AFFARI COSTITUZIONALI (1ª)

MARTEDI' 25 LUGLIO 2000

563ª Seduta (notturna)

Presidenza del Presidente

VILLONE


Intervengono il ministro per le riforme istituzionali Maccanico e il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Franceschini.

La seduta inizia alle ore 20,40.

IN SEDE REFERENTE

(3812) Modificazioni al decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, di approvazione del testo unico delle leggi recanti norme per l’elezione della Camera dei deputati.
(288) LA LOGGIA ed altri. - Abolizione della quota proporzionale per l’elezione della Camera dei deputati e attribuzione di tutti i seggi con il sistema uninominale a un turno.
(1006) PIERONI ed altri. - Modifiche ed integrazioni alle norme per l'elezione della Camera dei deputati.
(1323) MILIO. - Abolizione della quota proporzionale per l’elezione della Camera dei deputati e attribuzione di tutti i seggi con il sistema uninominale maggioritario a un turno.
(1935) COSSIGA. - Modifiche e integrazioni alle norme per la elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica.
(2023) BESOSTRI e MURINEDDU. - Nuova disciplina dell’elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica con la previsione del sistema elettorale a doppio turno.
(3190) FORCIERI ed altri. - Riforma del sistema elettorale del Parlamento.
(3325) PASSIGLI. - Modifiche al testo unico delle leggi recanti norme per la elezione della Camera dei deputati.
(3476) DISEGNO DI LEGGE D’INIZIATIVA POPOLARE. - Introduzione del doppio turno nei collegi uninominali.
(3621) MAZZUCA POGGIOLINI. - Norme per la modifica dei sistemi elettorali mediante l'introduzione di collegi binominali.
(3628) LA LOGGIA ed altri. - Modifiche al testo unico delle leggi recante norme per la elezione della Camera dei deputati, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361.
(3633) PIERONI ed altri. - Modifiche ed integrazioni al testo unico delle leggi recanti norme per l'elezione della Camera dei deputati, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, per l'introduzione del doppio turno di coalizione.
(3634) PIERONI e LUBRANO DI RICCO. - Modifiche ed integrazioni al testo unico delle leggi recanti norme per l'elezione della Camera dei deputati, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, per l'introduzione del doppio turno di coalizione.
(3689) CO' ed altri. - Modifiche al testo unico delle leggi recanti norme per l'elezione della Camera dei deputati, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361.
(3772) PARDINI ed altri. - Modifica al sistema elettorale della Camera dei deputati.
(3783) TOMASSINI. - Riforma delle norme sulla elezione della Camera dei deputati.
(3828) MARINI ed altri. - Modifiche al testo unico delle leggi recanti norme per l’elezione della Camera dei deputati
(4505) ELIA ed altri. - Modifiche al testo unico delle leggi recanti norme per l'elezione della Camera dei deputati, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361 e successive modificazioni
(4553) DI PIETRO ed altri. - Modifica al sistema elettorale della Camera dei deputati
(4624) D'ONOFRIO. - Nuove norme per l'elezione della Camera dei deputati
(4655) CASTELLI ed altri. - Nuove norme per l'elezione della Camera dei deputati
- e petizioni n. 34, n. 250, n. 306, n. 359, n. 487, n. 490, n. 539, n. 543 e n. 607 ad essi attinenti

(Seguito dell’esame congiunto e rinvio)


Si riprende l'esame congiunto, sospeso nella seduta pomeridiana.

