DIFESA (4a)

GIOVEDI' 23 NOVEMBRE 2000

258a Seduta


Presidenza del Presidente
DI BENEDETTO
Indi del Vice Presidente
AGOSTINI


Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Minniti.

La seduta inizia alle ore 9,05.

IN SEDE CONSULTIVA

(4886) Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2001 e bilancio pluriennale per il triennio 2001-2003, approvato dalla Camera dei deputati.
- (Tab. 11) Stato di previsione del Ministero della difesa per l'anno finanziario 2001.

(4885) Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2001), approvato dalla Camera dei deputati.
(Rapporto alla 5a Commissione. Esame congiunto e rinvio)


Riferisce congiuntamente il relatore NIEDDU, rilevando preliminarmente che lo stato di previsione della spesa del ministero della Difesa per il 2001, nel progetto di bilancio a legislazione vigente, approvato dalla Camera il 18 novembre 2000, reca le seguenti previsioni di spesa: a) previsioni di competenza per complessivi 34.445,1 miliardi, pari al 4,326 % delle spese finali dello Stato; b) autorizzazioni di cassa pari a 34.464,6 miliardi.
Rispetto al bilancio previsionale 2000, le disponibilità per il 2001 presentano un incremento di 1.599,5 miliardi, pari al 4,9 % in termini monetari e al 3,1 % in termini reali. Rispetto alle previsioni assestate 2000, si registra invece un aumento di 323,3 miliardi, con una variazione percentuale positiva dello 0,9 in termini monetari e una variazione negativa dello 0,7 % in termini reali. Con riferimento al PIL previsionale per l'anno 2001 indicato nel Documento di programmazione economico-finanziari gli stanziamenti complessivi per la Difesa rappresentano l'1,47 % del PIL, con una lievissima flessione sul valore realizzato dal bilancio 2000.
Al riguardo, la Nota aggiuntiva governativa specifica che la quota di spesa destinata alle esigenze delle Forze armate, pari al 70 % circa del bilancio della Difesa, è da tempo attestati su valori che risultano essere tra i più nell'ambito dell'Unione europea, rappresentando circa un terzo di quanto stanziato nel Regno unito. Anche il rapporto Funzione Difesa/PIL, il cui valore per il 2001 è stimato intorno all'1,05 %, con un esiguo incremento rispetto all'esercizio precedente, è ritenuto inadeguato in relazione alle crescenti responsabilità dell'Italia a livello internazionale, anche se ancora ben lontano rispetto al valore medio registrato dai paesi NATO (1,5 %). In particolare, nell'anno 2000 il rapporto Funzione Difesa-PIL è stato pari all'1,13 in Germania e al 2,43 in Gran Bretagna.
Distinguendo le spese correnti, ossia quelle destinate alla produzione e al funzionamento dei servizi statali e alla ridistribuzione dei redditi per fini non direttamente produttivi, dalle spese in conto capitale, ossia per investimenti, il complessivo ammontare delle previsioni di competenza (34.445,2 miliardi) risulta così ripartito: a) 30.749,9 miliardi per le spese di parte corrente, pari al 90 % delle spese totali del Ministero; b) 3.695,3 miliardi per spese in conto capitale, pari al 10 % delle spese totali.
Le spese correnti, secondo la nuova impostazione del bilancio, sono ripartite nei seguenti aggregati: spese di funzionamento, per un ammontare pari a 27.960,8 miliardi; spese per interventi, pari a 0,5 miliardi; oneri comuni, per un importo di 0,4 miliardi, e spese per trattamenti di quiescenza, pari a 1.939,4 miliardi. Tali importi, cui si aggiungono quelli per le spese di conto capitale, che sono destinate agli investimenti (3.695,3 miliardi), sono ripartiti in Unità previsionali di base (u.p.b.), riferite ai centri di responsabilità amministrativa in cui si articola il ministero, in modo che a ciascuna Unità corrisponda un unico ufficio amministrativo responsabile della gestione delle spese. La consistenza dei residui presunti della Difesa al 1° gennaio 2001 è stata valutata in 13.516,8 miliardi, di cui 11.276,7 miliardi per le Unità previsionali di base di parte corrente e 2.240,1 miliardi per quelle in conto capitale. Rispetto al volume dei residui al 1° gennaio 2000, quale risulta dal rendiconto generale dello Stato per il 1999, si evidenzia una riduzione di 413,3 miliardi. La massa spendibile, risultante dalla somma di competenza e residui è quindi di 47.962 miliardi. Le autorizzazioni di cassa ammontano invece a 34.464,6, di cui 30.764,3 miliardi di parte corrente. Il coefficiente di realizzazione, risultante dal rapporto tra le autorizzazioni di cassa e la massa spendibile, è pertanto pari al 71,6 % (nell'esercizio 2000 era pari al 71,2 % e nell'esercizio 1999 al 71,1 %).
Con riferimento alla ripartizione degli stanziamenti per il 2001, il bilancio della Difesa comprende oltre alle spese connesse all'attività propria delle Forze armate (funzione Difesa), anche le spese per l'Arma dei Carabinieri (funzione Sicurezza pubblica), quelle per la corresponsione del trattamento provvisorio di pensione del personale militare (pensioni provvisorie, che per le altre amministrazioni sono direttamente a carico del Tesoro), e altre tipologie di spesa non direttamente correlate ai compiti istituzionali.
Secondo l'articolazione proposta dalla Nota aggiuntiva allo stato di previsione per la Difesa, le spese per la Difesa e la Sicurezza pubblica esauriscono la quasi totalità delle risorse dello stato di previsione in esame, rappresentandone, rispettivamente il 71 % e il 21,9 %. Per il 2001 si registra un significativo aumento delle risorse destinate alla funzione Difesa (+6,5 % rispetto all'esercizio precedente), la cui incidenza percentuale sul PIL stimato viene ad attestarsi, come rilevato nel precedente paragrafo, sull'1,05 % circa. Anche gli stanziamenti per la Sicurezza pubblica, destinati all'assolvimento dei compiti propri dell'Arma dei Carabinieri, evidenziano un esiguo incremento rispetto alle previsioni per il 2000, in gran parte correlato all'incremento degli organici del personale in servizio permanente.
