione assicura un risparmio di 600 miliardi e la sua possibile elisione dovrebbe essere compensata quanto agli effetti finanziari.
Il senatore BESOSTRI si riserva di intervenire sull’argomento, riconoscendone l’importanza.
Si conviene, quindi, di richiedere al relatore la predisposizione di uno schema di parere, sul quale poter svolgere una discussione in una seduta da convocare per martedì 1° dicembre alle ore 12, in modo da poter pronunciare il parere in tempo utile per l’eventuale proposizione di emendamenti presso la Commissione bilancio, il cui termine è stato fissato alle ore 18 dello stesso giorno.
Il seguito dell’esame è infine rinviato.
SUI LAVORI DELLA COMMISSIONE
(A007 000, C01
a
, 0132°)
Il presidente VILLONE propone di organizzare i lavori della sessione di bilancio, per quanto di competenza, secondo il seguente calendario: martedì 1° dicembre alle ore 12, per la prosecuzione dell’esame del disegno di legge collegato; martedì 1° dicembre alle ore 15, per la conclusione dell’esame dello stesso disegno di legge e l’inizio della trattazione relativa alle tabelle di bilancio 2 e 8 e alle parti corrispondenti del disegno di legge finanziaria, con termine per la presentazione di emendamenti alle tabelle di bilancio fissato alle ore 19 dello stesso giorno; mercoledì 2 dicembre alle ore 9, per la discussione sulle tabelle di bilancio e l’esame degli eventuali emendamenti; mercoledì 2 dicembre alle ore 15, per la prosecuzione e l’eventuale conclusione dell’esame delle tabelle di bilancio e delle parti corrispondenti del disegno di legge finanziaria; giovedì 3 dicembre, alle ore 10, per il compimento dei lavori inerenti alla sessione di bilancio, se non conclusi nella seduta precedente, ovvero per la ripresa del lavoro legislativo ordinario, esclusi i disegni di legge con implicazioni finanziarie e compreso l’esame di un nuovo disegno di legge costituzionale, relativo al principio del giusto processo, già assegnato alla Commissione (n. 3619). A tale ultimo riguardo, il Presidente precisa, su richiesta del senatore Rotelli, che la questione di competenza proposta dalla Commissione giustizia è stata risolta dal Presidente del Senato confermando la competenza esclusiva, in sede referente, della Commissione affari costituzionali.
La Commissione accoglie la proposta di calendario formulata dal Presidente.
La seduta termina alle ore 10,05.