Giovedì 17 Novembre 2016 - 727ª Seduta pubblica

(La seduta ha inizio alle ore 16:00)

La seduta è dedicata allo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione.

Sul primo argomento, ripresa della contrattazione nel pubblico impiego, hanno avanzato domande i sen. Angioni (PD), Paola Pelino (FI-PdL), Endrizzi (M5S), Uras (Misto), Barani (AL-A), Divina (LN) e Perrone (CoR).

Il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione Madia ha ricordato che la crisi economica ha creato un doppio blocco delle dinamiche salariali e delle assunzioni. Il Governo, che con il bonus degli 80 euro ha dato una boccata d'ossigeno al comparto, sta lavorando per riportare la situazione alla normalità. Il Ministro ha precisato che il passaggio dalle piante organiche ai fabbisogni standard presuppone la possibilità di fare concorsi; ha sottolineato che, grazie ad un accordo con i sindacati, i comparti contrattuali sono stati ridotti a quattro, ma ha assicurato che sarà riconosciuta la specificità della ricerca. La legge di bilancio per il 2017 all'esame della Camera, in controtendenza rispetto al passato, prevede un fondo di due miliardi per il comparto sicurezza e per la riapertura della contrattazione; destina inoltre tre miliardi al fondo per gli enti territoriali, incrementa di due miliardi il fondo sanitario per nuove assunzioni e stanzia un miliardo per la scuola. In particolare per le Forze dell'ordine, superato il blocco delle progressioni e degli scatti, la legge di bilancio stabilizza il bonus di 80 euro, riordina le carriere e avvia nuove assunzioni straordinarie. L'interlocuzione con i sindacati è continua e la riapertura contrattuale riguarderà anche il testo unico sul pubblico impiego.

Sul secondo argomento, riforma della disciplina della dirigenza pubblica, hanno formulato quesiti i sen. Divina (LN), Paola Pelino (FI-PdL), Puglia (M5S), Uras (Misto), Barani (AL-A), Doris Lo Moro (PD) e Perrone (CoR).

Il Ministro Madia ha sottolineato che lo schema di decreto legislativo, presentato ad agosto, sulla riorganizzazione della dirigenza pubblica mira a istituire ruoli unici al fine di garantire maggiore mobilità e fungibilità dei dirigenti. Il problema cronico delle pubbliche amministrazioni è la tendenza a lavorare per compartimenti stagni: di qui la necessità di uno scambio di esperienze tra amministrazioni e livelli istituzionali. A giudizio del Ministro, anziché aumentare la discrezionalità nel conferimento degli incarichi, il decreto rafforza la separazione tra politica e amministrazione, prevedendo il reclutamento per concorso pubblico e la possibilità di scegliere i dirigenti apicali in una rosa di cinque, valutati da una commissione di garanzia. Il licenziamento dei dirigenti pubblici, inoltre, non è equiparato a quello dei dirigenti privati; la vera novità è la contendibilità degli incarichi di maggior prestigio e, per questo motivo, è importante che il testo unico sul pubblico impiego includa una normativa sulla valutazione.

In replica la sen. Pelino (FI-PdL) ha espresso il timore che l'istituzione di ruoli unici uniformi verso l'alto le retribuzioni; il sen. Divina (LN) ha ribadito la necessità di introdurre i fabbisogni standard; il sen. Puglia (M5S) ha osservato che la commissione di garanzia è di nomina governativa: il decreto sulla dirigenza è ispirato alla stessa logica autocratica che impronta la riforma costituzionale e lede i principi di imparzialità e indipendenza della pubblica amministrazione. Secondo il sen. Uras (Misto) la riforma andrà monitorata attentamente.

(La seduta è terminata alle ore 16:55 )



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