SENATO DELLA REPUBBLICA

-------------------- XVIII LEGISLATURA --------------------

6ª Commissione permanente

(Finanze e tesoro)

325ª seduta: giovedì 30 giugno 2022, ore 15

ORDINE DEL GIORNO

Sindacato ispettivo
Interrogazioni
In sede referente
I. Esame del disegno di legge:
TURCO e altri – Disposizioni in materia di tassazione sugli strumenti finanziari e delega al Governo per la revisione delle relative aliquote fiscali - Relatore alla Commissione MARINO  
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 10ª e della 14ª Commissione)
(1442)
II. Esame congiunto dei disegni di legge:
1. Sabrina RICCIARDI e altri – Delega al Governo per la costituzione di una piattaforma informatica in materia di agevolazioni fiscali
(Pareri della 1ª, della 5ª e della 8ª Commissione)
(1769)
2. DE BERTOLDI e altri – Delega al Governo per l'introduzione dei buoni digitali di sconto fiscale
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 8ª, della 10ª e della 14ª Commissione)
(2012)

Relatore alla Commissione TURCO 
Affari assegnati
I. Esame, ai sensi dell'articolo 50 del Regolamento, dell'affare:
Autorizzazione all'esercizio dei depositi fiscali di prodotti energetici
 
 
(n. 1176)
II. Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 34, comma 1,  e per gli effetti di cui all'articolo 50, comma 2, del Regolamento, degli affari:
1. Classificazione della clientela da parte delle banche e sulla questione del calendar provisioningRelatore alla Commissione PITTELLA 
 
 
(n. 793)
2. Criticità e prospettive della riforma delle Banche di Credito Cooperativo - Relatore alla Commissione DI PIAZZA  
 
 
n. 973)
In sede redigente
I. Seguito della discussione congiunta dei disegni di legge:
1. Sabrina RICCIARDI Disposizioni per l'introduzione di nuovi strumenti di sostegno all'economia anche a seguito dell'attuale emergenza epidemiologica da COVID-19
(Pareri della 1ª, della 5ª e della 10ª Commissione)
(1945)
2. FENU e altri – Modifica all'articolo 9 del decreto-legge 29 novembre 2008, n.185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, in materia di certificazione dei crediti fiscali
(Pareri della 1ª e della 5ª Commissione)
(1531)
3. LANNUTTI e altri – Istituzione dei certificati di compensazione fiscale in forma dematerializzata
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 8ª, della 10ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1619)
4. Roberta TOFFANIN e altri – Disposizioni in materia di certificazione e di compensazione dei crediti con la pubblica amministrazione
(Pareri della 1ª, della 5ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(2014)
5. MARINO Disposizioni in materia di compensazione dei crediti maturati dalle imprese nei confronti della pubblica amministrazione
(Pareri della 1ª, della 5ª e della 10ª Commissione)
(2250)

Relatore alla Commissione TURCO
II. Seguito della discussione congiunta dei disegni di legge:
1. Loredana DE PETRIS Disposizioni per favorire la definizione delle sofferenze bancarie a carico di famiglie ed imprese
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª e della 10ª Commissione)
(79)
2. URSO e altri – Disposizioni volte ad agevolare le prospettive di recupero dei crediti in sofferenza e a favorire e accelerare il ritorno in bonis del debitore ceduto
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 10ª e della 14ª Commissione)
(788)
3. LANNUTTI e altri – Misure in materia di tutela della proprietà immobiliare sottoposta a procedura esecutiva
(Pareri della 2ª e della 5ª Commissione)
(1287)
4. PITTELLA e altri – Disposizioni per favorire la transazione agevolata delle posizioni classificate come crediti a sofferenza o ad inadempienza probabile
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª e della 10ª Commissione)
(2098)

Relatore alla Commissione BUCCARELLA
III. Seguito della discussione dei disegni di legge:
1. REGIONE SICILIA – Disposizioni concernenti l'istituzione delle zone franche montane in Sicilia – Relatore alla Commissione FENU
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 10ª, della 11ª, della 13ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1708)
2. SIRI e altri – Disposizioni in materia di utilizzo ed erogazione del rapporto di conto corrente – Relatore alla Commissione PEROSINO
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª e della 10ª Commissione)
 (1712)
3. Barbara MASINI e altri – Disposizioni in materia di IVA agevolata per l'acquisto di strumenti musicali e dei relativi accessori – Relatore alla Commissione BAGNAI
(Pareri della 1ª, della 5ª e della 7ª Commissione)
(2188)
IV. Seguito della discussione congiunta dei disegni di legge:
1. TURCO e altri – Riforma in materia di costituzione e funzionamento dell'aggregazione bancaria cooperativa, quale modello organizzativo di tutela istituzionale e di misurazione e gestione dei rischi
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 10ª e della 14ª Commissione)
(2425)
2. DE BERTOLDI Modifiche al testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia, di cui al decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385, concernenti i limiti dimensionali delle banche popolari e per l'esercizio dell'attività delle banche di credito cooperativo
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(2555)

