Mercoledì 15 Aprile 2015 - 431ª Seduta pubblica

(La seduta ha inizio alle ore 16:34)

L'Assemblea ha approvato il ddl n. 1598, recante ratifica ed esecuzione dell'accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica del Cile sull'autorizzazione all'esercizio di attività lavorative dei familiari a carico del personale diplomatico, consolare e tecnico-amministrativo delle missioni diplomatiche e rappresentanze consolari, fatto a Roma il 13 dicembre 2013. Il testo passa alla Camera dei deputati. Dopo la relazione del sen. Zin (Aut), sono intervenuti i sen. Stucchi (LN) e Lucidi (M5S) per annunciare il voto favorevole.

L'Assemblea ha approvato definitivamente il ddl n. 1649, recante ratifica ed esecuzione della Convenzione europea per la protezione del patrimonio archeologico, fatta alla Valletta il 16 gennaio 1992. Dopo la relazione della sen. Bertorotta (M5S), il sen. Stucchi (LN) ha dichiarato voto favorevole.

L'Assemblea ha ripreso l'esame del ddl n. 1577, nel testo proposto dalla Commissione, recante deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche.

Il provvedimento, collegato alla manovra finanziaria, è articolato in quattro capi: il capo I riguarda le semplificazioni amministrative, il capo II l'organizzazione, il capo III il personale, il capo IV la semplificazione normativa. L'articolo 1 delega il Governo ad adottare uno o più decreti per garantire la totale accessibilità on line alle informazioni e ai servizi della pubblica amministrazione. L'articolo 2 delega il Governo a riordinare la disciplina in materia di conferenza dei servizi. L'articolo 3 disciplina il silenzio assenso tra amministrazioni pubbliche. L'articolo 4 prevede una delega per individuare i procedimenti oggetto di segnalazione certificata di inizio attività o di silenzio assenso. L'articolo 5 modifica la disciplina dell'autotutela amministrativa. L'articolo 6 delega il Governo a riordinare e semplificare le disposizioni in materia di trasparenza e anticorruzione. L'articolo 7 reca deleghe per la riorganizzazione della Presidenza del Consiglio, dei Ministeri, delle agenzie governative nazionali e degli enti pubblici non economici. L'articolo 8 delega il Governo a riordinare funzioni e finanziamento delle camere di commercio. L'articolo 9 prevede una delega in materia di dirigenza pubblica e valutazione di rendimento dei pubblici uffici. L'articolo 10 è volto a promuovere la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Gli articoli 11, 12, 13 e 14 recano deleghe in materia di lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni, partecipazioni societarie delle amministrazioni pubbliche, riordino dei servizi pubblici locali di interesse economico generale. L'articolo 15 prevede una delega per sopprimere decreti ministeriali e regolamenti che abbiano ostacolato l'attuazione di norme di legge. L'articolo 16 reca una clausola di salvaguardia per le Regioni a Statuto speciale e le Province autonome di Trento e Bolzano. L'articolo 17 prevede che dall'attuazione della delega non debbano derivare nuovi oneri per la finanza pubblica.

Nelle sedute dell'8 aprile è stata svolta la relazione e si è tenuta la discussione generale. In sede di replica, il sen. Pagliari (PD) ha affermato che il testo licenziato dalla Commissione registra un consenso ampio. Il relatore non condivide le preoccupazioni espresse in ordine all'indebolimento della dirigenza pubblica rispetto al potere politico e insiste su criteri di mobilità. Quanto al Corpo forestale dello Stato, il riordino delle funzioni delle forze di Polizia non comporta conseguenze negative per la sicurezza ambientale e alimentare.

La Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione Madia ha evidenziato il filo che lega la riorganizzazione delle pubbliche amministrazioni con il superamento delle province e la riforma del titolo V della Costituzione, volta a eliminare i conflitti di competenza. Ha quindi posto l'accento sui concetti di cittadinanza digitale, di semplificazione dei processi decisionali e delle norme sul pubblico impiego, di revisione delle partecipazioni pubbliche. In risposta a rilievi critici, ha poi affermato che il dimezzamento delle camere di commercio è utile alle imprese, che sarà salvaguardata la specificità del Corpo forestale dello Stato e che l'indipendenza della dirigenza pubblica non implica l'inamovibilità.

E' stata respinta la proposta di non passaggio all'esame degli articoli, avanzata dal sen. Martelli (M5S). A favore della proposta sono intervenuti i sen. Gasparri (FI-PdL), Crimi (M5S) e Loredana De Petris (SEL) i quali hanno evidenziato la distanza tra Parlamento e Governo sui temi del Corpo forestale dello Stato, dei segretari comunali, della dirigenza pubblica, della gestione del servizio idrico.

Alla luce del parere della Commissione bilancio, reso ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione, la Presidenza ha dichiarato inammissibili disposizioni degli articoli 9 e 12. Il relatore, inoltre, ha presentato emendamenti agli articoli 1, 9 e 12 per recepire alcune condizioni. Secondo la sen. Lanzillotta (PD) il parere della 5a Commissione lede le competenze della Commissione di merito. Il sen. Uras (SEL) ha chiesto chiarimenti procedurali. Il sen. Crimi (M5S) ha suggerito un rinvio in Commissione. Il sen. Zeller (Aut) ha chiesto un riesame dei pareri. Il Presidente della Commissione bilancio sen. Azzollini (NCD-UDC) ha precisato che la rigorosa valutazione dei profili di copertura finanziaria deriva dalla natura del provvedimento, che è collegato alla manovra finanziaria. La Presidente della Commissione affari costituzionali sen. Finocchiaro (PD) ha osservato che il parere sui profili di copertura dovrebbe avere una funzione istruttoria e non normativa, spettando all'Aula valutare l'osservanza dell'articolo 81 della Costituzione. Secondo il sen. D'Alì (FI-PdL) il parere della Commissione bilancio va rispettato. Il sen. Zanda (PD) ha osservato che l'ufficio parlamentare di bilancio dovrebbe supportare un'autonoma valutazione degli effetti finanziari delle norme.

All'articolo 1 sono stati approvati soltanto gli emendamenti del relatore 1.700 e 1.701, volti a recepire le condizioni poste dalla Commissione bilancio. Su richiesta del relatore, è stato accantonato l'emendamento 1.321, a prima firma della sen. Guerra (PD), volto a rafforzare il parere parlamentare sui decreti delegati.

All'articolo 2 il relatore ha chiesto una riformulazione dell'emendamento 2.9, a prima firma della sen. Bisinella (Misto), sulla certezza dei tempi e l'univocità delle decisioni della conferenza dei servizi, e l'accantonamento dell'emendamento 2.354 a prima firma della sen. Guerra (PD). Il seguito dell'esame del ddl è rinviato alla seduta di domani.

(La seduta è terminata alle ore 20:00 )



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