Mercoledì 31 Luglio 2013 - 84ª Seduta pubblica

(La seduta ha inizio alle ore 09:37)

Con il voto contrario delle opposizioni, l'Assemblea ha approvato l'esame del ddl n. 890 di conversione in legge del decreto-legge 28 giugno 2013, n. 76, recante primi interventi urgenti per la promozione dell'occupazione, in particolare giovanile, della coesione sociale, nonché in materia di imposta sul valore aggiunto (IVA) e altre misure finanziarie urgenti. Il testo passa alla Camera.

Il provvedimento contiene misure per incrementare l'occupazione, tra cui, all'articolo 1, un incentivo temporaneo, di importo massimo pari a 650 euro mensili, per i datori di lavoro che assumano a tempo indeterminato lavoratori di età compresa tra i 18 e 29 anni; all'articolo 2, misure di carattere straordinario e temporaneo per incentivare l'apprendistato professionalizzante, i tirocini formativi e di orientamento. L'articolo 3 introduce ulteriori misure di contrasto alla povertà e al disagio sociale nel Mezzogiorno. L'articolo 5 istituisce una struttura di missione presso il Ministero del lavoro per dare attuazione alla Garanzia per i giovani (Youth Guarantee) e promuovere la ricollocazione di lavoratori beneficiari degli ammortizzatori sociali in deroga. L'articolo 7, per rendere più facile l'accesso ad alcune tipologie contrattuali, modifica la normativa in materia di contratto a tempo determinato, lavoro intermittente, collaborazioni coordinate e continuative, lavoro a progetto e lavoro accessorio. L'articolo 8 istituisce presso il Ministero del lavoro la Banca dati delle politiche attive e passive. L'articolo 9 modifica il regime di solidarietà negli appalti. L'articolo 10 riguarda la funzionalità della Commissione per la vigilanza sui fondi pensione. L'articolo 11 contiene numerose disposizioni di natura finanziaria, tra cui il rinvio dal 1° luglio al 1° ottobre 2013 del termine d'applicazione dell'aumento dell'IVA dal 21 al 22 per cento. L'articolo 12 reca la copertura finanziaria.

Nelle sedute di ieri sono stati approvati emendamenti agli articoli 3, 5, 7, 8, 9, 10 e 11 del decreto-legge ed è stata accolta la proposta di soppressione dell'articolo 6.

Oggi sono stati approvati gli emendamenti, precedentemente accantonati, 7.800 del Governo, 10.0.200 (testo 3) del senatore Sacconi (PdL) e altri riguardante i risparmi di gestione degli enti previdenziali di diritto privato, 11.35 (testo 3) del senatore Santini (PD) e altri concernente l'accelerazione dei pagamenti dei debiti di parte corrente delle pubbliche amministrazioni (cfr. Allegato A nel Resoconto stenografico).

Le dichiarazioni di voto finali sono state svolte dai senatori: Nencini (AUT-PSI), Giovanni Mauro (GAL), Uras (Misto-SEL) Emanuela Munerato (LN-Aut), Linda Lanzillotta (SCpI), Nunzia Catalfo (M5S), Alessandra Mussolini (PdL), Rita Ghedini (PD).

Sinistra Ecologia e Libertà ha votato contro perché non condivide la filosofia ispiratrice del provvedimento che punta ad aumentare l'occupazione attraverso incentivi alle imprese e maggiore flessibilità anziché politiche attive del lavoro; il Gruppo ha denunciato in particolare le forzature sui contratti di apprendistato, utilizzati per ridurre il costo del lavoro e fronteggiare carenze di organico nella pubblica amministrazione. Nell'annunciare voto contrario, la Lega Nord ha evidenziato la tendenza del Governo a sopravvivere attraverso l'adozione di interventi parziali e il rinvio delle scelte essenziali e ha criticato in particolare le misure assistenziali a favore del Mezzogiorno. Di diverso segno le critiche di Gruppo Movimento 5 Stelle, che ha denunciato l'aumento della flessibilità del lavoro, l'inidoneità degli incentivi - per ammontare e modalità di erogazione - a stimolare l'occupazione, la mancata riforma dei servizi all'impiego e del welfare. Numerosi senatori del Gruppo si sono astenuti.

