B I L A N C I O (5a)

GIOVEDI’ 1° LUGLIO 1999

196a Seduta

Presidenza del Vice Presidente
AZZOLLINI
indi
del Presidente
COVIELLO


Interviene il sottosegretario di Stato per il tesoro, il bilancio e la programmazione economica D’Amico.


La seduta inizia alle ore 15,10.


IN SEDE CONSULTIVA

Schema di decreto legislativo recante riforma dell'organizzazione del Governo (n. 473)
(Osservazioni alla Commissione parlamentare consultiva in ordine all'attuazione della riforma amministrativa istituita ai sensi della legge 15 marzo 1997, n. 59. Seguito dell'esame e rinvio)
(R139 b00, B31a, 0033°)

Riprende l'esame, sospeso nella seduta di ieri.

Il senatore PIZZINATO, dopo aver espresso apprezzamento per la relazione svolta, si sofferma sui ritardi registrati nell’attuazione della prima parte della legge delega n. 59 del 1997, ricordando, a titolo di esempio, quelli relativi al trasferimento di competenze alle Regioni in materia di politiche dell’impiego e del collocamento; tenuto conto dei rilevanti effetti negativi di tali ritardi nel rapporto tra pubblica amministrazione e cittadini e aziende, ritiene opportuno che le osservazioni formulate dalla Commissione sottolineino l’esigenza di accelerare i termini per l’attuazione della prima parte della delega al fine di renderli coerenti con la riforma dell’amministrazione contenuta nella seconda parte della stessa. Nel sottolineare che i dipartimenti devono costituire strumento di coordinamento e propulsione non solo dell’attività ministeriale ma anche di quella svolta dalle agenzie e dagli uffici territoriali, evidenzia che la costituzione dell’ufficio territoriale del Governo appare in contraddizione rispetto ai processi in atto, soprattutto quelli relativi alle città metropolitane e alla specificità delle nuove funzioni trasferite alle Province. Si sofferma, infine, sull’assegnazione di competenze in materia di servizi di sicurezza sui luoghi di lavoro e delle relative attività ispettive: nel rilevare che nello schema di decreto esse sono affidate in parte al Ministero delle attività produttive e in parte al Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, ritiene necessario prevederne una unificazione presso il Ministero del lavoro o in alternativa presso una apposita agenzia.

Il senatore MANTICA rileva che il provvedimento in esame persegue un obiettivo molto ambizioso, vale a dire la trasformazione di un modello amministrativo di ispirazione francese con oltre un secolo di storia in un modello che si ispira alle strutture del sistema anglosassone e che presuppone quindi dei processi di privatizzazione almeno dal punto di vista gestionale. A suo avviso, pur essendo certamente condivisibile l’obiettivo di incrementare l’efficienza della pubblica amministrazione, è innegabile che tale risultato non potrà essere raggiunto in assenza di rilevanti investimenti sul piano delle tecnologie, soprattutto informatiche, e della formazione professionale. Da tale presupposto il Governo sembra prescindere dal momento che lo schema di decreto è sprovvisto di una relazione tecnica nell’ipotesi che non comporti oneri. Peraltro, numerose sono le incongruenze della disciplina proposta soprattutto per le agenzie, che dovrebbero essere l’organismo caratterizzante del futuro sistema amministrativo: la natura giuridica è definita solo per l’agenzia di protezione civile mentre per le altre non è chiaro se si tratti di strutture pubbliche o di strutture miste; il rapporto di lavoro è rinviato a procedure di contrattazione e sono previsti una serie di vincoli che mal si conciliano con l’obiettivo di assegnare alle agenzie medesime la responsabilità di attuare una gestione per obiettivi; non è poi comprensibile l’istituzione di un agenzia delle dogane distinta da quella delle entrate ed il mantenimento di due agenzie per il demanio ed il territorio. Il difetto di fondo della riforma proposta è quello di riportare tutti i Ministeri allo stesso modello, ignorando le profonde diversità che esistono ad esempio tra il Ministero del tesoro, che ha scarsi rapporti con il pubblico ed il Ministero delle finanze, che invece è fondamentalmente una grande struttura di servizi per il cittadino. Scarsa attenzione è anche riservata al rapporto pubblico-privato nell’attività di informazione, che non tiene conto adeguatamente delle esigenze di riservatezza dell’attività ministeriale. Giudicando anomala la circostanza per cui manca una presa di posizione del mondo sindacale sul provvedimento in esame, conclude sottolineando che esso riguarda comunque un processo di riforma molto complesso che avrebbe bisogno di tempi molto più lunghi di quelli previsti.

