Venerdì 19 Luglio 2013 - 73ª Seduta pubblica

(La seduta ha inizio alle ore 08:32)

Con 55 voti favorevoli, 226 contrari e 13 astenuti, l'Assemblea ha respinto la mozione di sfiducia individuale nei riguardi del Ministro dell'interno, presentata dal Gruppo Movimento 5 Stelle e sottoscritta da Sinistra Ecologia e Libertà.

Presentata in relazione al caso di Alma Shalabayeva - moglie di Mukhtar Ablyazov, oppositore e rifugiato politico kazako - la quale è stata prelevata, insieme alla figlia di sei anni, nella sua abitazione e rimpatriata nel Paese d'origine, dove rischia trattamenti inumani, la mozione denunciava la grave violazione di norme costituzionali e internazionali che ha danneggiato l'immagine dell'Italia; rilevava la responsabilità politica del Ministro dell'interno, che non poteva non essere a conoscenza dell'operazione di polizia - e sarebbe, in ogni caso, responsabile dell'assenza di un canale informativo con i suoi più diretti collaboratori - e impegnava il Ministro Alfano a rassegnare le dimissioni.

Dopo l'illustrazione della mozione n. 110 da parte del senatore Giarrusso (M5S), si è svolta la discussione generale, nella quale sono intervenuti i senatori: De Cristofaro (Misto-SEL); Russo, Casson, Lepri, Chiti (PD); Ciampolillo (M5S); Giuseppe Esposito, Bernini, Bondi (PdL); Compagna (GAL); Nencini (Aut-PSI); Divina (LN-Aut); Casini (SCpI).

In replica, il Presidente del Consiglio ha riconosciuto che l'espulsione di Alma Shalabayeva e di sua figlia è motivo di imbarazzo e di discredito. Il Governo, che ha revocato il provvedimento di espulsione di cui non era a conoscenza, ha aperto un'indagine dalla quale è emerso in modo inoppugnabile il mancato coinvolgimento dell'Esecutivo e l'estraneità del Ministro dell'interno. La Ministro degli esteri Bonino è impegnata a verificare le condizioni della signora Shalabayeva. Saranno inoltre adottate le misure necessarie per evitare nuove inammissibili interferenze. Il Presidente Letta ha poi chiesto un nuovo atto di fiducia al Governo, ricordando i provvedimenti varati nei primi ottanta giorni dal Consiglio dei Ministri per aiutare i cittadini e le imprese e per cambiare l'agenda europea. L'Esecutivo, che ha affrontato la vicenda Shalabayeva con volontà di trasparenza e senza sconti, non intende cedere a polemiche che alimentano l'immagine di un Paese precario e irriformabile. Il Presidente del Consiglio ha espresso quindi la volontà di proseguire l'azione volta a rafforzare il lavoro, a riformare il fisco, a risolvere il problema degli esodati, a rilanciare gli investimenti e a intercettare i segnali di ripresa di fine d'anno.

Nelle dichiarazioni di voto sono intervenuti i senatori: Ferrara (GAL), Zeller (Aut-PSI), Loredana De Petris (Misto-SEL), Bitonci (LN-Aut), Susta (SCpI), Morra (M5S), Schifani (PdL), Zanda (PD).

I Gruppi di maggioranza hanno annunciato voto contrario alla mozione individuale di sfiducia, invocando la necessità di ulteriori approfondimenti e di nuove misure riorganizzative. In dissenso dal Gruppo, la senatrice Puppato (PD) ha annunciato l'astensione.

Il PD ha espresso un giudizio molto severo su una vicenda, intorno alla quale si addensano misteri, malaffare, interessi economici, forniture energetiche. Ha però posto l'accento sulla necessità di evitare una crisi politica che aggraverebbe la situazione economica dell'Italia e comprometterebbe le riforme istituzionali. Alcuni senatori hanno rilevato che non è corretto invocare la responsabilità oggettiva del Ministro dell'interno il quale, secondo la relazione del Capo della polizia, è estraneo alla vicenda; hanno quindi invocato la necessità di riorganizzare i Servizi segreti e di cambiare la cultura delle articolazioni dello Stato. Il Capogruppo ha invece sottolineato le responsabilità politiche nella vicenda e, nel rinnovare la fiducia al Presidente Letta, ha chiesto al Ministro Alfano di valutare l'opportunità di cumulare diverse cariche politiche.

PdL e GAL hanno posto l'accento sul carattere strumentale e fuorviante di una mozione - presentata prima delle risultanze dell'indagine interna - che scaturisce da disinformazione e da superficialità. Nel ricordare che Ablyazov è ricercato dalla polizia internazionale e che l'attuale Presidente del Kazakistan ha ricevuto numerose onorificenze a livello internazionale, il PdL ha denunciato la campagna mediatica per far cadere un Governo impegnato a realizzare un'opera di pacificazione e a rilanciare l'economia del Paese. Ha infine espresso preoccupazione per le modalità autodistruttive del confronto politico, che minano ulteriormente l'autorevolezza dei partiti.

Scelta Civica per l'Italia ha manifestato disagio per le anomalie di una vicenda che offende la cultura liberaldemocratica, getta discredito sullo Stato e indebolisce il Governo, e ha duramente criticato l'ambasciatore kazako. Non avendo però motivo di dubitare delle parole del Ministro dell'interno e temendo per la credibilità del Paese, ha rinnovato la fiducia al Governo in nome del futuro dell'Italia.

Il Gruppo Per le Autonomie ha chiesto maggiore chiarezza su una vicenda che evidenzia errori, violazioni, sviamenti, e la cui ricostruzione è viziata da anomalie e lacune.

La Lega Nord si è astenuta, denunciando le manovre di una componente del Partito Democratico - i seguaci di Renzi - per far saltare gli attuali equilibri politici. Ha poi messo sotto accusa le inefficienze e le omissioni della burocrazia e ha criticato lo scarso coraggio del Governo.

Movimento 5 Stelle e Misto-SEL hanno annunciato voto favorevole alla mozione, ribadendo che la ricostruzione dei fatti fornita in Aula non è credibile e che il Ministro Alfano è stato complice o negligente. Ancora una volta l'Italia sacrifica la tutela dei diritti sull'altare degli interessi energetici e del cinismo politico. Secondo M5S il Governo sopravvive grazie al sostegno del senatore Berlusconi e del Presidente della Repubblica.

In apertura di seduta il Presidente del Senato ha ricordato Paolo Borsellino e gli uomini della scorta nel 21° anniversario dell'attentato di via D'Amelio. Esprimendo apprezzamento per l'istituzione, deliberata ieri all'unanimità, della Commissione antimafia, il Presidente Grasso ha assegnato alla Commissione giustizia in sede deliberante il ddl, già approvato dalla Camera, sullo scambio elettorale politico mafioso per una celere approvazione. Il Presidente del Consiglio Letta si è unito alla commemorazione, esprimendo l'auspicio che la modifica dell'articolo 416-ter del codice penale sia licenziata prima della pausa estiva.

In relazione all'andamento dei lavori delle Commissioni, il Presidente ha invertito l'ordine degli argomenti nel calendario della prossima settimana: martedì prossimo l'Assemblea esaminerà il decreto-legge sull'esecuzione della pena e il nuovo termine per gli emendamenti al decreto su occupazione giovanile e Iva sarà comunicato successivamente.

(La seduta è terminata alle ore 13:19 )



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