Martedì 25 Maggio 2010 - 386ª Seduta pubblica (Pomeridiana)

(La seduta ha inizio alle ore 16:30)

In apertura di seduta, il Presidente Schifani ha introdotto il dibattito con cui il Senato ha celebrato il 200° anniversario dell'indipendenza argentina. Richiamati gli eventi che condussero alla Rivoluzione di maggio cui fornirono un fondamentale contributo anche patrioti italiani, il Presidente ha sottolineato la partecipazione decisiva dei milioni di emigranti che dalla prima metà dell'800 contribuirono alla grande stagione di progresso civile e sociale della Nazione argentina, dove ancora oggi centinaia di migliaia di connazionali vivono e lavorano impegnandosi per il suo benessere.

I sen. Dini, Caselli (PdL), Carlino (IdV), Giai (UDC-SVP-Aut: UV-MAIE-IS-MRE), Alberto Filippi (LNP) e Zanda (PD) hanno evidenziato come i legami profondi che uniscono l'Italia e l'Argentina vadano ben al di là dell'amicizia tra Paesi alleati, affondando le radici nei valori morali, nel lavoro e nella cultura di cui gli immigrati italiani hanno innervato la società argentina.

Su proposta del sen. Legnini (PD) e con il consenso dei sen. Gasparri (PdL), Bodega (LNP), D'Alia (UDC-SVP-Aut: UV-MAIE-IS-MRE) e Giambrone (IdV), il Presidente ha quindi disposto di posticipare alla seduta antimeridiana di domani la discussione sulle proposte alternative al calendario dei lavori adottato a maggioranza dalla Conferenza dei Capigruppo recante anche le modalità e i tempi di esame del provvedimento sulle intercettazioni telefoniche.

L'Assemblea è quindi passata all'esame del ddl n. 2171 di conversione in legge del decreto-legge 10 maggio 2010, n. 67, recante disposizioni urgenti per la salvaguardia della stabilità finanziaria dell'area euro. Il provvedimento è stato approvato con il voto contrario del solo Gruppo IdV.

Il Vice Ministro dell'economia e delle finanze Vegas ha evidenziato l'appropriatezza delle misure adottate per fronteggiare la grave crisi greca, che ha visto l'Europa, di cui è peraltro emersa la limitata disponibilità di strumenti di intervento, imboccare la strada della solidarietà ma anche della fermezza nell'imporre alla Grecia comportamenti virtuosi. Il Vice Ministro ha inoltre annunciato i termini della manovra finanziaria che il Governo si accinge a varare, secondo un approccio fondato, a differenza del recente passato e in considerazione dell'aggravarsi della crisi, sull'immediato avvio di sostanziali riforme strutturali in grado di modernizzare i meccanismi di entrata e di spesa. Dopo aver sottolineato che la situazione di finanza pubblica in Italia non appare particolarmente rischiosa, Vegas ha concluso auspicando un clima di concordia nazionale su una manovra che consentirà al Paese di predisporsi al meglio in vista della futura ripresa.

In precedenza il relatore, sen. Tancredi (PdL), aveva illustrato i contenuti del decreto, compresa la modifica approvata all'articolo 1 con cui si procede alla ratifica dell'accordo intervenuto tra i Capi di Stato e di Governo riunitisi per affrontare l'emergenza conseguente al deterioramento delle condizioni finanziarie della Grecia. Il relatore ha sottolineato come il decreto, che pone l'Italia in prima linea nell'affrontare la crisi greca che minaccia la stabilità complessiva della zona euro, costituisca il primo passo di una più ampia manovra finanziaria per coniugare, in un contesto di rigore e di austerità, l'esigenza del risanamento dei conti pubblici con quelle della crescita e del mantenimento di uno Stato sociale efficiente e produttivo.

Nel corso della discussione generale e delle dichiarazioni di voto finali, cui hanno preso parte i sen. Spadoni Urbani, Germontani, Grillo, Azzollini (PdL), Morando, Bonino, Giaretta (PD), Lannutti, Mascitelli (IdV), Vaccari, Massimo Garavaglia (LNP) e D'Alia (UDC-SVP-Aut: UV-MAIE-IS-MRE), è emerso un giudizio diffuso circa la necessità del provvedimento e l'opportunità di accelerare il processo di rafforzamento delle istituzioni europee, ma si sono evidenziate analisi sostanzialmente diversificate su cause e possibili rimedi.

L'opposizione ha lamentato il grave ritardo con cui il Governo ha preso coscienza della necessità di interventi di emergenza, peraltro in un contesto di immobilismo politico che, negando la necessità di una politica economica che trovi fondamento su riforme strutturali eque, finisce per alimentare illusioni sulla durata della crisi. I senatori del Gruppo IdV hanno sottolineato le colpe del Governo nella mancata vigilanza nei confronti della speculazione finanziaria, mentre il Gruppo PD, pur guardando con profonda preoccupazione alla manovra finanziaria in arrivo, ha riconosciuto che il decreto sulla crisi greca risponde all'interesse nazionale ed europeo.

I senatori di maggioranza hanno invece evidenziato i meriti della politica economica prudente e lungimirante del Governo italiano, rilevando l'importanza per il Paese della manovra annunciata dall'Esecutivo. Semmai occorre aumentare il livello di coesione tra i Paesi membri dell'UE, anche per concordare forme di potenziamento di strutture e strumenti comuni di politica economica in assenza dei quali non sarà possibile ovviare alla cronica debolezza dell'euro.

(La seduta è terminata alle ore 20:19 )



Informazioni aggiuntive

FINE PAGINA

vai a inizio pagina