Il senatore ELIA rileva, preliminarmente, che le forze di maggioranza hanno mostrato di affrontare la materia elettorale con un atteggiamento non dogmatico, ma al contempo non ispirato a mere ragioni di opportunità. Partendo dall'esito della consultazione referendaria si sta pervenendo, a suo giudizio, ad una soluzione che tiene conto delle particolarità della vicenda politica italiana, caratterizzata da una crescente crisi di rappresentatività dei maggiori partiti, e che valorizza il ruolo delle coalizioni. In proposito ritiene significativo il contenuto del subemendamento 1.1000/100 (pubblicato in allegato al resoconto della seduta pomeridiana) che fornisce una chiara definizione della coalizione che potrà essere utilizzata non solo nella materia elettorale, ma anche per la ridefinizione della cosiddetta legislazione elettorale di contorno. Il percorso che si è avviato dopo la consultazione referendaria ha quale obiettivo il superamento della travagliata e faticosa transizione, fissando con maggiore chiarezza il ruolo dei partiti e delle coalizioni. Ciò attraverso la definizione di una normativa che non solo abbia il consenso della maggioranza, ma tenga conto delle esigenze prospettate dall'opposizione, che coniughi le esigenze di stabilità con quelle di rappresentatività, al fine di garantire un maggiore coinvolgimento degli elettori nelle consultazioni. Il sistema che la maggioranza propone è un sistema misto, che permette la espressione di due voti con modalità diverse, ma non contraddittorie. Sulla definizione delle linee essenziali di questo sistema si è registrata una sicura convergenza tra la maggioranza e i Gruppi di opposizione, che ora devono scegliere se - per rassegnazione o reale preferenza - lasciare le cose come stanno ovvero accettare la sfida di una riforma del sistema elettorale che coniughi le esigenze di rappresentatività con quelle di stabilità, realizzando un bipolarismo più equilibrato. In proposito, crede che il Paese sia stanco del prolungarsi del dibattito e chieda al Parlamento pronunce che rendano evidente la volontà di procedere. Occorre dunque che si arrivi a una pronuncia, su alcuni temi essenziali, come prospettato dal senatore Manzella, e comunque sulle scelte qualificanti. Al riguardo crede che si potrebbe pervenire ad una deliberazione di principio che renda evidente la convergenza sui caratteri essenziali che il sistema elettorale dovrà avere, lasciando al seguito del dibattito la definizione dei temi che continuano ad essere controversi, come ad esempio il cosiddetto voto disgiunto. A quest'ultimo proposito osserva che la preferenza della maggioranza per un sistema che permetta il voto disgiunto è motivata da ragioni di congruenza con la legislazione elettorale regionale e comunale e dalla esigenza di garantire la più ampia libertà dell'elettore. Crede tuttavia che la materia possa essere oggetto di un utile confronto. Analogamente, si mostra consapevole delle ragioni che spingono l'opposizione a chiedere un'omogeneità tra i sistemi elettorali delle due Camere, che tuttavia deve tenere conto dei vincoli costituzionali. Nel complesso, crede quindi che si possa procedere quanto prima a votazioni sugli aspetti principali e non controversi delle proposte in esame, per dare al paese il messaggio rassicurante che resta evidente la possibilità di un'intesa.

La senatrice PASQUALI condivide, in accordo con il senatore Magnalbò, le perplessità espresse dal senatore Fisichella, relative sia al merito che al metodo della discussione. Queste non consentono alle opposizioni, nonostante la volontà di giungere ad una riforma della legge elettorale, di aderire alle richieste della maggioranza. La delicatezza del tema in discussione non deve indurre a scelte affrettate, che potrebbero determinare errori. Dichiara che il Gruppo di Alleanza Nazionale ritiene opportuna la riforma del sistema elettorale, che deve però essere effettuata con molta prudenza e sulla base di una riflessione complessiva. Riferendosi all'intervento del senatore Elia, non ritiene che l'esigenza fondamentale sia quella di dare un segnale immediato al paese attraverso decisioni parziali del Parlamento, in quanto la pubblica opinione può essere efficacemente informata del percorso in atto dai mezzi di informazione. Approfondire le questioni controverse è più utile di votazioni sulle questioni sulle quali è stato registrato un accordo.
Ribadisce che il risultato finale di un accordo complessivo, auspicabile, non è ancora all'orizzonte e richiama alcuni ostacoli tra cui, in particolare, il problema del voto disgiunto nell'elezione del Senato. Ricollegandosi alle osservazioni del senatore Magnalbò, relative all'intervento del senatore Manzella, ritiene che alle sei fasce di questioni da questo ultimo indicate, ne possa essere aggiunta una settima, relativa alla incompatibilità delle candidature tra proporzionale e uninominale.
Conclude affermando che le condizioni di una convergenza non possono essere individuate nei pochi giorni che restano prima della chiusura estiva e che potrà essere compreso dalla pubblica opinione un rinvio alla ripresa autunnale.