Le spese per le pensioni provvisorie, che negli esercizi 1999 e 2000 erano state incrementate per la corresponsione del trattamento provvisorio di quiescenza al personale militare in ausiliaria (in applicazione dei provvedimenti legislativi approvati nel 1997), subiscono nel bilancio 2001 una sostanziale riduzione per effetto del progressivo aumento dei limiti di età per la cessazione dal servizio e la riduzione del periodo di ausiliaria. Le spese per le funzioni esterne evidenziano un consistente incremento in gran parte correlato all'introduzione in bilancio della nuova posta dei "fitti figurativi" (pari a 230,8 miliari) disposta con la legge finanziaria 2000. Per quanto concerne più in dettaglio, le spese per la funzione Difesa previste per il 2001, le risorse destinate alla funzione considerata ammontano a 24.482 miliardi e sono in buona parte finalizzate a garantire la prosecuzione della riforma strutturale delle Forze armate e dei programmi di ammodernamento e rinnovamento. Per le previsioni di spesa nei singoli settori, la Nota aggiuntiva prospetta la seguente situazione: a) spese per il personale militare e civile, pari a circa 11.261,4 miliardi, con un incremento complessivo rispetto al bilancio previsionale 2000 di circa 385,9 miliardi (+3,5 %), destinato sia ad adeguamenti stipendiali sia all'aggiornamento e alla qualificazione professionale. In tale quadro, la scelta di un modello professionale già realizzato in gran parte dei paesi europei e recentemente approvato dal Parlamento costituisce una delle grandi riforme strutturali del Paese che si prevede di conseguire gradualmente in un arco temporale di almeno sette-otto anni; b) spese di esercizio per complessivi 6.827,2 miliardi, con un incremento di 381,4 miliardi (+5,9 %) rispetto al bilancio di previsione 2000, destinati alla formazione e all'addestramento, alla manutenzione e all'efficienza di armi, ai mezzi e alle infrastrutture, al mantenimento delle scorte e, in generale, alla capacità e alla prontezza operativa dello strumento militare (compresi gli stabilimenti, gli arsenali, ecc.). Al riguardo, la Nota aggiuntiva precisa che le spese a tale titolo non vanno considerate spese di gestione, ma in senso stretto strumenti di funzionalità ed ed efficienza; c) spese di investimento, pari a 6.393,3 miliardi (6.193,3 miliardi inseriti nel progetto di bilancio + 200 miliardi provenienti da disegno di legge finanziaria 2001), con un incremento di 727,7 miliardi (+12,85 %) rispetto alle previsioni per il 2000. Tali risorse sono destinate per 673,6 miliardi alla ricerca e sviluppo (+46,8 % rispetto al 2000) e per 5.719,7 miliardi all'ammodernamento e rinnovamento (+6,2 %). Al riguardo, la Nota aggiuntiva ricorda che le linee di azione della Difesa ai fini dell'ammodernamento delle Forze armate sono essenzialmente rivolte alla riduzione del divario tecnologico con i paesi europei e NATO, al miglioramento qualitativo dello strumento militare e all'adeguamento del settore infrastrutturale NATO e nazionale; segnala tuttavia che, per il perseguimento di tali obiettivi, gli stanziamenti di bilancio risultano largamente inferiori alle risorse che sarebbero necessarie, che sono valutate in non meno di 9.000 miliardi annui.
Con riferimento alle spese per la funzione Sicurezza pubblica, le spese destinate alle esigenze dell'Arma dei Carabinieri, che a seguito dell'approvazione della legge 31 marzo 2000, n. 78, ha assunto il rango di quarta Forza armata, ammontano complessivamente a 7.569,3 miliardi, con un incremento di 139,4 miliardi (+1,88 %) rispetto alla dotazione 2000. Nella Nota aggiuntiva si osserva al riguardo che l'approvazione della citata legge n. 78 del 2000 e dei decreti legislativi attuativi in tema di riordino dell'Arma e di reclutamento, stato giuridico e avanzamento degli ufficiali dell'Arma, non ha avuto alcuna incidenza sull'impostazione del bilancio per l'anno 2001. Relativamente alle spese per la funzione Sicurezza, lo stanziamento complessivo è destinato per circa il 90 % alle spese per il personale in servizio nell'Arma dei Carabinieri, pari a 6.705,1 miliardi, con un aumento di 88,6 miliardi (+1,34 %) rispetto alle previsioni per il 2000, correlato sia all'incremento della forza bilanciata del personale militare, sia alla dinamica salariale. In particolare, per il personale militare si prevede che la consistenza della forza bilanciata passi da 111.717 a 11.820 unità (+103 rispetto al 2000), di cui circa 3.427 unità senza rapporto continuativo di impiego (Carabinieri di leva, allievi delle Scuole, Ufficiali di prima nomina e in ferma biennale); per il personale civile si prevede una lieve riduzione della forza bilanciata da 289 a 284 unità. Per l'anno 2001, il disegno di legge di bilancio, all'articolo 11, fissa in 12.000 unità (come nel 2000) il contingente degli arruolamenti volontari per i Carabinieri ausiliari, per la sola ferma di leva (comma 8) e in 310 unità (comma 4) il numero massimo di ufficiali di complemento da ammettere alla ferma di cui all'articolo 37, comma 1 della legge n. 574 del 1980. Per le spese di esercizio sono stanziati 753,1 miliardi, con un incremento del 6,7 % sulla dotazione 2000. Con particolare riferimento alla politica infrastrutturale dell'Arma, peraltro condizionata dal diverso regime di proprietà degli immobili (demanio militare e civile e proprietà privata) e dai diversi enti (Difesa, Interno, enti locali e privati) sui cui bilanci gravano le spese per i relativi lavori, la Nota aggiuntiva segnala notevoli carenze sia per le caserme attualmente in uso, sia nel settore degli alloggi. Le spese di investimento ammontano globalmente a 111,1 miliardi con un aumento del 3,1 % rispetto al bilancio 2000.
