Odg per la seduta n. 299 della commissione Finanze e Tesoro
SENATO DELLA REPUBBLICA
-------------------- XVIII LEGISLATURA ------------------


6ª Commissione permanente
(FINANZE E TESORO)


299ª seduta: martedì 15 febbraio 2022, ore 15
300ª seduta: mercoledì 16 febbraio 2022, ore 14
301ª seduta: giovedì 17 febbraio 2022, ore 14


ORDINE DEL GIORNO


SINDACATO ISPETTIVO

Interrogazioni

IN SEDE CONSULTIVA

I. Seguito dell'esame dei disegni di legge:
1. Ridefinizione della missione e dell'organizzazione del Sistema di istruzione e formazione tecnica superiore in attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Approvato dalla Camera dei deputati in un testo risultante dall'unificazione dei disegni di legge d'iniziativa dei deputati Mariastella Gelmini e Valentina Aprea; Invidia; Carmela Bucalo e Paola Frassinetti; Toccafondi; Angela Colmellere ed altri; Soverini ed altri) - Relatrice alla Commissione BOTTICI
(Parere alla 7ª Commissione) Seguito esame e rinvio
(2333)
2. Conversione in legge del decreto-legge 27 gennaio 2022, n. 4, recante misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all'emergenza da COVID-19, nonché per il contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico - Relatore alla Commissione MONTANI
(Parere alla 5ª Commissione) Rinvio del seguito dell'esame
(2505)

II. Seguito dell'esame dell'atto:
Affare assegnato sul Documento CCLXIII, n. 1: "Prima relazione sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), riferita all'anno 2021" - Relatore alla Commissione MARINO
(Parere alle Commissioni 5ª e 14ª riunite) Rinvio del seguito dell'esame
(n. 1055)

III. Seguito dell'esame congiunto dei disegni di legge:
1. FERRAZZI ed altri. - Misure per la rigenerazione urbana
(1131)
2. Paola NUGNES. - Misure e strumenti per la rigenerazione urbana
(1943)
3. BRIZIARELLI ed altri. - Norme per la rigenerazione urbana
(1981)
4. Nadia GINETTI. - Misure per la tutela e la valorizzazione delle mura di cinta dei borghi e dei centri storici e relative fortificazioni, torri e porte
(2297)
(Parere alla 13ª Commissione)
- Relatore alla Commissione TURCO

IN SEDE REFERENTE

Esame congiunto dei disegni di legge:
1. Sabrina RICCIARDI ed altri. - Delega al Governo per la costituzione di una piattaforma informatica in materia di agevolazioni fiscali
(Pareri della 1ª, della 5ª e della 8ª Commissione)
(1769)
2. DE BERTOLDI ed altri. - Delega al Governo per l'introduzione dei buoni digitali di sconto fiscale
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 8ª, della 10ª e della 14ª Commissione)
(2012)
- Relatore alla Commissione TURCO

AFFARI ASSEGNATI

I. Esame, ai sensi dell'articolo 34, comma 1, e per gli effetti di cui all'articolo 50, comma 2, del Regolamento, dell'affare:
Criticità e prospettive della riforma delle Banche di Credito Cooperativo
(n. 973)
II. Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 34, comma 1, e per gli effetti di cui all'articolo 50, comma 2, del Regolamento, dell'affare:
Classificazione della clientela da parte delle banche e sulla questione del calendar provisioning- Relatore alla Commissione PITTELLA
(n. 793)