Il senatore FERRANTE, nel condividere le considerazioni del relatore, sottolinea l’esistenza di imprecisioni o lacune negli articoli riguardanti le agenzie, per quanto concerne sia la loro natura giuridica, sia il controllo della Corte dei conti, sia la rappresentanza in giudizio. Dopo avere espresso perplessità sulla disposizione di cui all’articolo 8, comma 4, lettera m), suscettibile secondo lui di dar luogo a confusione, sollecita dal Governo chiarimenti sui compiti del Corpo forestale dello Stato e sulla disposizione che prevede per l’agenzia di protezione civile la possibilità di avvalersi di personale a contratto.

Il senatore MARINO, dopo aver evidenziato che la responsabilità dell’attuazione della riforma è affidata al primo Governo costituito a seguito delle prime elezioni politiche successive all’entrata in vigore del decreto legislativo, ritiene necessario approfondire tutti gli aspetti e i rilievi emersi in merito allo schema di decreto in esame al fine di pervenire ad una compiuta valorizzazione di una pubblica amministrazione che sia strumento propulsivo per lo sviluppo del Paese. Nell’esprimere apprezzamento per l’accorpamento del Ministero delle finanze con quello del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, si domanda se il cambiamento di nome comporti un minore impegno della nuova struttura ministeriale nella programmazione negoziata e nella gestione delle politiche territoriali: nel ribadire l’opportunità che gli interventi per lo sviluppo siano comunque coordinati a livello centrale, auspica che il Ministero mantenga le attuali funzioni in tale settore, in particolare nel rapporto con l’Agenzia Sviluppo Italia.
Si sofferma, quindi, sui criteri direttivi della legge delega che prevedono l’eliminazione delle duplicazioni organizzative e funzionali dell’amministrazione centrale, ritenendo opportuno chiarire maggiormente il rapporto fra le agenzie e le rimanenti competenze e strutture ministeriali: l’autonomia di bilancio delle agenzie e la possibilità loro concessa di derogare alle norme di contabilità, lascia aperta, a suo avviso, la possibilità di duplicazioni di spesa. In relazione alla istituzione dell’ufficio territoriale del Governo, che gestisce tutte le competenze dello Stato centrale a livello locale, ritiene che la connessa figura del prefetto potrebbe essere in contrasto con l’obiettivo di maggiore responsabilizzazione delle Regioni. Dopo aver sollecitato indicazioni in relazione alle assegnazioni di competenze in materia di giustizia amministrativa, evidenzia la tendenza eccessiva a consentire alle pubbliche amministrazioni di ricorrere a consulenti esterni e la necessità di precisare con chiarezza, con riferimento in particolare all’agenzia per la formazione professionale, gli obiettivi di ciascuna struttura.

Il seguito dell’esame viene, quindi, rinviato.


SULLA PROCEDURA INFORMATIVA PRELIMINARE ALL'ESAME DEL DOCUMENTO DI PROGRAMMAZIONE ECONOMICO-FINANZIARIA 2000-2003
(A007 000, C05a, 0019°)

Il presidente COVIELLO dà conto di un programma di massima delle audizioni da svolgere congiuntamente con l'omologa Commissione della Camera dei deputati al fine di acquisire elementi informativi in ordine ai criteri di impostazione del Documento di programmazione economico-finanziaria per il quadriennio 2000-2003, ai sensi dell'articolo 125-bis del Regolamento. Si dovrebbe procedere a partire da giovedì 8 luglio, con le comunicazioni dei Ministri del tesoro e delle finanze e del Governatore della Banca d'Italia per proseguire, nella settimana successiva, con le audizioni dei rappresentanti delle organizzazioni sindacali, delle altre parti sociali, della Corte dei Conti, dell'ISTAT, dell'ISAE, della Commissione tecnica per la spesa pubblica, del CNEL e del commissario europeo Monti. Sarebbe opportuno richiedere a tutti i predetti soggetti la trasmissione preliminare di una relazione scritta, al fine di concentrare il dibattito e le repliche sugli aspetti di maggior rilievo, nonché prevedere una audizione congiunta dei rappresentanti delle associazioni di categoria; analogamente, potrebbero essere unificate le audizioni dei rappresentanti degli istituti di ricerca.

La Commissione conviene sulla proposta del Presidente.

La seduta termina alle ore 16,30.