Con riferimento alle spese per le funzioni esterne, ovvero per le attività non strettamente collegate ai compiti istituzionali del dicastero, rispetto alle previsioni per il 2000, si registra un incremento di 236 miliardi (+108 %), da 219 miliardi a 455 miliardi, essenzialmente correlato all'introduzione in bilancio della nuova posta dei "fitti figurativi" (230,8 miliardi) disposta con la legge finanziaria 2000, e all'aumento degli indennizzi per l'imposizione di servitù militari. Tra le voci di spesa più consistenti, oltre alla quota di "fitti figurativi", vanno segnalate la spesa di 74 miliardi (+1,1 % rispetto al 2000) per l'assistenza al volo per il traffico aereo civile; la spesa di 41,3 miliardi (+20,4 %) per la liquidazione di indennizzi connessi all'imposizione di servitù militari; la spesa di 32,3 miliardi (+4,3 %) per il trasporto aereo civile di Stato; quella pari al 31,5 con una riduzione del 14,2 %, per l'esercizio del Meteosat e per la partecipazione all'organizzazione europea Eumetsat; la spesa di 22 miliardi (+1,1 %) per i contributi alla Croce rossa italiana; e infine la spesa, invariata, di 14 miliardi per contributi ad enti e associazioni operanti nel settore della Difesa. Con riguardo alle spese per funzioni esterne, la Nota aggiuntiva sottolinea ancora una volta l'esigenza d trasferire la competenza e la relativa gestione di alcune attività al altri dicasteri; in particolare, gli oneri per il servizio di trasporto aereo civile di Stato e per il soccorso di ammalati e traumatizzati gravi, ora assicurati dall'Aeronautica militare, potrebbero essere trasferiti al bilancio della Presidenza del Consiglio, cui compete la programmazione e l'attuazione dei servizi stessi.
Le spese per le pensioni provvisorie, destinate alla corresponsione del trattamento provvisorio di quiescenza del personale militare nella posizione di ausiliaria, ammontano a 1.939,4 miliardi, con una riduzione del 12.3 %, correlata alla riduzione temporale della posizione di ausiliaria e all'innalzamento dei limiti di età per la cessazione dal servizio. Le spese risultano così articolate: a) spese per il personale militare delle Forze armate, pari a 1.494,3 miliardi, con una riduzione dell'11 per cento; b) spese per il personale militare dell'Arma dei Carabinieri, pari a 445,1 miliardi con una riduzione del 16,3 %.
In ordine alle spese per il personale militare, dalla relazione sulla spesa complessiva predisposta dalla Difesa ai sensi della legge 4 ottobre 1988, n. 436 e riportata nell'allegato n. 28 allo stato di previsione (tabella 11), risulta che gli stanziamenti di competenza previsti per il 2001 per le retribuzioni di tutto il personale militare (Forze armate e Arma dei carabinieri), al netto degli oneri previdenziali ed assistenziali a carico del datore di lavoro e dell'imposta regionale sulle attività produttive, ammontano complessivamente a 11.569,5 miliardi (al lordo 15.395 miliardi) e rappresentano il 33,8 % (al lordo il 44,9 %) del bilancio della Difesa. Il volume degli stanziamenti tiene conto della normale dinamica dei trattamenti stipendiali e del sensibile incremento della componente dei volontari in servizio permanente rispetto alla riduzione della componente di leva.
Le risorse destinate agli investimenti per le Forze armate, indicate nella Nota aggiuntiva allo stato di previsione della Difesa per l'anno 2001, risultano pari a 6.393,3 miliardi, di cui 673,6 miliardi destinati alle attività di ricerca e sviluppo e 5.719,8 miliardi ad ammodernamento e rinnovamento di mezzi, materiali e infrastrutture; tale volume, come si è accennato, è comprensivo dei 200 miliardi stanziati con disegno di legge finanziaria 2001. Per gli investimenti destinati all'Arma dei Carabinieri sono stanziati 111,1 miliardi, di cui 31,7 per materiali d'armamento ed equipaggiamento tecnico e 37,4 miliardi per esigenze infrastrutturali. In particolare, nell'ambito delle previsioni di spesa per investimenti nel settore Difesa, si evidenzia un consistente incremento delle risorse complessivamente devolute nel settore (+12,8 %). In tale contesto, gli stanziamenti previsti per le attività di ricerca e sviluppo registrano un incremento del 46,8 %, al fine di garantire il proseguimento di alcuni programmi maggiori già avviati e la partecipazione ad iniziative di cooperazione internazionale per la realizzazione di nuovi sistemi d'arma.
Con riguardo agli investimenti previsti per l'area interforze (673 miliardi) la nota aggiuntiva segnala la partecipazione ai progetti di ricerca tecnologica avanzata in ambito europeo (programma Euclid, ai programmi sui sistemi missilistici Fsaf (con la Francia) e Meads (con la Germania e gli Stati Uniti) e alla realizzazione di un dimostratore tecnologico di sensore radar aerotrasportato (programma Sostar-X, in cooperazione con Francia, Germania, Olanda e Spagna), nonché, con riguardo ai programmi di ammodernamento, l'avvio di importanti iniziative in ambito NATO (con uno stanziamento previsto di 120 miliardi) e la prosecuzione dei programmi Sicral (sistema satellitare per telecomunicazioni) ed Helios (centro interforze per tele-rilevamento satellitare), la cui gestione sarà affidata, rispettivamente, allo Stato maggiore dell'Aeronautica e a quello della Marina.