Relatore alla Commissione DI PIAZZA
 
 

INTERROGAZIONI ALL'ORDINE DEL GIORNO
 

DE BERTOLDI - Al Ministro dell'economia e delle finanze

Premesso che:

il Ministro in indirizzo, nel corso dell'audizione svolta in occasione dell'esame della nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2021 (approvata dal Parlamento), ha dichiarato sostanzialmente che la misura relativa al cosiddetto superbonus (l'agevolazione fiscale introdotta dal decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, cosiddetto decreto rilancio) non sarà più economicamente sostenibile nel lungo termine;

lo stesso Ministro ha riconosciuto in termini più espliciti che il superbonus e gli altri bonus edilizi previsti dalla normativa, tra i quali l'agevolazione fiscale per la ristrutturazione degli appartamenti privati e per l'acquisto d'impianti a più elevata efficienza energetica, sebbene rappresentino misure molto importanti in grado di far ripartire il settore dell'edilizia, costituiscono tuttavia strumenti finanziariamente molto costosi e non sostenibili nel lungo periodo;

l'interrogante rileva che, secondo quanto emerge dallo studio della Luiss business school e della Open Economics, pubblicato sul sito del Dipartimento di politica economica della Presidenza del Consiglio dei ministri lo scorso marzo, il superbonus in realtà determinerà nel medio e lungo termine un impatto positivo pari a 811 milioni di euro sulle finanze pubbliche, grazie a un maggior gettito derivante dalle entrate relativamente alle imposte IVA e IRES, rappresentando, pertanto, un valore aggiunto pari a 16,6 miliardi di euro a fronte di una spesa di 8,8 miliardi di euro per il biennio 2020-2022, dimostrando quindi che l'intervento fiscale è in grado di autofinanziarsi;

tali osservazioni si inseriscono, peraltro, all'interno degli interventi svolti lo scorso settembre in 6a Commissione permanente (Finanze e tesoro) del Senato, in relazione alle audizioni sull'esame dei disegni di legge che riguardano la circolazione e lo scambio dei crediti fiscali, il cui primo passo è stato compiuto proprio con il superbonus edilizio, introdotto nel maggio 2020 con la cedibilità illimitata delle detrazioni fiscali;

la possibilità di far circolare i crediti fiscali su larga scala rappresenta pertanto, a giudizio dell'interrogante, un passaggio fondamentale per l'introduzione della cosiddetta moneta fiscale, quale mezzo di pagamento ad accettazione volontaria, che non mette in discussione l'euro come moneta unica avente corso legale a tutti gli effetti; a tal fine, evidenzia ancora l'interrogante, nel momento in cui lo Stato assegna gratuitamente (senza contropartite) o eroga attraverso crediti o detrazioni o sconti fiscali, non avviene alcun pagamento in moneta legale, poiché questi implicano, secondo EUROSTAT, un trasferimento di euro (il medesimo istituto europeo è responsabile peraltro di una grande confusione tra crediti fiscali: "non pagabili" e quelli "pagabili");

le citate osservazioni delineano, a parere dell'interrogante, un quadro complessivamente ambiguo e incerto, in cui emerge sia un'evidente volontà di contrastare da parte degli organismi istituzionali, incluso il Governo Draghi, l'introduzione della cosiddetta moneta fiscale (strumento in grado di autofinanziarsi senza gravare sull'equilibrio dei conti esteri del Paese, in quanto migliora la competitività delle imprese) che continue dichiarazioni scarsamente chiare, che rimbalzano tra lo stesso Governo e il Parlamento, sulla proroga del superbonus edilizio, che andrebbe esteso fino al 2030, considerata l'enorme spinta che ha prodotto sulla domanda di ristrutturazioni immobiliari;

l'interrogante evidenzia, inoltre, come anche le simulazioni riportate nel recente passato dal quotidiano economico "Il Sole-24 ore" abbiano dimostrato l'effetto positivo che la proroga dell'agevolazione fiscale potrà determinare sui conti pubblici attraverso l'aumento del gettito fiscale innescato dalla crescita del PIL,

si chiede di sapere:

quali orientamenti il Governo intenda esprimere, con riferimento a quanto esposto;

