Comitato per le questioni degli italiani all'estero

Attività

Missione in Germania

3-6 maggio 2004

La missione in Germania costituisce un momento importante dell'attività del Comitato per le questioni degli italiani all'estero.

Essa è stata, insieme, occasione per conoscere meglio una delle più importanti realtà della nostra emigrazione e un'opportunità per riprendere il negoziato con le Autorità tedesche sui temi che più interessano i nostri concittadini residenti in Germania.

Il bilancio, come già detto, è tutto sommato positivo.

La Comunità italiana in Germania ha caratteristiche diverse da quelle incontrate in Argentina e negli Stati Uniti. L'impressione che se ne è avuta è che la vicinanza con l'Italia ha in qualche modo mantenuto il cordone ombelicale tra i nostri concittadini residenti in Germania e la loro realtà familiare e sociale italiana. Il che sembra avere impedito una piena e completa integrazione nel tessuto sociale, culturale e politico tedesco. Ne è una prova, ad esempio, il fatto che non vi sia rappresentanza politica della nostra Comunità a livello federale e scarsa sia quella nei Laender; solo a livello dei comuni si registra la presenza di italiani. Gli italiani eletti nelle assemblee locali tedesche sono espressione della consapevolezza degli italiani in Germania circa la necessità di assumere nella società che li ospita un ruolo adeguato al contributo che essi hanno dato e danno al suo sviluppo. Possono divenire un punto di riferimento per favorire il migliore inserimento dei nostri connazionali, approfondire le ragioni dei ritardi e la ricerca dei rimedi.

Questi ritardi nell'inserimento della Comunità italiana sono riconducibili però anche a carenze di formazione e di istruzione, tanto più deplorevoli in una economia che sempre più si basa sulla conoscenza e sullo sviluppo delle competenze. È possibile ovviare, nel tempo, a questo fenomeno ed ai rischi di una permanente emarginazione attraverso una politica coerente che faccia leva su più strumenti. È necessario adeguare le risorse umane a disposizione dei Consolati e quelle finanziarie; occorre sviluppare gli interventi rivolti alle famiglie, per incentivarne l'attenzione alla dimensione della istruzione e della formazione; collaborare, infine, con le Autorità tedesche, in uno spirito di solidarietà anche comunitaria, facendo leva sugli strumenti dell'Unione e sulla puntuale applicazione delle sue regole.

È poi necessario verificare il rapporto tra le risorse mobilitate per la scolarizzazione ed i risultati conseguiti. La politica scolastica verso gli italiani all'estero deve essere rimodulata in maniera più mirata alle esigenze delle singole comunità; a questo fine potrebbe essere utile decentrare alle Ambasciate e quindi ai Consolati la gestione dei contributi per l'intervento scolastico. Nel frattempo le Autorità diplomatiche e consolari dovranno essere in grado di confrontare obiettivi, metodi, risultati finali delle singole iniziative, in modo da indirizzare le risorse verso quelle rivelatesi più efficaci. Un ulteriore sforzo, ancora di più di quanto si sta già facendo, è necessario per inserire la lingua e la cultura italiana nella struttura scolastica tedesca.

La rete consolare in Germania (tredici uffici) è la più estesa tra quelle che abbiamo in qualsiasi altro paese. Essa non sembra essere sempre adeguatamente servita da personale numericamente sufficiente. La Germania deve beneficiare prioritariamente dell'aumento di organici predisposto dal Ministero dopo la recente entrata in vigore della sua riforma. È necessario potenziare i servizi di risposta diretta. A questo fine può essere utile il ruolo di internet. La quasi totalità degli Uffici Consolari ha introdotto da tempo e sta sviluppando delle proprie pagine Web, dalle quali non solo sono desumibili informazioni ma possono anche essere scaricati moduli per pratiche varie. Internet quindi può costituire un importante strumento per incrementare l'informazione e l'assistenza al cittadino da parte dei Consolati.



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