IN SEDE REDIGENTE
I. Seguito della discussione congiunta dei disegni di legge:
1. Sabrina RICCIARDI. - Disposizioni per l'introduzione di nuovi strumenti di sostegno all'economia anche a seguito dell'attuale emergenza epidemiologica da COVID-19
(Pareri della 1ª, della 5ª e della 10ª Commissione)
(1945)
2. FENU ed altri. - Modifica all'articolo 9 del decreto-legge 29 novembre 2008, n.185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, in materia di certificazione dei crediti fiscali
(Pareri della 1ª e della 5ª Commissione)
(1531)
3. LANNUTTI ed altri. - Istituzione dei certificati di compensazione fiscale in forma dematerializzata
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 8ª, della 10ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1619)
4. Roberta TOFFANIN ed altri. - Disposizioni in materia di certificazione e di compensazione dei crediti con la pubblica amministrazione
(Pareri della 1ª, della 5ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(2014)
5. MARINO. - Disposizioni in materia di compensazione dei crediti maturati dalle imprese nei confronti della pubblica amministrazione
(Pareri della 1ª, della 5ª e della 10ª Commissione)
(2250)
- Relatore alla Commissione TURCO

II. Seguito della discussione congiunta dei disegni di legge:
1. Loredana DE PETRIS. - Disposizioni per favorire la definizione delle sofferenze bancarie a carico di famiglie e imprese
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª e della 10ª Commissione)
(79)
2. URSO ed altri. - Disposizioni volte ad agevolare le prospettive di recupero dei crediti in sofferenza e a favorire e accelerare il ritorno in bonis del debitore ceduto
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª, della 10ª e della 14ª Commissione)
(788)
3. LANNUTTI ed altri. - Misure in materia di tutela della proprietà immobiliare sottoposta a procedura esecutiva
(Pareri della 2ª e della 5ª Commissione)
(1287)
4. PITTELLA ed altri. - Disposizioni per favorire la transazione agevolata delle posizioni classificate come crediti a sofferenza o ad inadempienza probabile - Relatore alla Commissione BUCCARELLA
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª e della 10ª Commissione)
(2098)
- Relatore alla Commissione BUCCARELLA

III. Seguito della discussione dei disegni di legge:
1. Felicia GAUDIANO ed altri. - Modifica all'articolo 57 del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 26 aprile 1986, n. 131, in materia di pagamento dell'imposta di registro sugli atti giudiziari - Relatore alla Commissione BUCCARELLA
(Pareri della 1ª, della 2ª e della 5ª Commissione)
(892)
2. ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA. - Disposizioni concernenti l'istituzione delle zone franche montane in Sicilia - Relatore alla Commissione FENU
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 10ª, della 11ª, della 13ª, della 14ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(1708)
3. SIRI ed altri. - Disposizioni in materia di utilizzo ed erogazione del rapporto di conto corrente - Relatore alla Commissione PEROSINO
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª e della 10ª Commissione)
(1712)
4. Barbara MASINI ed altri. - Disposizioni in materia di IVA agevolata per l'acquisto di strumenti musicali e dei relativi accessori - Relatore alla Commissione BAGNAI
(Pareri della 1ª, della 5ª e della 7ª Commissione)
(2188)

ESAME DI PROGETTI DI ATTI LEGISLATIVI E ALTRI ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

Seguito dell'esame congiunto, ai sensi dell'articolo 144, commi 1 e 6, del Regolamento, dei progetti di atti legislativi e altri atti dell'Unione europea:
1. Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni relativa a una strategia in materia di finanza digitale per l'UE - Relatore alla Commissione PITTELLA
(Pareri della 8ª, della 10ª e della 14ª Commissione)
(n. COM(2020) 591 definitivo)
2. Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni relativa a una strategia in materia di pagamenti al dettaglio per l'UE - Relatore alla Commissione BAGNAI
(Pareri della 8ª e della 14ª Commissione)
(n. COM(2020) 592 definitivo)
3. Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo ai mercati delle cripto-attività e che modifica la direttiva (UE) 2019/1937 - Relatore alla Commissione PITTELLA
(Pareri della 8ª, della 10ª e della 14ª Commissione)
(n. COM(2020) 593 definitivo)
4. Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo ad un regime pilota per le infrastrutture di mercato basate sulla tecnologia di registro distribuito - Relatore alla Commissione FENU
(Pareri della 8ª, della 10ª e della 14ª Commissione)
(n. COM(2020) 594 definitivo)
5. Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alla resilienza operativa digitale per il settore finanziario e che modifica i regolamenti (CE) n. 1060/2009, (UE) n. 648/2012, (UE) n. 600/2014 e (UE) n. 909/2014 - Relatore alla Commissione FENU
(Pareri della 8ª, della 10ª e della 14ª Commissione)
(n. COM(2020) 595 definitivo)
6. Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica le direttive 2006/43/EC, 2009/65/EC, 2009/138/EU, 2011/61/EU, EU/2013/36, 2014/65/EU, (EU) 2015/2366 and EU/2016/2341 - Relatore alla Commissione FENU
(Pareri della 8ª, della 10ª, della 11ª e della 14ª Commissione)
(n. COM(2020) 596 definitivo)
INTERROGAZIONI ALL'ORDINE DEL GIORNO