Il senatore PINGGERA ricorda che il paese ha bisogno di stabilità e ritiene incoraggiante in questa direzione il generale accordo sulla definizione di un sistema misto. L'incremento della quota proporzionale al cinquanta per cento rappresenta un passo avanti, in quanto sancisce il raddoppio rispetto alla situazione attuale.
Ritiene molto importante la valutazione delle conseguenze della riforma elettorale sulle minoranze linguistiche, che vanno salvaguardate considerando il loro insediamento sul territorio. Ciò comporta in particolare il mantenimento di una circoscrizione elettorale per il territorio della Valle d'Aosta, mentre per il Trentino Alto Adige si potrebbero creare due circoscrizioni provinciali, ripartendo a metà i dieci deputati spettanti alla regione. Queste innovazioni, che rappresentano un passo avanti rispetto alla situazione attuale, vanno inserite in un quadro che deve turbare il meno possibile la situazione esistente, che ha prodotto un equilibrio notevole, di garanzia per tutti i gruppi linguistici. In questo quadro sarebbe quindi opportuno mantenere i quattro collegi uninominali nella provincia di Bolzano, anche se questo in parte contrasta con il nuovo mix tra proporzionale ed uninominale proposto, che è positivo per l'insieme del paese.
Ribadisce che lo sbarramento del 5 per cento su base nazionale è inaccettabile per ogni minoranza linguistica e che vanno quindi predisposti opportuni correttivi. Per quanto attiene al sistema del Senato non ritiene urgente una modifica del sistema elettorale, che va correlata alla ipotesi di trasformazione dell'organo costituzionale in Camera delle regioni.

Il senatore MARCHETTI concorda con le proposte avanzate con spirito di apertura dal Presidente, che rappresentano uno stimolo aperto anche ai Gruppi dell'opposizione, affinché diano un contributo. Ribadisce che nella discussione deve essere considerata anche la riforma del sistema elettorale del Senato, in correlazione alle modifiche del sistema della Camera. La richiamata proposta del Presidente non va interpretata come volontà di risolvere in pochi giorni tutti i problemi, bensì come stimolo per definire alcuni indirizzi sulle parti condivise, per dare al paese un segnale positivo prima della chiusura estiva del Parlamento. Rileva che anche nell'intervento della senatrice Pasquali a suo parere non si escludeva questa possibilità. Anche se nel merito delle proposte potranno essere introdotti utili correttivi, rileva il contributo fornito dalla maggioranza alla definizione di una proposta unitaria. In particolare si sofferma sul tema del premio di maggioranza, che scatta nel caso di conseguimento del 45 per cento dei voti, ed è contenuto al 55 per cento dei seggi. Conclude ribadendo la necessità di sintetizzare in alcuni votazioni di principio, prima della chiusura estiva, i passi avanti compiuti.

Il senatore ROTELLI chiede al Presidente se la quota del 55 per cento dei seggi viene assegnata anche nel caso del conseguimento, da parte della coalizione vincente, di una percentuale di voti superiore.

Il PRESIDENTE precisa che tale quota è prevista solo per il raggiungimento della soglia di governabilità e che, di conseguenza, ove una coalizione conseguisse una percentuale di voti più elevata, questa sarebbe per intero tradotta in seggi.
Riflette quindi sull'ordine dei lavori della Commissione, rilevando che il tempo appare risorsa molto limitata, visti i molteplici impegni legislativi, che vedono la Commissione impegnata anche in sedute riunite con altre Commissioni per l'esame di importanti provvedimenti. Il calendario di settembre sarà densissimo ed è quindi importante guadagnare anche lo spazio offerto dalle sedute rimaste prima della chiusura. Si sofferma quindi su una questione di ordine politico, rilevando i significativi passi compiuti dalla maggioranza che ha definito una proposta di discussione ed accolto molte proposte emendative dei Gruppi dell'opposizione. E' stata posta in modo pressante la questione di pervenire ad un voto prima della chiusura estiva; ciò non può essere a questo punto eluso con una richiesta di rinvio a settembre, che non è possibile accettare, perché su molte questioni è stato raggiunto un accordo, su altre sono state accolte le modifiche proposte dai Gruppi della Casa delle Libertà, ed i punti ancora controversi scaturiscono proprio dalle loro proposte emendative. Si riferisce in particolare alla proposta del premio di maggioranza, che impedisce il ribaltamento sul Senato della riforma del sistema elettorale della Camera, e rileva la mancanza di fiducia nei confronti del Governo, cui non si vuole affidare il ridisegno dei collegi elettorali, introducendo nella soluzione proposta dei profili di incostituzionalità.
Conclude ribadendo la necessità di pervenire prima della chiusura estiva all'assunzione di decisioni che formalizzino il percorso compiuto.