quali siano i motivi per i quali il Ministro in indirizzo, nel corso del suo intervento in sede d'esame della NADEF, ha sostenuto che le misure di proroga del superbonus costituiscono un onere finanziario insostenibile per la finanza pubblica, sebbene lo studio elaborato da Open Economics e Luiss business school sia giunto a conclusioni diametralmente opposte;

se, infine, il Governo non convenga sulla necessità di prevedere iniziative volte ad incrementare i crediti fiscali "non pagabili", non soltanto per finanziare lavori privati di ristrutturazione edilizia (cosiddetto superbonus) e gli investimenti delle imprese ("Transition plan 4.0"), ma in grado anche di alimentare la domanda di beni di consumo durevoli nonché: a) finanziare lavori pubblici (al riguardo si può immaginare la formula del 65 per cento pagato con detrazioni fiscali e 35 per cento con euro cash); b) pagare i debiti della pubblica amministrazione; c) ridurre il cuneo fiscale delle imprese al fine di renderle più competitive.

(3-02877)

CALANDRINI, DE BERTOLDI - Al Ministro dell'economia e delle finanze

Premesso che:

il decreto-legge 17 maggio 2022, n. 50, recante "Misure urgenti in materia di politiche energetiche nazionali, produttività delle imprese e attrazione degli investimenti, nonché in materia di politiche sociali e di crisi ucraina", impegna un ammontare di risorse consistente, tuttavia senza rappresentare un sostegno idoneo per professionisti e imprese in un contesto alimentato da continue incertezze che rendono sempre più difficoltoso l'esercizio delle attività autonome;

l'indennità una tantum di 200 euro per i lavoratori dipendenti e i professionisti, prevista dal "decreto aiuti," rappresenta una misura assolutamente esigua, trattandosi del riconoscimento di un importo che non riesce neppure a coprire il costo di una spesa alimentare di una famiglia media;

le agevolazioni per le tariffe di fornitura dell'energia elettrica, oltre a riguardare esclusivamente i clienti domestici economicamente svantaggiati e i clienti domestici in gravi condizioni di salute, sono di importo contenuto. I bonus energetici diversi da quelli spettanti alle imprese "energivore" riguardano esclusivamente i soggetti a forte consumo di gas naturale, pertanto di maggiori dimensioni e con una potenza pari o superiore a 16,5 chilowatt;

le misure temporanee in tema di liquidità prevedono l'estensione della garanzia da SACE S.p.A., ma le imprese saranno tenute a restituire i prestiti concessi. La misura determina, di fatto, un incremento dell'indebitamento nella speranza di una ripresa che potrebbe tardare;

in tale difficile contesto, per quanto riguarda l'ambito della riscossione coattiva delle imposte, tra le diverse misure che hanno avuto durata breve deve essere ricordata quella che ha previsto un incremento del limite per rateizzare le cartelle da 60.000 euro a 100.000 euro, senza dover dimostrare lo stato di difficoltà economica. Dal 1° gennaio 2022 tale limite è nuovamente diminuito a 60.000 euro;

inoltre parrebbe che siano pronte circa 130-140 milioni di cartelle riguardanti 16 milioni di soggetti, per un controvalore di 230 milioni di euro di crediti. Si sono moltiplicati nelle scorse settimane gli appelli dei commercialisti, tra cui il neo presidente Elbano De Nuccio, per un intervento normativo che quanto meno potenzi la fase di ristrutturazione del debito fiscale o che ampli la base del numero delle rate;

risulta all'interrogante che in questa fase il modus operandi dell'Agenzia delle entrate riscossione sia molto aggressivo con un potenziale invio di 16 milioni di atti di intimazione che seguiranno le cartelle di pagamento. Una pioggia di avvisi a cui rispondere in tempi strettissimi, 5 giorni, dopodiché la riscossione può intervenire mediante prelievo coattivo, che può essere il pignoramento del conto corrente, il fermo amministrativo o pignoramenti immobiliari con la mole di crediti fiscali che continua a crescere;

nell'audizione dello scorso 7 aprile alle Commissioni riunite di Camera e Senato il direttore dell'Agenzia delle entrate e della Agenzia delle entrate riscossione ha rendicontato la situazione ormai totalmente fuori controllo del magazzino delle cartelle, debiti fiscali ancora da saldare. Oltre un miliardo e cento milioni di euro di crediti, la cui giacenza è arrivata a 21 anni e quattro mesi. In tale consesso, egli ha chiesto di intervenire ritenendo inutili le intimazioni verso contribuenti che in molti casi non sono in grado di adempiere per la mancanza della liquidità;

quanto illustrato induce a ritenere che, ove le cartelle fossero effettivamente notificate, il sistema della riscossione incorrerebbe nel rischio di un collasso, travolgendo con esso anche le imprese,

si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo possa dare conferma che i dati numerici indicati siano corretti e, soprattutto, se non ritenga necessario e urgente verificare le condizioni in grado di determinare l'approvazione di una rottamazione quater straordinaria con eliminazione di sanzioni e interessi per gli anni 2018, 2019 e 2020.