FENU - Al Ministro dell'economia e delle finanze

Premesso che:

come noto, la rateizzazione dei debiti iscritti a ruolo (art. 19 del decreto del Presidente della Repubblica n. 602 del 1973) rappresenta un valido strumento di riscossione, atteso che, mediamente, circa il 50 per cento della riscossione annuale "ordinaria" (ossia quella che non considera gli incassi della definizione agevolata) deriva proprio dai piani di rateizzazione concessi ai contribuenti che altrimenti non sarebbero nelle condizioni di assolvere ai propri debiti;

in considerazione della situazione di crisi determinata dalla pandemia e nell'ottica di agevolare una graduale ripresa della riscossione, l'articolo 13-decies del decreto-legge 28 ottobre 2020, n. 137, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 dicembre 2020, n. 176 ("decreto Ristori"), ha apportato modifiche sia strutturali, sia temporanee alla disciplina della rateazione di somme iscritte a ruolo;

nello specifico, è stata introdotta una semplificazione delle procedure e delle condizioni per l'accesso alla rateazione delle somme iscritte a ruolo, per le richieste presentate fino al 31 dicembre 2021. Per queste istanze la decadenza dal beneficio si verifica solo in caso di mancato pagamento di 10 rate, anche non consecutive, in luogo di 5;

valutato che:

nella relazione trasmessa alle Camere ai sensi dell'articolo 4, comma 10, del decreto-legge 22 marzo 2021, n. 41, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 maggio 2021, n. 69, sui criteri per procedere alla revisione del meccanismo di controllo e di discarico dei crediti non riscossi, il direttore dell'Agenzia delle entrate ha evidenziato che alla fine del 2020 la consistenza del magazzino crediti (carichi residui iscritti a ruolo) ha raggiunto oltre 999 miliardi di euro, dei quali circa 400 risultano difficilmente recuperabili e più di un terzo ha una anzianità maggiore di 10 anni (343,3 miliardi di euro di magazzino, pari al 34,4 per cento del totale);

il 78 per cento del magazzino fiscale è costituito da 178 milioni di crediti di importo inferiore a 1.000 euro (per un totale di 56 miliardi di euro) che impongono di valutare il rapporto tra costi e benefici rispetto alle operazioni di recupero;

il magazzino crediti evidenzia come ci siano circa 18 milioni di contribuenti in debito col fisco, di cui ben 15 milioni sono persone fisiche, delle quali 2,5 milioni hanno attività economiche, mentre dei carichi residui di competenza statale ben 133 miliardi di euro sono dovuti da soggetti deceduti e ditte cessate, mentre altri 152 miliardi da soggetti con procedura concorsuale in corso;

considerato che:

a decorrere dal 1° gennaio 2022, dunque, la decadenza del beneficio di cui al citato articolo 13-decies si verifica in caso di mancato pagamento di sole 5 rate;

questa condizione comporta per il debitore l'impossibilità di proseguire con la dilazione di pagamento per estinguere il debito, con gravi ripercussioni per l'erario;

