Il Presidente: Articoli

Dal Senato un buon segnale

Articolo pubblicato dal quotidiano "l'Unità".

30 Giugno 2007

di Franco Marini

Il 27 giugno l'Aula del Senato ha approvato un importantissimo provvedimento che contiene nuove misure a tutela della salute e della sicurezza sul lavoro e la delega al governo per il riassetto e la riforma normativa della materia. Arriva così dal Parlamento una prima decisa risposta per fronteggiare il fenomeno drammatico delle morti bianche e degli infortuni sul lavoro che quotidianamente scuotono le nostre coscienze e ci interrogano sulla nostra capacità di intervento. E' la prima volta dal 1994, quando fu varata la nota legge 626 sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, successivamente integrata nel 1996, che si affronta la materia in maniera organica.

Nelle ultime legislature, si è discusso a lungo nelle aule parlamentari circa la necessità di introdurre nuove norme a tutela dei lavoratori per fronteggiare le dinamiche, peraltro non sempre lineari, di un mondo del lavoro sempre più complesso. Ma non si è giunti ad alcuna determinazione.

Ora il provvedimento approvato dal Senato passa all'esame della Camera. Sono certo che verrà approvato in tempi brevi per consentire anche l'entrata in vigore di alcune norme, immediatamente precettive, scaturite dal lavoro parlamentare, per rispondere concretamente ad una emergenza drammatica in attesa che l'esecutivo, entro nove mesi dall'approvazione definitiva del provvedimento, proceda alla razionalizzazione dell'apparato sanzionatorio, amministrativo e penale, e, quindi, al riassetto complessivo dell'intera normativa in materia di sicurezza.

Tra le misure che saranno fin da subito operative figurano la modifica delle procedure degli appalti pubblici al ribasso; l'indicazione nei bandi di gara dei costi per la sicurezza e l'obbligo per gli imprenditori di destinare gli importi delle sanzioni eventualmente comminate per il mancato rispetto delle norme ad interventi di prevenzione. Inoltre il Ministero del Lavoro viene autorizzato ad assumere nuovi 300 ispettori.

Si tratta di interventi mirati, volti a dare subito maggiori tutele ai lavoratori. Ma sono anche il frutto di una forte proficuità dei lavori del Senato. E di una risposta alla costante preoccupazione espressa dal presidente della Repubblica che più volte nel tempo è intervenuto per sollecitare la fine di questo stillicidio di morti e infortuni.

Il provvedimento è stato approvato con i soli voti della maggioranza. C'è stato un confronto parlamentare vivace, com'è naturale quando non si registra un pieno accordo, ma voglio dare atto ai gruppi di maggioranza di averlo portato avanti con determinazione e ai gruppi di opposizione di aver rinunciato durante l'esame del provvedimento all'uso legittimo degli strumenti regolamentari che avrebbero potuto influire sui tempi di approvazione.

Il disegno di legge sulla sicurezza introduce anche un nuovo e importante principio che estende l'applicazione delle sue norme a "tutti i lavoratori e lavoratrici, autonomi e subordinati, nonché ai soggetti ad essi equiparati". Ma questo non è il primo provvedimento rilevante che il Senato ha recentemente licenziato in materia di lavoro.

Lo scorso 12 giugno, infatti, l'Aula di Palazzo Madama ha dato il primo via libera ad un altro disegno di legge volto a combattere con strumenti incisivi la piaga del caporalato. Un testo normativo che introduce, tra l'altro, nel Codice penale il reato di "grave sfruttamento" di immigrati prevedendo pene severe fino all'arresto obbligatorio in caso di flagranza. Misure che consentono di fronteggiare fenomeni altrettanto drammatici come la riduzione in schiavitù nella difesa dei diritti di tutti i lavoratori.

Altri provvedimenti saranno necessari per dare risposte al lavoro che cambia. Tuttavia la piena attuazione del Testo unico sulla sicurezza consentirà un altro importantissimo passo in avanti. Sarà uno strumento fondamentale per recuperare la dignità del lavoro ripensandolo ponendo al centro la persona e i suoi diritti faticosamente conquistati.

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