(3-03344)

DE BERTOLDI - Al Ministro dell'economia e delle finanze

Premesso che:

entro il prossimo 30 giugno 2022 gli operatori economici dovranno trasmettere all'Agenzia delle entrate la dichiarazione sostitutiva disciplinata dal decreto ministeriale 11 dicembre 2021 e dal provvedimento dell'Agenzia delle entrate n. 143438 del 27 aprile 2022, in attuazione delle previsioni dell'articolo 1, comma 13, del decreto-legge n. 41 del 2021 che individua le misure di sostegno per le quali rilevano le condizioni e i limiti previsti dalle sezioni 3.1 e 3.12 del Temporary Framework (TF);

le istruzioni della modulistica predisposta dall'Agenzia delle entrate riportano che: "ai fini della verifica del rispetto dei massimali previsti dalle predette Sezioni, occorre tenere conto delle misure fiscali elencate nel quadro A (...) comprese tutte le altre misure agevolative riconosciute nell'ambito delle citate Sezioni 3.1 e 3.12, diverse da quelle espressamente elencate nella sezione I per le quali va compilata la sezione II 'Altri aiuti', del quadro A";

il documento precisa che i citati "altri aiuti" comprendono espressamente quelli "non fiscali e non erariali", nonché altri aiuti erariali non ricompresi nel regime "ombrello", ma non è fornita un'elencazione esaustiva;

dalla consultazione del registro nazionale degli aiuti e dall'articolo 3 del decreto-legge n. 104 del 2020, si evidenzia che l'esonero dal versamento dei contributi previdenziali per le aziende che non hanno chiesto trattamenti di cassa integrazione è concesso ai sensi della sezione 3.1;

nelle FAQ alla compilazione delle dichiarazioni redditi per l'anno 2021 relative al 2020, l'Agenzia aveva confermato che le somme erogate da altre amministrazioni (ad esempio l'indennità di 600 euro erogata dall'INPS ad artigiani e commercianti ai sensi dell'art. 28 del decreto-legge n. 18 del 2020) non andavano indicate nel prospetto degli aiuti di Stato in quanto non si tratta di aiuti fiscali automatici ai sensi dell'articolo 10 del decreto ministeriale n. 115 del 2017; analoga esclusione era stata confermata per i finanziamenti garantiti dal Ministero dello sviluppo economico;

la stampa specializzata (come G. Gavelli "Finanziamenti agevolati ad alto rischio errore sugli importi da inserire" su "Il Sole-24 ore" del 4 giugno 2022) ha evidenziato che, ai fini della verifica dei massimali previsti dal TF, pur non formando oggetto della dichiarazione sostitutiva, gli operatori devono considerare fra gli "altri aiuti" anche i finanziamenti garantiti ai sensi dell'articolo 13 del decreto-legge n. 23 del 2020 e che tale garanzia (come si evince dalla FAQ 28 presente sul sito del fondo di garanzia per le PMI e come si riscontra consultando il registro nazionale degli aiuti) incide, in particolare quella concessa ai sensi del comma 1, lettera m), per l'intero importo del finanziamento sul plafond di sezione 3.1. di ciascuna impresa;

risulta inoltre dalla consultazione del registro nazionale degli aiuti che anche le moratorie concesse ai sensi dell'art. 56 del decreto-legge n. 18 del 2020, sono caricate considerando quale elemento di aiuto un importo corrispondente all'importo delle rate sospese, a valere però sulla sezione 3.2,

si chiede di sapere:

quali fra gli esempi citati, che determinano la compilazione della sezione II del quadro A, incida ai fini della verifica del massimale del plafond di sezione 3.1 e sezione 3.12 un valore che appare del tutto ingiustificabile per i finanziamenti garantiti dal fondo centrale di garanzia, quale elemento di aiuto, considerato equivalente all'importo del finanziamento che l'operatore dovrà rimborsare;

quali valutazioni di competenza il Ministro in indirizzo intenda esprimere con riferimento a quanto esposto e se non ritenga opportuno rendere nota la lista completa degli aiuti da considerare ai fini della verifica dei massimali.

(3-03381)