molto spesso, infatti, alla decadenza del beneficio, il debitore, non potendo beneficiare più delle agevolazioni previste dalla dilazione di pagamento, versa in condizioni economiche che non gli consentono di versare quanto dovuto in un'unica soluzione;

considerato altresì che:

con risoluzione approvata nella seduta del 12 ottobre 2021, sull'affare assegnato n. 935 relativo alla relazione sui crediti non riscossi, le Commissioni Finanze di Camera e Senato hanno affrontato nel dettaglio la questione della rateizzazione e le relative ripercussioni sia sul contribuente che sull'erario, sottolineando l'esigenza e l'utilità di procedere con strumenti di razionalizzazione della rateizzazione, al fine di rendere strutturali gli interventi previsti per il periodo pandemico;

le misure di rateizzazione del debito, oltre ad essere un valido strumento per il debitore, consentirebbero all'erario di recuperare parte degli importi dovuti dai contribuenti, e recuperare parte del "magazzino fiscale",

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza del dato dei debitori che al 1° gennaio 2022 perderanno la possibilità di continuare a versare quanto dovuto dal piano di dilazione, perché sono incorsi nella decadenza dei termini e quali si stimino essere le conseguenze economiche in termini di mancato incasso per l'erario;

allo stesso modo, quale sia la stima (o quantomeno la percentuale) dei contribuenti che al 1° gennaio 2022 non hanno pagato le rate della "rottamazione ter" scadute a dicembre scorso con conseguente perdita sia del beneficio della rottamazione che della rateazione e quali si stimino essere, per questi casi, le conseguenze economiche in termini di mancato incasso per l'erario;

se non sia intenzione del Governo attivarsi al fine di procedere a un intervento di razionalizzazione della disciplina della rateizzazione dei debiti iscritti a ruolo, in particolare valutando l'opportunità di rendere strutturali alcuni recenti interventi di maggior favore per il contribuente (attualmente a validità temporanea) previsti dall'articolo 13-decies del decreto-legge 28 ottobre 2020, n. 137, al contempo valutando i possibili effetti sull'adempimento spontaneo.


(3-03022)

FENU, SANTILLO, GIROTTO, CORBETTA, CASTALDI, CORATTI, D'ANGELO, SANTANGELO, PAVANELLI, NATURALE, TRENTACOSTE, DI PIAZZA, LUPO, FEDE, MAUTONE, GARRUTI, PIARULLI, LICHERI, MARINELLO, VANIN, CAMPAGNA, RICCIARDI, CASTELLONE, CATALFO, FERRARA, PELLEGRINI Marco, GAUDIANO, MANTOVANI, GALLICCHIO, AGOSTINELLI, AIROLA, ANASTASI, AUDDINO, BOTTICI, CASTIELLO, CIOFFI, COLTORTI, CRIMI, DE LUCIA, DELL'OLLIO, DI GIROLAMO, DI NICOLA, DONNO, ENDRIZZI, GUIDOLIN, L'ABBATE, LANZI, LEONE, LOMUTI, LOREFICE, MAIORINO, MATRISCIANO, MONTEVECCHI, NOCERINO, PERILLI, PESCO, PETROCELLI, PIRRO, PISANI Giuseppe, PRESUTTO, PUGLIA, QUARTO, ROMAGNOLI, ROMANO, RUSSO, TAVERNA, TONINELLI, TURCO, VACCARO, LANNUTTI - Al Ministro dell'economia e delle finanze

Premesso che:

il decreto-legge n. 34 del 2020, nell'ambito delle misure in materia di salute, sostegno al lavoro e all'economia, nonché di politiche sociali connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19, introduce all'art. 119 l'incremento al 110 per cento dell'aliquota di detrazione delle spese sostenute in interventi in ambito di efficienza energetica delle abitazioni, di riduzione del rischio sismico, di installazione di impianti fotovoltaici oltre che delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici (cosiddetto "Superbonus");

nello stesso decreto-legge n. 34 del 2020 viene istituito il meccanismo per cui, in luogo della detrazione fiscale, il soggetto avente diritto può optare per uno sconto sul corrispettivo dovuto o la cessione del credito;