Le risorse per gli investimenti destinate all'Esercito assommano a 1.667,2 miliardi (+11 %). Le priorità segnalate riguardano in particolare i programmi "Ariete" per il rinnovo del parco carri armati (229 miliardi) VCC "Dardo" per l'acquisizione di veicoli destinati alle unità meccanizzate (250 miliardi) e VBL 4x4 e 6x6 "Puma" diretto all'acquisizione di veicoli blindati per le unità di cavalleria, paracadutisti ed alpine (100 miliardi). Nell'ambito delle previsioni di spesa per i programmi di ammodernamento della Marina, che ammontano a 1.667,7 miliardi (+8,4 %), assumono rilievo prioritario l'avvio del programma di acquisizione di due fregate antiaeree di scorta classe "Orizzonte", in cooperazione con la Francia (300,2 miliardi), l'acquisizione di una unità maggiore in sostituzione dell'incrociatore "Vittorio Veneto" (65 miliardi), la cooperazione internazionale per i sistemi missilistici PAAMS-SAAN (145 miliardi).
Con riguardo agli investimenti dell'Aeronautica, cui sono destinate risorse pari a 2.376,3 miliardi (+9,9 %) le quote più consistenti sono riservate alla prosecuzione della fase di sviluppo, industrializzazione, produzione e supporto logistico del programma "EUROFIGHTER 2000" (925 miliardi) e alla prosecuzione del leasing di 24 velivoli "Tornado ADV" da difesa aerea, nonché di altri programmi di adeguamento delle capacità operative della componente aerea nazionale.
Nell'ambito del disegno di legge finanziaria, le disposizioni di specifico interesse per la Commissione Difesa sono contenute nei commi 7, 8, 9, 13 e 15 dell'articolo 41, riguardanti le dismissioni dei beni immobili della Difesa, nell'articolo 44, concernente la alienazione di materiali fuori uso, nei commi 2, 4, 5 e 8 dell'articolo 45, relativi ai rinnovi contrattuali del personale dei Corpi di polizia e delle Forze armate, nell'articolo 56, recante disposizioni in tema di vettovagliamento e approvvigionamento delle Forze armate, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, al comma 1 dell'articolo 70, che estende alle vittime del dovere a causa di azioni criminose il trattamento previsto per quelle del terrorismo e delle criminalità organizzata, nel comma 8 dell'articolo 81, che dispone altri interventi sanitari, nell'articolo 111, commi 1 e 3, relativi a nuovi limiti di impegno a sostegno delle industrie del settore aeronautico in relazione anche a programmi di interesse della Difesa, e infine nei commi 4, 5 e 34 dell'articolo 115, riguardante "altri interventi".
In particolare, il comma 7 dell'articolo 41 ribadisce, per la dismissione dei beni immobili della Difesa, l'applicazione delle norme attualmente vigenti in materia, ovvero dell'articolo 3, comma 112, della legge 23 dicembre 1996, n. 662, e dell'articolo 44 della legge 23 dicembre 1998, n. 448. Il comma 8 del medesimo articolo, integrando con un comma 1-bis il citato articolo 44, prevede l'introduzione di una nuova procedura per l'individuazione dei beni dismissibili del ministero della Difesa. Vi si stabilisce infatti la possibilità che, in alternativa alle norme generali sopra richiamate che prescrivono l'emanazione di una apposito decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, la dismissione di tali beni sia disposta tramite conferenze di servizi tra i rappresentanti dei ministeri della Difesa e delle altre amministrazioni pubbliche e territoriali interessate. Per la procedura di valutazione del valore degli immobili la cui dismissione è disposta tramite conferenza di servizi è inoltre prevista una deroga alla disciplina generale di cui all'articolo 3, comma 112, lettera c) della legge n. 662 del 1996. In base a tale deroga, la stima del valore degli immobili è effettuata direttamente in sede di conferenza di servizi. Allo scopo di semplificare le procedure ed accelerare i processi di dismissione e alienazione, al comma 9 si autorizza il ricorso alla trattativa privata nei casi di immobili di valore non superiore ai 200.000 Euro e, al comma 13 la possibilità di avvalersi di idonee società a totale partecipazione statale (diretta o indiretta) in deroga alle norme sulla contabilità generale dello Stato. Infine, allo scopo di favorire la mobilità del personale della difesa, al comma 15 è autorizzata l'alienazione di alloggi dichiarati non più utili. Tale attività dovrà essere disciplinata con apposito regolamento del ministero della Difesa che riguarderà la riclassificazione degli alloggi secondo le esigenze dell'amministrazione, la definizione dei piani di dismissione, le modalità per la determinazione del valore degli immobili, il riconoscimento de diritto di prelazione agli utenti; le risorse derivanti da tale alienazioni sono riassegnate alla Difesa per la realizzazione di programmi di acquisizione e di ristrutturazione del proprio patrimonio abitativo. Con il medesimo comma 15, si chiarisce infine la totale destinazione a favore della Difesa dei proventi derivanti dai canoni di concessione degli alloggi di servizio da utilizzare per l'85 % nelle attività di manutenzione degli alloggi stessi e per il restante 15 % nella costituzione del fondo cassa.
