Martedì 23 Ottobre 2012 - 818ª Seduta pubblica (Pomeridiana)

(La seduta ha inizio alle ore 16:33)

L'Assemblea ha approvato all'unanimità, con modificazioni, il ddl n. 2646, recante "Norme generali sulla partecipazione dell'Italia alla formazione e all'attuazione della normativa e delle politiche dell'Unione europea", già approvato dalla Camera dei deputati. Il testo torna dunque all'esame dell'altro ramo del Parlamento.

Composto di 59 articoli nel testo proposto dalla Commissione, il provvedimento - ha spiegato la relatrice, sen. Boldi (LNP), nella seduta antimeridiana del 18 ottobre scorso - opera una riforma organica della legge n. 11 del 2005. La disciplina della partecipazione dell'Italia all'Unione europea è rivisitata alla luce di una duplice esigenza: recepire le novità previste dal Trattato di Lisbona e accelerare l'adeguamento dell'ordinamento interno alla normativa comunitaria. La prima parte del ddl, riguardante la fase ascendente del diritto comunitario, disciplina in modo più puntuale la partecipazione del Parlamento nazionale alla verifica del principio di sussidiarietà, alla formazione della normativa europea, al dialogo politico con le istituzioni dell'Unione. La seconda parte, riguardante la fase discendente del procedimento comunitario, prevede lo sdoppiamento della legge comunitaria annuale in due provvedimenti: la legge di delegazione, che dovrebbe contenere solo le norme di delega al Governo, e la legge europea, che recherebbe solo le disposizioni di diretta attuazione. La Commissione affari costituzionali del Senato ha accettato l'opzione binaria della Camera, ma l'ha affinata per circoscrivere l'oggetto della legge di delegazione e garantirne un iter più rapido.

In sede di replica, il Ministro per gli affari europei Moavero ha rilevato che il ddl potenzia il potere di controllo del Parlamento, che dovrà essere informato dal Governo sull'impatto di tutti i progetti legislativi europei e sulle procedure d'infrazione riguardanti l'Italia. La relatrice, sen. Boldi (LNP), ha sollecitato l'approvazione di conseguenti modifiche al Regolamento del Senato.

Le dichiarazioni di voto finali a favore del provvedimento sono state svolte dai sen. Pardi (IdV), Palmizio (CN), Germontani (Terzo Polo), Galioto (UDC), Divina (LNP), Marinaro (PD), Mantica (PdL).

L'Italia dei Valori ha colto l'occasione per auspicare il rafforzamento dell'Europa politica attraverso un rinnovato protagonismo civile europeo. La Lega Nord ha sollecitato una revisione della disciplina che vieta gli aiuti di Stato. I Gruppi Coesione Nazionale e Per il Terzo Polo hanno posto l'accento sui progressi compiuti verso l'integrazione e la parlamentarizzazione del procedimento decisionale europeo. L'Unione di Centro e il Partito Democratico hanno ricordato l'azione positiva del Governo che ha riconquistato credibilità all'Italia in ambito europeo. Il Popolo della Libertà ha ricordato che la maggiore partecipazione al procedimento decisionale europeo consentirà di rappresentare meglio gli interessi nazionali.

L'esame del ddl sulla diffamazione avrà inizio nella seduta di domani: lo prevede il nuovo calendario dei lavori per il periodo fino al 31 ottobre, comunicato dalla Presidenza in apertura di seduta.

(La seduta è terminata alle ore 19:00 )



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