in particolare, l'articolo 121 dello stesso decreto prevede che, nella fattispecie dello sconto sul corrispettivo dovuto, esso si formuli in un credito d'imposta a vantaggio del fornitore di beni e servizi relativi agli interventi agevolati di importo pari alla detrazione spettante, con facoltà di successive cessioni di tale credito ad altri soggetti, inclusi istituti di credito e gli altri intermediari finanziari;

tale strumento è stato ulteriormente prorogato fino al termine del 30 giugno 2022, introdotto dall'art. 1, comma 66, della legge di bilancio per il 2021 (legge n. 178 del 2020);

da ultimo, l'articolo 28 del decreto-legge n. 4 del 2022 (cosiddetto "decreto Sostegni-ter ") ha modificato la disciplina dello sconto in fattura e della cessione dei crediti d'imposta in materia edilizia ed energetica, escludendo la facoltà di successiva cessione a favore dei primi cessionari. Per i crediti che alla data del 7 febbraio 2022 sono stati precedentemente oggetto di cessione o sconto in fattura, viene consentita esclusivamente una ulteriore cessione ad altri soggetti;

valutato che:

è notizia degli ultimi giorni la rilevazione di frodi inerenti al sistema di cessione dei crediti d'imposta maturato a partire da prestazioni inesistenti, per un ammontare di circa 4 miliardi di euro;

sempre negli ultimi giorni è emersa l'indagine della Guardia di finanza, in cui l'ipotesi di reato è l'associazione a delinquere finalizzata alla truffa, coordinata dalla Procura di Perugia, che ha portato al sequestro di beni e crediti per un valore di 103 milioni di euro, che si aggiungono ai circa 440 milioni di euro sequestrati nell'indagine della Procura di Rimini;

con il citato decreto-legge n. 4 del 2022, all'art. 28, viene posta la limitazione ad una sola cessione alla circolazione dei crediti derivanti da interventi edilizi ed energetici, con il rischio di sopravvenienze degli accordi in essere tra committenti, fornitori, principali operatori di mercato e banche cessionarie, la cui entrata in vigore è differita al 7 febbraio 2022. In particolare, in capo ai fornitori che abbiano attuato lo schema dello sconto in fattura sorgono i crediti d'imposta e restano legittimati ad una prima cessione;

considerato che:

con la limitazione citata risulta squilibrato il mercato dei prezzi dei crediti, concretizzandosi in una compressione della liquidità disponibile sul mercato e di un ribasso dei prezzi di acquisto;

specificamente, l'assetto di mercato venutosi a formare a seguito del decreto-legge n. 34 del 2020 individua negli istituti finanziari i terminali di una sequenza di cessioni dei crediti d'imposta, in quanto si creava l'aspettativa di cedere le eventuali eccedenze rispetto alla propria tax capacity e di cogliere opportunità di business ricavando plusvalore dalla cessione stessa;

pertanto, dal 7 febbraio 2022, si interrompe quel mercato secondario di compravendita rotativa dei crediti, causando, data la non-retroattività della norma, la suddetta compressione della liquidità, non essendo più favorevoli le condizioni per operare un business incentrato sul plusvalore dei crediti, e la possibilità di risolvere tali contratti solo nel caso in cui gli stessi possano essere assorbiti dalla tax capacity del titolare;

inoltre, la Nota di lettura del febbraio 2022 del Servizio Bilancio del Senato, dedicata al decreto-legge n. 4 del 2022, nel commentare l'art. 28 sulla limitazione della circolazione dei crediti d'imposta, sostiene che il meccanismo della cessione del credito sia correlato all'accesso al finanziamento degli interventi agevolati, in maniera tale che nella stima degli effetti finanziari legati alla detrazione fiscale, di cui all'art. 119 del decreto-legge n. 34 del 2020 erano state contabilizzate anche le maggiori entrate IVA, IRES e IRAP ascrivibili ai maggiori investimenti nel settore;

