Martedì 13 Settembre 2016 - 676ª Seduta pubblica

(La seduta ha inizio alle ore 16:33)

In apertura di seduta il Presidente Grasso ha ricordato le vittime del terremoto del 24 agosto e l'Assemblea ha osservato un minuto di raccolgimento.

Il terremoto - ha affermato il Presidente del Senato - non avrebbe avuto effetti così devastanti (300 vittime, 400 feriti, 4.500 sfollati) se ci fossero stati un utilizzo più accorto del suolo e una progettazione edilizia conforme alla normativa. Le istituzioni sono chiamate a garantire che siano rapidamente predisposti alloggi e ripristinate le infrastrutture, che la ricostruzione avvenga nel rispetto delle norme antisismiche e sia ripristinato l'originario tessuto urbanistico dei centri colpiti.

Alla commemorazione hanno partecipato i sen. Tarquinio (CoR), Arrigoni (LN), Iurlaro (AL-A), Panizza (Aut), Loredana De Petris (SI-Sel), Marinello (AP), Gaetti (M5S), Ceroni (FI-PdL) e Zanda (PD), che hanno posto l'accento sulla necessità della prevenzione, della messa in sicurezza del territorio, dello stanziamento di risorse adeguate per una rapida ricostruzione. E' intervenuto, infine, il Ministro delle infrastrutture Delrio il quale ha affermato che la ricostruzione sarà rispettosa delle tradizioni locali, ma non sarà breve.

L'Assemblea ha ripreso l'esame, nel testo proposto dalla Commissione, del ddl n. 2271 sull'editoria, già approvato dalla Camera dei deputati.

Nella seduta del 3 agosto il relatore, sen. Cociancich (PD), ha riferito sul contenuto del provvedimento, si è svolta la discussione generale ed è stato approvato, senza modifiche, l'articolo 1: sono stati respinti gli emendamenti volti a ridurre la discrezionalità dei contributi.

L'articolo 1 istituisce il Fondo per il pluralismo e l'innovazione dell'informazione, alimentato da risorse statali già destinate all'editoria e all'emittenza locale, da un contributo di solidarietà a carico delle società concessionarie di raccolta pubblicitaria e per una parte, fino a un massimo di cento milioni, dalle maggiori entrate del canone RAI. Sono ammesse al finanziamento le cooperative di giornalisti, gli enti senza fini di lucro, le imprese editrici espressione delle minoranze linguistiche, i periodici per non vedenti, le associazioni per i consumatori, i giornali in lingua italiana diffusi all'estero. L'articolo 2 conferisce deleghe al Governo per ridefinire la disciplina del sostegno pubblico per il settore dell'editoria e dell'emittenza locale, per riordinare la disciplina pensionistica dei giornalisti, che dovrà allinearsi con la disciplina generale, e per razionalizzare composizione e competenze del Consiglio nazionale dell'ordine dei giornalisti. L'articolo 3 detta disposizioni per il riordino dei contributi alle imprese editrici; l'articolo 4 introduce un riferimento all'equo compenso dei giornalisti; l'articolo 5 punisce l'esercizio abusivo della professione di giornalista; l'articolo 6 detta nuove disposizioni per la vendita dei giornali, prevedendo la liberalizzazione degli orari e dei punti vendita. La Commissione ha previsto un parere parlamentare rinforzato sul decreto che definisce requisiti e modalità dei finanziamenti; ha fissato in 60, anziché 36, il numero massimo dei componenti del Consiglio dell'ordine dei giornalisti, del quale deve far parte un rappresentante delle minoranze linguistiche; ha previsto che la prima rata del contributo sia pari al 50 per cento; ha introdotto l'articolo 6-bis, in base al quale l'affidamento in concessione del sevizio pubblico radifonico, televiso e multimediale ha durata decennale ed è preceduto da una consultazione pubblica sugli obblighi del servizio.

All'articolo 2, che specifica i criteri della delega per la ridefinizione dei contributi alle imprese editrici, sono stati approvati l'emendamento 2.13 (testo 2) del sen. Collina (PD), che ammette al finanziamento le imprese editrici in ambito commerciale, l'emendamento 2.601 del relatore, che introduce il riferimento alle imprese editrici di quotidiani e periodici il cui capitale sia da esse interamente detenuto, e l'emendamento 2.327, a prima firma del sen. Mazzoni (AL-A), che eleva da tre a cinque anni il periodo del finanziamento per cooperative, fondazioni e enti senza fine di lucro. Sono stati respinti gli emendamenti di M5S volti a sopprimere l'ordine dei giornalisti, a stabilire limiti alla raccolta di pubblicità, ad escludere dai finanziamenti le imprese che abbiano collegamenti con gruppi finanziari e partiti e le imprese che non rispettino il principio dell'equo compenso, a prevedere che il contributo deve essere rapportato alle copie vendute. E' stato accolto un ordine del giorno di SI-Sel sull'istituzione di un registro delle imprese a fini di trasparenza.

Dopo una lunga discussione, la Presidente Fedeli ha accantonato l'emendamento 2.23 (testo 2) del sen. Calderoli (LN) che propone di inserire, come requisito per l'accesso ai contributi pubblici, l'applicazione del tetto retributivo per i dirigenti. In prima istanza, il relatore ha espresso parere favorevole; il Governo ha proposto la trasformazione dell'emendamento in un ordine del giorno e, in alternativa, si è rimesso all'Assemblea. Dopo che la sen. Finocchiaro (PD) ha espresso perplessità sui profili di costituzionalità della proposta, richiamando i principi della libertà di impresa e di eguaglianza, il relatore ne ha chiesto l'accantonamento.

L'esame del ddl proseguirà domani, a partire dalla votazione dell'emendamento 2.130.

(La seduta è terminata alle ore 19:33 )



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