Martedì 28 Gennaio 2014 - 176ª Seduta pubblica

(La seduta ha inizio alle ore 12:04)

L'Assemblea ha approvato, nel testo proposto dalla Commissione, il ddl n. 948, recante modifica dell'articolo 416-ter del codice penale, in materia di scambio elettorale politico-mafioso. Il testo torna all'esame della Camera dei deputati.

La Commissione giustizia del Senato ha modificato il testo licenziato dall'altro ramo del Parlamento, composto di un solo articolo, al fine di ampliare la fattispecie incriminatrice. Tre gli elementi qualificanti segnalati dal relatore, sen. Buemi (Aut-PSI): la condotta è qualificata con l'accettazione della promessa di procurare voti; oggetto dello scambio è l'erogazione o la promessa di erogazione di denaro o di qualsiasi altra utilità ovvero la disponibilità a soddisfare interessi o esigenze dell'associazione mafiosa; il reato ha struttura bilaterale e la pena è elevata alla reclusione da sette a dodici anni.

Nella seduta antimeridiana del 23 gennaio, su richiesta dei Gruppi FI-PdL, Gal e NCD, il Presidente Grasso aveva disposto un rinvio. Forza Italia e Gal, infatti, avevano insistito sulla necessità di ripristinare il testo licenziato all'unanimità dalla Camera dei deputati, nel senso di richiamare la qualità soggettiva della consapevolezza al fine di definire meglio la fattispecie incriminatrice e di evitare usi strumentali della norma. Contrari M5S e PD, che considerano il riferimento alla consapevolezza superfluo ovvero negativo ai fini dell'attività inquirente.

L'appello del Sottosegretario di Stato per la giustizia Ferri a confermare l'unanimità conseguita alla Camera non ha trovato accoglimento. Dopo un vivace dibattito l'Assemblea ha respinto l'emendamento 1.102 del sen. Susta (SC), volto a reintrodurre l'avverbio "consapevolmente" in riferimento all'accettazione della promessa di voti. Contrari M5S, PD, Misto-Sel; favorevoli tutti gli altri Gruppi. Sono stati respinti anche gli emendamenti del sen. Palma (FI-PdL) volti a definire il concorso esterno in reato associativo.

Nelle dichiarazioni di voto finali sono intervenuti a favore del provvedimento i senatori: Susta (SC), Di Maggio (PI), De Cristofaro (Misto-Sel), Fravezzi (Aut-PSI), Erika Stefani (LN-Aut), Giarrusso (M5S), Lumia (PD). Hanno invece dichiarato l'astensione i senatori: D'Ascola (NCD), Barani (Gal), Caliendo (FI-PdL).

Scelta Civica e Per l'Italia hanno denunciato il mutamento di clima politico in atto che ha fatto rigettare istanze della maggioranza e ha impedito di garantire consenso unanime ad un provvedimento fondamentale nella lotta alla criminalità organizzata. Al contrario, Sinistra Ecologia e Libertà ha salutato positivamente il delinearsi di una maggioranza politicamente più omogenea e il varo di un testo che segna una rinnovata sintonia tra politica e società. La Lega Nord si è rammaricata della volontà di non migliorare il provvedimento e di provocare una spaccatura politica in Aula. Movimento 5 Stelle considera invece positivamente il venir meno dell'unanimità su un testo che recepisce le istanze di associazioni di cittadini impegnate nel contrasto della criminalità mafiosa. Secondo il PD il lavoro rigoroso e condiviso fatto in Commissione non giustifica un voto di astensione.

Secondo Gal l'accordo politico tra PD, M5S e Sel, che ha impedito di mutare il testo, segna il passaggio alle maggioranze variabili. Secondo Nuovo Centrodestra il testo del Senato amplia i margini di discrezionalità della magistratura, rovesciando gli indirizzi stabiliti dalla Camera. Secondo Forza Italia il testo licenziato dal Senato è meno efficace nel contrasto alla criminalità perché rende meno definita la fattispecie incriminatrice e conferma gli attuali dubbi interpretativi.

L'Assemblea ha quindi avviato l'esame del ddl n. 1214 di conversione in legge del decreto-legge 30 dicembre 2013, n. 150, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative.

Il cosiddetto milleproroghe si compone di 14 articoli e contiene proroghe di termini legislativi in diversi settori dell'amministrazione dello Stato e in ambiti di interesse per la vita dei cittadini e delle imprese. In particolare, sono prorogati termini in materia di assunzioni, organizzazione e funzionamento delle pubbliche amministrazioni; interventi di emergenza; procedure di competenza del Ministero dell'interno; infrastrutture e trasporti; politiche agricole, alimentari e forestali; settore dell'istruzione, dell'università e della ricerca; salute, lavoro e politiche sociali; ambito economico-finanziario; materia ambientale, materia di beni culturali e turismo, settore delle comunicazioni e dei servizi pubblici locali.

Il relatore, sen. Pagliari (PD), ha riferito dettagliatamente sugli emendamenti approvati in Commissione.

Nella discussione generale hanno preso la parola i senatori: Gaetti, Bocchino, Elisa Bulgarelli, Puglia (M5S); Maran (SCpI); Candiani (LN-Aut); Anna Maria Bernini, Malan (FI-PdL); D'Alì (NCD); Fornaro (PD).

Le opposizioni hanno criticato l'eterogeneità del provvedimento che risponde a istanze settoriali ed evidenzia lacune nel funzionamento della macchina statale. I Gruppi di maggioranza hanno invitato a considerare con realismo un provvedimento con periodicità annuale, che è finalizzato ad assicurare efficienza ed efficacia all'amministrazione.

L'Assemblea ha discusso e approvato all'unanimità mozioni sul sostegno alle città candidate a capitale europea della cultura 2019. Approvato anche l'ordine del giorno G1 (testo 2), che impegna il Governo ad accertare con tempestività le criticità segnalate.

La sen. Lanzillotta (SC) ha illustrato la mozione n. 182, che impegna il Governo a sostenere il programma Italia 2019, quale opportunità per valorizzare la progettualità delle città candidate a capitale europea della cultura e quale occasione per sostenere la ripresa del Paese.

La sen. Serra (M5S) ha illustrato la mozione n. 207, che impegna il Governo a valorizzare le città candidate secondo criteri di trasparenza e pubblicità, valutando parametri come la virtuosità fiscale e amministrativa e l'inclusività sociale.

Il sen. Calderoli (LN-Aut) ha presentato l'ordine del giorno G1, che segnala anomalie rispetto all'esclusione della città di Bergamo e impegna il Governo a valutare la regolarità del lavoro di selezione svolto dalla Giuria nominata dal Ministero.

Nella discussione generale hanno preso la parola i senatori: Josefa Idem, Stefania Pezzopane, Margiotta, Valeria Cardinali (PD); Stefania Giannini (SC); Panizza (Aut-PSI); Centinaio (LN-Aut); Daniela Donno (M5S); Floris, Bruni (PdL-FI).

La Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali Giordani ha accolto le mozioni e ha chiesto una modifica dell'ordine del giorno G1, nel senso che il Governo si impegna ad accertare con tempestività le criticità segnalate. Il sen. Calederoli (LN-Aut) ha accettato la modifica.

Nelle dichiarazioni di voto hanno preso la parola i sentori: Linda Lanzillotta (SC); Di Maggio (PI); Alessia Petraglia (Misto-Sel); Centinaio (LN-Aut); Conte (NCD); Manuela Serra (M5S); Liuzzi (FI-PdL); Rosa Maria Di Giorgi (PD).

(La seduta è terminata alle ore 19:17 )



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