su "Italia Oggi" del 2 febbraio 2022 si riporta la notizia dell'intenzione da parte di Cassa Depositi e Prestiti di chiudere il servizio di cessione dei crediti in edilizia, indiscrezione confermata dall'agenzia "ANSA" il 3 febbraio 2022, che, pur evidenziando che non ci sarebbero decisioni definitive in atto, sottolinea, però, la ricaduta dell'effetto-annuncio sul mercato dei crediti;

su "Milano Finanza" del 4 febbraio 2022 si legge una dichiarazione del dottor Stefano Pesci, procuratore aggiunto di Roma, che, a proposito delle indagini circa la cessione di crediti fiscali fraudolenti, individua una soluzione nella condivisione dell'apparato documentale con l'Agenzia delle entrate, affinché i dati emersi, quindi le eventuali anomalie, siano poste a conoscenza degli enti e degli istituti di credito acquirenti, i quali hanno l'interesse ad evitare l'acquisto di quei crediti cosiddetti "tossici",

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza delle criticità riscontrate nel meccanismo previsto dall'art. 121 del decreto-legge n. 34 del 2020, ossia in quali delle circostanze si siano verificate in misura maggiore le frodi, per quale ammontare di denaro e con quali modalità, quali siano i soggetti maggiormente a rischio, nonché le misure maggiormente interessate dalle frodi, oltre alla ripartizione regionale delle frodi rilevate;

inoltre, se siano per la loro totalità lavori non effettuati, in circostanza di quale fase dell'accertamento siano state evidenziate le irregolarità, se afferiscano a presunzioni o se siano stati già oggetto di verifica l'inesistenza degli interventi dichiarati;

se nella ratio della misura siano state considerate le mancate entrate IVA, IRPEF/IRES ed IRAP relative al plusvalore derivante dalla circolazione dei crediti fiscali;

se si stia considerando l'ipotesi di allegare al credito la documentazione relativa all'intervento che lo origina, in modo tale da rimettere all'acquirente, disincentivato all'acquisto di crediti fittizi, la possibilità di rilevare eventuali anomalie in anticipo;

se non ci sia margine d'intervento per quanto riguarda modifiche relative ai parametri di certificazione dei crediti fiscali, in luogo delle modifiche disincentivanti di cui all'articolo 28, comma 1, del decreto-legge n. 4 del 2022, agendo soprattutto nell'indicazione di caratteristiche funzionali all'individuazione con maggiore certezza di soggetti che, effettivamente, operano nell'ambito dell'edilizia;

se non ritenga, proprio complice la costruzione di un più efficace modello di controllo a monte, di dovere intervenire su Cassa Depositi e Prestiti e Poste Italiane, al fine di scongiurare il blocco da parte di queste due istituzioni finanziarie del fondamentale servizio di cessione crediti d'imposta.


(3-03063)


CALANDRINI, DE BERTOLDI - Ai Ministri dell'economia e delle finanze e dello sviluppo economico

Premesso che:

in data 27 gennaio 2022 e con vigenza in pari data, è stato pubblicato il terzo decreto sostegni (decreto-legge n. 4 del 2022) recante "Misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all'emergenza da COVID-19, nonché per il contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico";

l'articolo 28 incide sulle cessioni dei crediti d'imposta e sullo sconto in fattura per lavori di messa in sicurezza degli edifici e di riqualificazione energetica nella finalità di avversare frodi e operazioni di riciclaggio, inserendo il divieto di cessione multipla dei crediti d'imposta, limitando una sola cessione da parte dell'impresa agli intermediari finanziari;

pertanto, i crediti che sono stati precedentemente oggetto di una delle opzioni di cui al comma 1 dell'articolo 121 del decreto-legge n. 34 del 2020 ovvero dell'opzione di cui al comma 1 dell'articolo 122, alla data del 7 febbraio 2022, possono costituire oggetto esclusivamente di una sola cessione ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari, nei termini ivi previsti;