Il Gruppo Per le Autonomie ha lamentato la mancanza nel provvedimento della revisione della riforma Fornero, della previsione dell'apprendistato stagionale, di incentivi alle piccole imprese, di un nuovo rapporto tra formazione scolastica e mondo del lavoro, della possibilità di impiegare disoccupati in servizi di pubblica utilità, e ha invocato misure di redistribuzione del reddito e un welfare a favore delle giovani generazioni. Il Gruppo Grandi Autonomie e Libertà ha sottolineato la portata nazionale della questione meridionale, ricordando i dati sulla disoccupazione giovanile nel Mezzogiorno, e ha auspicato l'innalzamento del limite d'età per l'incentivo da 29 a 35 anni. Scelta Civica ha denunciato la mancanza di misure strutturali per rendere più flessibile, dinamico e omogeneo il mercato del lavoro, ha auspicato un rilancio della formazione professionale e ha criticato l'aumento degli acconti a carico delle imprese per finanziare la misura sull'IVA.

Invocando meno tasse, meno regole e più competenze, il Popolo delle Libertà ha espresso apprezzamento per un provvedimento che riduce il costo del lavoro e, richiamando l'occasione di ripresa offerta da Expo 2015, ha sollecitato il ritorno alla legge Biagi per il lavoro intermittente, una semplificazione della riforma Fornero, una maggiore integrazione tra formazione scolastica e mercato del lavoro. Il Partito Democratico ha sottolineato che il provvedimento promuove il lavoro e sostiene le fasce più deboli nelle difficili condizioni date. Ha quindi invocato la necessità di una riduzione progressiva del cuneo fiscale, di politiche attive per superare il dualismo del mercato del lavoro, di una riforma fiscale a sostegno della produzione. Ha richiamato inoltre l'accordo interconfederale in margine all'Expo che prelude ad un intervento normativo sulla rappresentanza sindacale.

L'Assemblea è quindi passata all'esame del ddl n. 941 di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 4 giugno 2013, n. 61, recante nuove disposizioni urgenti a tutela dell'ambiente, della salute e del lavoro nell'esercizio di imprese di interesse strategico nazionale, già approvato dalla Camera dei deputati.

Il relatore per le parti di competenza della Commissione industria, senatore Tomaselli (PD), ha sottolineato che, in considerazione dell'andamento dei lavori parlamentari, manca la possibilità di una terza lettura alla Camera. Di qui la necessità di approvare senza modifiche un testo suscettibile di miglioramenti in tema di coinvolgimento delle comunità locali e delle Agenzie ambientali, piano industriale e tempi di realizzazione dell'autorizzazione integrata ambientale. Il relatore ha invocato infine la necessità di uno sviluppo industriale sostenibile, che superi l'anacronistico dualismo tra lavoro e tutela ambientale.

Nell'illustrare il contenuto dell'articolato, significativamente modificato dalla Camera dei deputati, il relatore per le parti di competenza della Commissione ambiente e territorio, senatore Bruni (PdL), ha ricordato che il provvedimento cerca di contemperare i valori costituzionali di tutela del lavoro, della salute pubblica e dell'ambiente con i principi della proprietà privata e di libera iniziativa economica. Il decreto prevede il commissariamento, per dodici mesi, prorogabili fino a un massimo di 36, dell'Ilva. Le medesime norme si applicano a tutti gli stabilimenti industriali di carattere strategico nazionale di almeno mille addetti che abbiano commesso oggettive e reiterate violazioni ambientali con grave pericolo per la salute dei cittadini. Le disposizioni sono applicabili anche al singolo ramo di impresa o al singolo stabilimento. Le somme oggetto di sequestro penale possano essere svincolate dal giudice competente per le finalità della bonifica. La Regione Puglia è autorizzata a sforare il Patto di stabilità per le spese della bonifica.

(La seduta è terminata alle ore 13:22 )



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