Il senatore TIRELLI, replicando alle considerazioni svolte dal presidente relatore, osserva che la molteplicità degli argomenti all'ordine del giorno della Commissione non può essere ritenuto un motivo per procedere alla discussione dei provvedimenti in titolo in modo frettoloso. Crede infatti che la Commissione possa stabilire liberamente un ordine di priorità tra le questioni da trattare dopo la pausa estiva. Ribadisce quindi la richiesta avanzata dalla sua parte politica di avere un tempo sufficiente per verificare il merito della proposta da ultimo avanzata dalla maggioranza.

Il presidente relatore VILLONE ribadisce che sulle questioni che non sono state oggetto di emendamenti o subemendamenti da parte delle opposizioni si può procedere a votazioni, sin dalle prossime sedute. Ad esempio, crede che la nozione di coalizione, oggetto del subemendamento 1.1000/100, essendo una questione non controversa, possa essere oggetto di voto. Propone quindi che il dibattito prosegua nella seduta di domani.

Il senatore ROTELLI osserva che nelle affermazioni del senatore Villone si confonda il ruolo di Presidente con quello di relatore.

A questo rilievo il presidente VILLONE replica osservando che la funzione di relatore è oggetto di una delega del Presidente di Commissione che, altrimenti, ha la funzione di riferire alla Commissione sui disegni di legge.

Il senatore ROTELLI osserva che vi è un'ulteriore sovrapposizione di ruoli nel caso in esame, parlando il Presidente relatore a nome della maggioranza.

A questo rilievo il ministro MACCANICO replica ricordando che solitamente le funzioni di relatore sono affidate a un componente della maggioranza, che parla a nome della maggioranza.

Il senatore ROTELLI chiarisce che non intende mettere in discussione la legittimità del comportamento del Presidente, ma di aver voluto segnalare che la confusione dei ruoli rende meno comprensibile e chiara la conduzione dei lavori della Commissione da parte del Presidente; una conduzione che dichiara di non condividere.

Il presidente VILLONE, nel sostenere di aver sempre garantito il più rigoroso rispetto del Regolamento nella conduzione dei lavori, ribadisce che il dibattito sui provvedimenti in titolo proseguirà nella seduta di domani, al termine della quale potrà proseguire l'esame dello schema di decreto legislativo recante il testo unico sull'ordinamento degli enti locali.

Prende quindi la parola il senatore ANDREOLLI che dichiara di condividere l'esigenza prospettata dal Presidente di procedere, prima della sospensione dei lavori, ad alcune votazioni relativamente ai temi non controversi. Crede tuttavia opportuno l'avvio di un confronto informale tra la maggioranza e l'opposizione, anche attraverso il ricorso alla mediazione della Presidenza del Senato, per verificare la sussistenza delle condizioni per un utile prosecuzione del confronto, che potrà riprendere così utilmente dopo la sospensione dei lavori.

Prende infine la parola il ministro MACCANICO secondo il quale dal dibattito e dalle proposte emendative e subemendative emerge con chiarezza la possibilità di proseguire un utile confronto avendo, da un lato le opposizioni accettato l'impianto della proposta della maggioranza e, dall'altro la maggioranza, con i subemendamenti illustrati dal relatore, accettato alcuni elementi qualificanti delle proposte alternative avanzate dall'opposizione. Nel ritenere comprensibile l'esigenza delle opposizioni di avere uno spazio sufficiente per una piena valutazione dei subemendamenti illustrati dal relatore nella seduta pomeridiana, ritiene tuttavia che si possa proseguire utilmente il confronto sulle questioni non controverse.

Il seguito dell'esame congiunto è quindi rinviato.

CONVOCAZIONE DI UNA SEDUTA ANTIMERIDIANA PER GIOVEDI' 27 LUGLIO

Il presidente VILLONE avverte che la Commissione è convocata per un'ulteriore seduta, giovedì 27 luglio alle ore 8,30.

La Commissione prende atto.

La seduta termina alle ore 21,40.