a parere dell'interrogante il citato articolo 28, con la modifica del superbonus 110 per cento, sta già rivelando i suoi effetti negativi. Poste italiane, una delle piattaforme fra le più utilizzate per la cessione del credito, ha disattivato la possibilità di acquisto crediti derivanti dal superbonus, così come ha sospeso le operazioni legate a tale misura di incentivazione, Cassa depositi e prestiti. Ciò comporterà la paralisi dei cantieri, compresi quelli già avviati visto che la disposizione ha un sostanziale effetto retroattivo;

pur comprendendo la necessità di evitare le frodi è di tutta evidenza che le ennesime modifiche introdotte al superbonus non si limitino a contrastare le truffe ma restringono fortemente la possibilità anche agli imprenditori e ai cittadini di usufruire dell'agevolazione;

contrastare le truffe è un obbligo ma a fronte di alcuni disonesti che hanno lucrato sulla misura incentivante del superbonus, che certamente devono essere severamente sanzionati, vi sono migliaia di aziende e di lavoratori che rischiano di finire sul lastrico; devono dunque essere ricercate altre soluzioni in grado di contemperare il contrasto alle frodi senza limitare l'efficacia del provvedimento, quali ad esempio la limitazione della cessione del credito solo a favore di banche e di intermediari finanziari sottoposti alla vigilanza della Banca d'Italia, adottando così provvedimenti efficaci ma senza ricorrere a opzioni drastiche come quanto previsto dal "sostegni ter";

a parere dell'interrogante, la ripresa va sostenuta soprattutto per settori particolarmente gravati dai rincari delle materie prime, tra cui l'edilizia, le cui imprese rischiano di andare in crisi a causa dello stravolgimento senza alcun preavviso della misura di incentivazione. Bloccare la cessione dei crediti comporta un rischio di liquidità del sistema obbligando le aziende e i fornitori a pagamenti a breve termine. Chi lavora e fa impresa deve contare su un sistema normativo che non deve subire mutazioni improvvise che determinano incertezza da cui inevitabilmente derivano conseguenze con effetti depressivi del sistema economico nazionale;

la tesi indicata risulta peraltro suffragata dall'analisi del Servizio Studi del Senato della Repubblica che nell'approfondimento ed analisi del decreto-legge, rileva che, venendo meno gli interventi, verrebbero meno anche le maggiori entrate già contabilizzate nei saldi di finanza e dovute a IVA, IRPEF o IRES e IRAP derivanti proprio dagli investimenti edilizi quale effetto correlato alla spesa indotta,

si chiede di sapere:

quali iniziative urgenti i Ministri in indirizzo intendano adottare al fine di evitare i danni irreparabili alle imprese e ai cittadini che derivano dall'adozione dell'art. 28 del decreto-legge n. 4 del 2022;

se non valutino l'opportunità di consentire almeno la cessione multipla a banche e intermediari vigilati secondo le regole dell'art. 106 del testo unico bancario (decreto legislativo n. 385 del 1993).


(3-03064)


DE BERTOLDI - Al Ministro dell'economia e delle finanze

Premesso che:

le disposizioni previste dall'articolo 28 del decreto-legge n. 4 del 2022, in corso d'esame in Parlamento per la conversione in legge, che recano novelle agli articoli 121 e 122 del decreto-legge n. 34 del 2020, "decreto rilancio", rispettivamente in materia di opzione per la cessione o per lo sconto in luogo delle detrazioni fiscali e di cessione dei crediti d'imposta riconosciuti da provvedimenti emanati per fronteggiare l'emergenza da COVID-19, stanno determinando gravissimi effetti economici e finanziari, nei riguardi di importanti segmenti economici del tessuto nazionale, poiché hanno sostanzialmente bloccato l'intero mercato edile e finanziario;