L'articolo 44, al comma 1, introduce una modifica alla disciplina generale del controllo di legittimità della Corte dei Conti, eliminandone l'obbligatorietà con riguardo ai decreti che approvano determinati tipi di contratto caratterizzati dall'urgenza. Il comma 2 rinvia ad un decreto del ministro della Difesa o del ministro competente per l'amministrazione di appartenenza, di concerto con il ministro del Tesoro, l'individuazione dei materiali e dei beni da alienare e delle procedure stesse di alienazione nell'ambito delle pianificazioni di ammodernamento conseguenti al rinnovato modello organizzativo delle Forze armate, delle forze di polizia e del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco. Il comma 3, inserito a seguito di emendamento approvato dall'Assemblea, disciplina le modalità per la cessione a titolo gratuito di materiali o mezzi non più destinati all'impiego a musei, anche privati, ai fini dell'esposizione al pubblico. Inoltre il comma 4 specifica che le alienazioni di materiali e di mezzi possono avere luogo anche nei confronti delle imprese fornitrici, eventualmente a fronte di programmi di ammodernamento predisposti dalle imprese stesse, anche ai fini dell'esportazione di tali materiali nel rispetto delle norme vigenti.
Il comma 5 dell'articolo 45 prevede che, in aggiunta alla somma (1.141 miliardi annui per il biennio 2001-2002) finalizzata ai miglioramenti economici del personale non contrattualizzato, nel quale è ricompreso anche il personale militare e delle Forze di polizia, sia stanziato l'importo di ulteriori 920 miliardi annui da destinare al trattamento accessorio del personale non direttivo delle Forze armate e dei Corpi di polizia, di cui al decreto legislativo n. 195 del 1995, come riconoscimento e incentivazione della specificità e onerosità dei compiti da essi svolti. Al comma 4 del predetto articolo è previsto lo stanziamento di 84 miliardi per ciascuno degli anni 2001 e 2002 da destinare al definitivo completamento del processo di perequazione retributiva previsto dall'articolo 19 della legge 28 luglio 1999, n. 266, ripartiti in 15 miliardi per il personale della carriera diplomatica, 32 miliardi per quello della carriera prefettizia e 37 miliardi per i dirigenti delle Forze armate e delle Forze di polizia. Infine, al comma 8 vengono stanziate le somme di 170 miliardi per il 2001, 410 miliardi per il 2002 e 450 miliardi per il 2003 per finalizzare le spese relative ad ulteriori interventi vari tra i quali si segnalano l'equiparazione del personale direttivo delle Forze armate al trattamento dei funzionari della Polizia di Stato, l'emanazione di norme correttive dei decreti legislativi di riordino dei ruoli dei sottufficiali, nonché la revisione e l'incremento dei trattamenti di mobilità e l'introduzione di specifiche norme in materia di orario di lavoro, al fine di favorire l'operatività delle Forze armate.
I contenuti dell'articolo 56, che originariamente recava norme di carattere strutturale dirette a razionalizzare le modalità di fornitura del servizio di vettovagliamento a favore delle Forze armate e della Guardia di finanza, sono stati estesi con emendamento approvato in Parlamento al personale anche ad ordinamento civile delle forze di polizia e del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco.
In particolare, il comma 2 prevede che, con decreto del Ministro della Difesa o del ministro competente per l'amministrazione di appartenenza, di concerto con il ministro del Tesoro, siano determinate, entro il 30 settembre di ciascun anno con riferimento all'anno successivo, le modalità di fornitura del suddetto servizio, nonché il valore in denaro delle razioni viveri e del miglioramento vitto e la composizione dei generi di conforto. Il comma 3 individua le diverse forme (gestione diretta, fornitura di buoni pasto, o fornitura di viveri speciali da combattimento) con le quali può essere assicurato il servizio di vettovagliamento, in relazione alle diverse condizioni operative e logistiche. Con il comma 4, è fissato in sessanta giorni dall'entrata in vigore della legge il termine per l'emanazione del primo decreto applicativo, nel quale deve essere peraltro stabilito il termine iniziale di operatività del nuovo sistema di vettovagliamento. Dalla data in cui quest'ultimo diviene operativo è disposta l'abrogazione dell'articolo 14, comma 4, della legge 28 luglio 1999, n. 266, che prevede che la composizione della razione viveri in natura sia determinata annualmente con decreto del Ministro della Difesa, adottato di concerto con il ministro del Tesoro entro il 30 settembre dell'anno precedente. Al comma 5, sono previste norme finalizzate ad estendere le possibilità di ricorso alla NATO Maintenance and Supply Agency, (NAMSA) attualmente previsto dal comma 3 dell'articolo 5 del decreto legislativo 28 dicembre 1998, n. 496, per l'approvvigionamento di beni e servizi comunque connessi al sostegno logistico dei contingenti delle Forze armate impiegati in operazioni fuori dal territorio nazionale condotte sotto l'egida dell'ONU o di altri organismi sovranazionali.
L'articolo 70, al comma 1, prevede l'estensione dei benefici già riconosciuti a favore delle vittime degli atti di terrorismo e della criminalità organizzata anche alle vittime del dovere a causa di azioni criminose, con ciò eliminando la precedente, anacronistica differenziazione tra le due categorie. L'articolo 81, al comma 8, dispone che con decreto interministeriale Sanità – Difesa si stabiliscano modalità e procedure connesse alla produzione, all'autorizzazione all'immissione in commercio e alla distribuzione a cura dello Stabilimento chimico farmaceutico Militare di medicinali essenziali non altrimenti reperibili, al fine di garantirne l'erogazione da parte del Servizio sanitario nazionale. L'articolo 111, al comma 1, autorizza limiti di impegno per il rifinanziamento di una serie di interventi finalizzati allo sviluppo dell'economia e dell'occupazione, (indicati nella tabella allegata alla legge), tra i quali figura (comma 3) l'intervento a sostegno delle industrie a tecnologia avanzata per lo sviluppo – ai sensi dell'articolo 5 del decreto-legge 17 giugno 1996, n. 321, convertito con modificazioni dalla