Martedì 22 Dicembre 2015 - 556ª Seduta pubblica

(La seduta ha inizio alle ore 09:30)

Con 162 voti favorevoli e 125 contrari, l'Assemblea ha rinnovato la fiducia al Governo, approvando definitivamente il ddl n. 2111-B, recante Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2016).

Le relatrici, sen. Zanoni (PD) e Chiavaroli (AP), hanno riferito sulle modifiche approvate dall'altro ramo del Parlamento. In conseguenza delle nuove misure di spesa, l'indebitamento netto aumenta dal 2,2 al 2,4 per cento nel 2016 e il saldo netto di finanziare sale a 35,4 miliardi. Resta confermato l'obiettivo del pareggio strutturale di bilancio nel 2018. La Camera ha introdotto misure per la sicurezza per 2,6 miliardi (fondo per il potenziamento della sicurezza cibernetica, fondo per l'ammodernamento delle dotazioni delle Forze dell'ordine, fondo per interventi contro la minaccia terroristica, bonus di 80 euro per il personale, credito d'imposta per installare impianti di allarme e videosorveglianza); ha inoltre potenziato le misure per la cultura (fondo di 500 milioni per la riqualificazione delle aree degradate, fondo integrativo per le borse di studio, card per i diciottenni per l'acquisto di libri, l'accesso a musei e la fruizione di spettacoli). Ha introdotto le norme del decreto salva banche, che prevedono l'istituzione di un fondo per la tutela degli obbligazionisti subordinati; il pacchetto per il Sud (credito d'imposta con tetti per gli investimenti e riserva del 20 per cento del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese). Le relatrici hanno ricordato inoltre la riduzione al 50 per cento (in luogo dell'esenzione introdotta al Senato) della base imponibile IMU per gli immobili dati in comodato d'uso ai figli o ai genitori; le nuove regole per la finanza degli enti territoriali che segnano il passaggio dal patto interno di stabilità al principio dell'equilibrio di bilancio sulla competenza rafforzata; l'attenuazione dei tagli alle province; l'accelerazione della spesa dei fondi europei per investimenti pubblici; la compensazione delle cartelle esattoriali per le imprese titolari di crediti esigibili nei confronti della pubblica amministrazione; lo sblocco di assunzioni nella sanità; il prelievo unico erariale al 17 per cento sui giochi e il divieto assoluto di pubblicità sulle tv generaliste dalle ore 19 alle 22; la deducibilità del costo del lavoro dall'imponibile Irap nel limite del 70 per cento per ogni lavoratore stagionale impiegato per almeno 120 giorni.

Il relatore di minoranza, sen. D'Alì (FI-PdL), ha criticato la manovra nel metodo e nel merito: il Governo ha compresso i tempi e gli spazi di intervento del Parlamento e ha aumentato l'indebitamento e il saldo netto da finanziarie senza sottoporre alla Camere la nota di variazione del Documento di economia e finanza. La manovra in deficit è basata su previsioni sconsideratamente ottimistiche: il lieve miglioramento del Pil non è dovuto agli interventi dell'Esecutivo, bensì a fattori esogeni, in primo luogo il calo del prezzo del petrolio. Respinta la questione sospensiva proposta dal sen. Malan (FI-PdL), è iniziata la discussione generale congiunta. Sono intervenuti i sen. Giovanna Mangili, Puglia, Barbara Lezzi, Endrizzi, Gaetti (M5S); Scilipoti Isgrò, Carraro, Ceroni, Boccardi (FI-PdL); Tosato (LN); Maurizio Romani (Misto-IdV); Raffaela Bellot (Misto); Bruni, Liuzzi (CR); Mazzoni, D'Anna (AL); Bocchino (Misto); Paola De Pin (GAL); Elena Cattaneo (Aut); Uras (SEL); Di Biagio (AP) e Laura Cantini (PD).

Approvati senza modifiche gli articoli del ddl di bilancio con le annesse tabelle, il Ministro per i rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi ha posto la questione di fiducia sull'approvazione del ddl n. 2111-B (legge di stabilità) nel testo approvato dalla Camera. Nella discussione sulla fiducia hanno preso la parola i sen. Alessandra Bencini (Misto-IdV); Gasparri, Galimberti (FI-PdL); Compagnone, Barani (AL); Loredana De Petris (SEL); Arrigoni (LN) e Montevecchi (M5S). Nelle dichiarazioni di voto hanno negato la fiducia i sen. Anna Cinzia Bonfrisco (CR), Silvana Comaroli (LN), Barani (AL), Quagliarello (GAL), Uras (SEL), Giarrusso (M5S) e Mandelli (FI-PdL). Hanno annunciato la fiducia i sen. Zeller (Aut), Azzollini (AP) e Santini (PD).

I Gruppi di opposizione hanno rilevato che la manovra in deficit di 999 commi contiene prebende e microinterventi, volti a conquistare consenso elettorale, ma lascia irrisolti numerosi problemi: la neutralizzazione effettiva delle clausole di salvaguardia, le pensioni, il rinnovo dei contratti pubblici, il finanziamento degli enti locali. Sull'utilizzo dei margini di flessibilità, legati alla clausola investimenti, pende inoltre il giudizio della Commissione europea e l'Italia rischia una procedura d'infrazione per deficit eccessivo. FI-PdL, LN e CR, in particolare, hanno rilevato che le misure fiscali, finanziate con l'aumento del debito, sono inadatte a rilanciare la crescita; hanno criticato inoltre l'aumento della spesa corrente, la mancata attuazione della spending review, le disposizioni di salvataggio delle banche, che non garantiscono i risparmiatori, il carattere una tantum delle misure per la sicurezza. GAL ha accusato il Governo di superficialità: priva di interventi strutturali, la legge di stabilità è dettata dalla contingenza e dalla ricerca del facile consenso. Il Gruppo AL ha lamentato l'assenza di un piano organico per il Mezzogiorno. Secondo M5S e SEL il Governo rinvia il raggiungimento degli obiettivi europei, senza mettere realmente in questione il Patto di stabilità e la filosofia economica che lo sottende. La manovra non è espansiva, perché affida la ripresa alla riduzione delle tasse anziché ad un piano di investimenti pubblici, ed è iniqua perché alleggerisce il carico fiscale sugli immobili anziché introdurre il reddito di dignità e prevede 19 miliardi di tagli alla sanità. I Gruppi di maggioranza hanno posto l'accento sulla disattivazione delle clausole di salvaguardia per il 2016, l'eliminazione della Tasi sulla prima casa, l'esenzione Imu sui terreni agricoli, il superammortamento al 140 per cento per i macchinari acquistati dalle imprese, la decontribuzione al 40 per cento per le assunzioni a tempo indeterminato, la proroga dell'ecobonus, lo stanziamento per i farmaci innovativi, l'aumento della no tax area per i redditi di pensione, l'istituzione del Fondo per la lotta alla povertà, l'aumento a 3000 euro del tetto all'uso del contante.

L'Assemblea ha poi approvato definitivamente il ddl n. 2112-B, Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2016 e bilancio pluriennale per il triennio 2016-2018.

Infine, l'Assemblea ha approvato definitivamente il ddl n. 1880-B, recante Riforma della RAI.

(La seduta è terminata alle ore 17:35 )



Informazioni aggiuntive

FINE PAGINA

vai a inizio pagina