le misure, modificate in corso d'opera (non soltanto a giudizio dell'interrogante, ma anche secondo la totalità degli operatori economici del settore), che introducono elementi di complessità e limitazioni (aggravando ulteriormente un iter burocratico già in precedenza estremamente difficile e articolato, che ha generato sfiducia nel sistema procedurale e nel provvedimento originariamente approvato), sono state oggetto di diffuse critiche anche in relazione alla concreta riduzione significativa rispetto alla disciplina previgente delle possibilità di accesso al finanziamento degli interventi agevolati, attraverso lo strumento delle cessioni del credito, i cui effetti con ogni probabilità determineranno ricadute in ordine all'entità degli investimenti futuri nel settore del credito nelle operazioni legate alle agevolazioni di riqualificazione energetica ed edilizia degli immobili;

l'interrogante evidenzia come il continuo stravolgimento normativo stabilito dal Governo, che ha, oramai da diversi mesi, disorientato il settore imprenditoriale, in particolare quello delle costruzioni, oltre che il settore bancario e finanziario (a causa dei continui cambiamenti normativi), ha di fatto interrotto la possibilità della cessione del credito di imposta, a causa dell'inibizione ai cessionari dei crediti fiscali di cedere al loro volta i medesimi crediti, con prevedibili e gravissime ricadute nei riguardi del tessuto imprenditoriale nazionale sul fronte della liquidità monetaria;

la limitazione della circolazione dei crediti fiscali, a giudizio dell'interrogante, rappresenta una decisione normativa che non può certamente contrastare le frodi, come si intenderebbe invece prevedere, in considerazione del fatto che quello che risulta fondamentale dal punto di vista legislativo è stabilire se i crediti fiscali siano assegnati a chi ne abbia veramente diritto;

a parere dell'interrogante, l'incertezza normativa si ripercuote inoltre sui contratti di cessione del credito fiscale stipulati in precedenza all'entrata in vigore delle recenti misure introdotte, rischiando di causare una molteplicità rilevante di contenziosi giudiziari su tutto il territorio nazionale, con gravissime ripercussioni negative sul piano produttivo e occupazionale, oltre a uno spreco di risorse pubbliche causate dai ricorsi;

l'effetto domino nei settori economici, causato dal blocco della cessione dei crediti fiscali, rischia infatti di provocare la chiusura dell'attività per migliaia di imprese del settore edile e dell'intero indotto, a causa di decisioni del Governo che appaiono superficiali ed evidentemente punitive nei riguardi del sistema Paese, nettamente in controtendenza rispetto alle reali esigenze richieste dal libero mercato e dalle imprese nazionali;

risulta urgente e indifferibile, introdurre rapide misure orientate verso una semplificazione normativa, attraverso un sistema che garantisca la continua tracciabilità tra il credito fiscale e l'immobile oggetto di interventi agevolati, all'interno di una piattaforma informatica, in grado di verificare in qualsiasi momento le operazioni di cessione del credito successive alla prima cessione, anche limitando il numero delle medesime cessioni, al fine da consentire, sia un accurato monitoraggio fiscale, che il mantenimento della dovuta flessibilità del mercato, per quanto riguarda le operazioni in essere e quelle future,

si chiede di sapere:

quali orientamenti il Ministro in indirizzo intenda esprimere con riferimento a quanto esposto;

se sia a conoscenza dei gravi rischi economici e occupazionali che le misure recentemente previste dal decreto-legge n. 4 del 2022, che si inseriscono nel solco delle previsioni del decreto-legge n. 157 del 2021 (decreto antifrodi), in materia di contrasto alle frodi nel settore delle agevolazioni fiscali ed economiche, rischiano di determinare la paralisi economica e finanziaria del mercato dell'edilizia e dell'intero indotto;

quali iniziative di competenza urgenti e indifferibili intenda conseguentemente adottare, al fine di modificare l'impianto normativo in materia di opzione per la cessione o per lo sconto in luogo delle detrazioni fiscali e di cessione dei crediti d'imposta, che appaiono inaccettabili e impostate su presupposti irragionevoli.


(3-03076)