legge 8 agosto 1996, n. 421 – di sistemi di architettura complessa, ritenuti prioritari dal comitato di cui all'articolo 2 della legge 24 dicembre 1985, n. 808 e l'acquisizione degli stessi da parte del ministero della Difesa per il quale sono autorizzati i limiti di impegno quindicennali (ultimo anno 2016) di 50 miliardi a decorrere dal 2002 e 50 miliardi a decorrere dal 2003. Infine, con l'articolo 115, comma 4, si autorizza la spesa di 200 miliardi annui a decorrere dal 2001, da iscrivere nello stato di previsione del ministero della Difesa, per il finanziamento dei progetti nel settore spaziale, individuati dal ministero dell'Industria, d'intesa con quello della Difesa. E per ultimo, al comma 34 del citato articolo 115, si accantonano sulle competenti u.p.b. del Ministero dell'Industria, le somme di 200 miliardi per il 2001 e di 225 miliardi per il 2002 per la realizzazione di programmi del settore aeronautico.
Per quanto concerne gli accantonamenti volti a far fronte agli oneri di parte corrente derivanti da provvedimenti legislativi che si prevede possano essere approvati in corso d'anno, la tabella A allegata al disegno di legge finanziaria reca, per il ministero della Difesa accantonamenti di 366 miliardi per il 2001, 622 miliardi per il 2002 e 653 miliardi per il 2003, che rappresentano percentuali poco significative (rispettivamente lo 0,003 %, lo 0,004 % e lo 0,006 %) del totale annuo degli stanziamenti del Fondo speciale di parte corrente. L'accantonamento è principalmente finalizzato alla riforma della leva, ai fini della trasformazione del modello di difesa da "misto" a interamente professionale, che era già stata indicata tra gli obiettivi di sviluppo della manovra per il triennio 2000-2001, con uno stanziamento complessivo di circa 1.100 miliardi. Al riguardo, il relativo disegno di legge (A.S. 4672), approvato dal Senato della Repubblica nella seduta del 24 ottobre scorso e promulgato come legge 14 novembre 2000, n. 331, reca oneri per 43 miliardi per il 2000, 362 miliardi per il 2001 e 618 miliardi per il 2002 (per complessivi 1.023 miliardi), cui si prevede di far fronte ricorrendo agli stanziamenti iscritti nel Fondo speciale di parte corrente. Gli oneri a decorrere dal 2003 sono determinati nella misura massima indicata dalla tabella allegata alla legge stessa; per l'anno 2003 è valutato in 649 miliardi. Un'altra finalizzazione dell'accantonamento del Ministero della Difesa è costituita dalla legge quadro relativa agli incendi boschivi. La relazione governativa al disegno di legge indica altre finalizzazioni per interventi di interesse della Commissione Difesa nell'ambito degli accantonamenti destinati al Ministero del Tesoro e al Ministero dell'Interno. Si tratta della realizzazione di interventi riguardanti il Servizio civile nazionale, i militari di leva o di carriera infortunati o caduti in servizio, il personale delle Forze armate delle Forze di polizia, al attuazione della legge n. 78 del 2000, la causa di servizio per i grandi invalidi della Difesa. Nessun nuovo accantonamento per il Ministero della Difesa è indicato nella Tabella B, relativa al fondo speciale di conto capitale. Nella tabella C, concernente gli stanziamenti autorizzati da specifiche disposizioni di legge la cui quantificazione annua è demandata alla legge finanziaria, sono indicati, per lo stato di previsione della Difesa, gli importi relativi alle spese generali di funzionamento delle Forze armate e dell'Arma dei Carabinieri, in applicazione del R.D. 263 del 1928, nonché a quelle per i contributi ad enti ed altri organismi, da ripartirsi ai sensi dell'articolo 1, comma 43, della legge 549 del 1995.
Gli importi stanziati per la prima delle finalità ora indicate, pari, rispettivamente, a 91,5 miliardi (Esercito, Marina, Aeronautica – cap. 3908, u.p.b. 27.1.1.1) e a 32,5 miliardi (Arma dei Carabinieri – cap. 2691, u.p.b. 23.1.1.1) per ciascuno degli anni 2001-2003, senza alcuna variazione rispetto al precedente esercizio finanziario, costituiscono i cosiddetti "fondi scorta" destinati ad effettuare anticipazioni agli Enti, Istituti, stabilimenti ed altri organismi delle Forze armate, per provvedere alle momentanee deficienze di cassa rispetto alle anticipazioni di fondi e alle speciali esigenze previste dai rispettivi regolamenti, nonché per costituire il fondo scorta per le navi, i porti, gli enti e i distaccamenti a terra della Marina militare.
Lo stanziamento per contributi ad enti ed altri organismi (cap. 4091, u.p.b. 27.1.2.2) ammonta a 14 miliardi, come nel precedente esercizio. In proposito, si ricorda che l'articolo 1, commi 40 – 44, della legge n. 549 del 1995, ha modificato la disciplina dei contributi agli Enti, prevedendo che tali contributi vengano ripartiti con Decreto ministeriale, sulla base delle somme attribuite annualmente con la legge finanziaria ad un singolo capitolo di ciascun stato di previsione. Il bilancio della Difesa non è interessato né dalla variazioni apportate dalla Tabella D, concernente il rifinanziamento annuale di norme recanti interventi di sostegno all'economia classificati tra le spese in conto capitale, né dalle voci della Tabella E relativa alle variazioni da apportare al bilancio a legislazione vigente a seguito della riduzione di autorizzazioni legislative di spesa precedentemente disposte. Anche nella Tabella F, con cui si provvede alla rimodulazione delle leggi pluriennali di spesa, non vi sono variazioni che incidono sui capitoli dello stato di previsione della spesa del Ministero della Difesa.
Il relatore NIEDDU conclude auspicando una sollecita conclusione dell'esame dei provvedimenti in titolo.

Il senatore PELLICINI, prendendo la parola, propone - udita l'approfondita relazione del senatore Nieddu - di differire ad altra seduta lo svolgimento della discussione generale.

Il senatore MANCA interviene in senso adesivo, giacché la Commissione deve poter riflettere con ampio respiro sugli spunti offerti dal relatore: infatti il passaggio procedurale in corso - la discussione sui documenti contabili - merita la massima attenzione, specie in considerazione del fatto che al termine della legislatura è bene operare una sintesi su cinque anni di lavoro comune, fra maggioranza e opposizione. Richiama altresì all'attenzione gli impegni a dimensione europea che il governo sta assumendo e, quindi, la necessità del Parlamento di esprimere le sue valutazioni e desidera conoscere lo stato di integrazione dell'Italia nel programma di Identità e Sicurezza europea.

Il senatore AGOSTINI manifesta disponibilità a sostenere la proposta dei colleghi, purché a ciò non osti la programmazione generale dei lavori, quale varata dalla Conferenza dei Presidenti dei Gruppi.

Il PRESIDENTE fa presente che da dieci giorni era stata spedita a ciascun commissario la Nota aggiuntiva allo stato di previsione per la Difesa per l'anno 2001, presentata dal Ministro della Difesa: quindi ciascun commissario sarebbe stato in condizione di intervenire in data odierna. Considerati gli impegni dell'Aula e le scadenze della Commissione propone pertanto di proseguire nei lavori secondo i programmi preventivati, cioè con lo svolgimento della discussione generale nella seduta in corso.

Conviene la Commissione, a maggioranza.

Si apre la discussione generale.

Il senatore ROBOL ringrazia il relatore per la doviziosa relazione, e prende spunto dall'azione italiana nel rafforzare le politiche di sicurezza e difesa fra i Paesi dell'Unione europea. Rileva quindi che la legislatura si è connotata per la forza profondamente innovativa della legislazione varata: esprime pertanto un giudizio positivo sulla grande e ammirevole capacità delle Forze armate di rispondere positivamente alle sollecitazioni migliorative del potere politico.
Nel corso delle numerose visite ai reparti (dislocati sul territorio nazionale o all'estero) egli ha avuto modo di recepire un'attitudine favorevole al cambiamento. Incidentalmente, rileva quindi che l'Italia sta svolgendo in modo costante e crescente un ruolo di stabilizzazione sia nella regione mediterranea, sia in altre zone dell'Africa e dell'Asia. Si sofferma poi sull'elemento di novità legato al nuovo status giuridico dell'Arma dei Carabinieri: precisa la necessità di meglio delineare i confini giuridici scaturenti dalla legge n.78 di quest'anno.

Il senatore MANCA sottolinea in primo luogo la necessità di impostare in modo nuovo l'azione sinergica tra il potere politico e quello militare. Infatti la sicurezza dell'Italia è vieppiù incardinata nell'azione delle grandi organizzazioni internazionali, specie l'Unione europea, l'Alleanza atlantica o le Nazioni unite. Sottopone all'attenzione dei colleghi l'idea di organizzare, prima della fine della legislatura, una conferenza di studi per focalizzare i grandi cambiamenti in corso. Invita a tener conto del ruolo dell'industria fra gli obiettivi generali del dicastero nell'ambito dell'accelerazione del processo di ristrutturazione dello strumento militare.

Il senatore PELLICINI esordisce rilevando la svolta epocale che connota l'attuale fase nella vita delle Forze armate. Mostra attenzione verso alcuni fenomeni di volontariato che potrebbero affiancare le Forze armate quando impegnate all'estero. Esprime poi la piena adesione all'affermazione del ministro della Difesa, che ha sottolineato la specificità dell'attività dei militari, che non possono essere equiparati sic et simpliciter agli altri dipendenti pubblici. Ritiene altresì opportuno lavorare nell'interesse della Nazione sugli spazi politici offerti dalla caduta del Muro di Berlino, indipendentemente dalla ideologia di provenienza. Condivide le parole del collega Manca che auspica un dibattito non limitato ad aspetti meramente contabili, bensì aperto anche alle prospettive strategiche di lungo periodo.
Esprime infine apprezzamento per l'ottimizzazione della spesa che consentirà una maggiore efficacia nella gestione delle risorse e incidentalmente sottolinea l'elevato livello professionale che ha avuto motivo di riscontrare negli ufficiali e nei sottufficiali dell'Esercito in occasione della visita ai reparti, specie nei Balcani, che vedono un rilevante impegno con circa 8.000 uomini direttamente impegnati in Bosnia, in Kosovo e in Albania.

Il senatore PETRUCCI intende analizzare l'entità della somma stanziata in una prospettiva globale e non solo limitata ad aspetti di settore. Il comparto Difesa e gli stanziamenti ad esso destinati vanno valutati pertanto in un contesto complessivo. Richiama poi all'attenzione il fatto che la disponibilità globale della Difesa si è incrementata in misura maggiore rispetto all'incremento dell'inflazione annua. Rileva altresì con soddisfazione che pure l'opposizione ha espresso un'opinione favorevole verso le linee legislative del Nuovo Modello di Difesa, quale delineatosi nel corso della legislatura. Deve, però, essere ancora approvara la tanto attesa legge sul Servizio civile. Conclude esprimendo apprezzamento per la relazione del senatore Nieddu e preannuncia il voto favorevole della sua parte politica.

Il sottosegretario MINNITI manifesta la massima disponibilità del Governo ad ogni esigenza, sia procedurale sia di merito, della Commissione e assicura la volontà di rispondere a tutti i quesiti, sia a quelli posti, sia a quelli che emergeranno nel corso del dibattito. Esprime quindi attenzione verso la proposta del senatore Manca, di organizzare una conferenza eventualmente in sede congiunta con l'omologa Commissione della Camera dei deputati e alla presenza dei vertici delle Forze armate per valutare le recenti innovazioni introdotte dal legislatore negli ultimi anni.

Il seguito della discussione è pertanto rinviato alla prossima seduta.

SUI LAVORI DELLA COMMISSIONE

Il PRESIDENTE, apprezzate le circostanze, propone di sconvocare l'odierna seduta pomeridiana e di convocare una seduta per lunedì 27 novembre alle ore 16,30 per concludere la discussione generale; ipotizza del pari la fissazione del termine per gli eventuali emendamenti alle ore 19 del medesimo giorno (lunedì 27 novembre), al fine di dar modo alla Commissione di votare nella seduta di martedì 28 novembre, che potrebbe essere convocata per le ore 15.30.

Conviene la Commissione.

SCONVOCAZIONE DELLA SEDUTA POMERIDIANA

Il PRESIDENTE avverte che la seduta pomeridiana, già convocata per le ore 16, non avrà più luogo.

La seduta termina alle ore 11,35.