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Minerva Web
Rivista online della Biblioteca "Giovanni Spadolini"
A cura del Settore orientamento e informazioni bibliografiche
n. 57 (Nuova Serie), giugno 2020

Fondi speciali

La digitalizzazione degli incunaboli delle biblioteche monastiche italiane

È in linea la prima parte di un importante progetto di digitalizzazione degli incunaboli conservati presso le Biblioteche monastiche italiane annesse ai Monumenti Nazionali. Il progetto è curato dalla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, con la collaborazione tecnica del Cerl - Consortium of European Research Libraries e il contributo della Fondazione Polonsky che ha tra i suoi obiettivi la democratizzazione dell'accesso all'informazione, e sostiene anche altre importanti campagne di digitalizzazione come quella degli incunaboli e dei manoscritti ebraici e greci delle Bodleian Libraries dell'Università di Oxford e della Biblioteca Apostolica Vaticana.

Le undici biblioteche dei complessi monastici coinvolte nel progetto hanno svolto un ruolo storico fondamentale nel processo di trasmissione della conoscenza grazie al lavoro dei monaci, artefici di quella produzione manoscritta medievale senza la quale gran parte del sapere ereditato dall'antichità sarebbe andato perduto. Con l'età moderna e la scoperta della stampa a caratteri mobili, le biblioteche monastiche continuarono ad essere protagoniste della trasmissione del sapere, dando un rilevante contributo anche alla diffusione della nuova arte tipografica. Oggi vantano collezioni librarie di eccezionale valore, ma di non facile accesso per gli studiosi, che avranno finalmente la possibilità di consultare anche da remoto volumi tanto importanti e spesso rari.

Protagonista della prima fase del progetto è la Biblioteca del Monastero di Santa Scolastica di Subiaco, il luogo dove, nel 1464, i monaci benedettini accolsero i prototipografi Conrad Sweynheym e Arnold Pannartz, creando le condizioni che consentirono loro di introdurre nella penisola quel nuovo rivoluzionario strumento di diffusione della cultura che fu la stampa. Provenienti da Magonza, dove molto probabilmente avevano lavorato nella bottega di Johannes Gutenberg, i due diedero alla luce "in venerabili monasterio sublacensi" i primi libri a caratteri mobili della storia d'Italia, alcuni dei quali ancora conservati presso la Biblioteca del Monastero ed attualmente consultabili online con i primi 206 incunaboli digitalizzati grazie al progetto della Fondazione Polonsky.

La banca dati presenta una modalità di consultazione particolarmente interessante, che oltre a permettere di sfogliare le opere digitalizzate, fornisce collegamenti ai principali cataloghi nazionali ed internazionali (SBN, ISTC, GW) e ad una serie di importanti risorse bibliografiche, che consentono di allargare la ricerca anche agli aspetti materiali dei volumi censiti (possessori e provenienze con il MEI, apparati illustrativi con 15cILLUSTRATION) e ai contenuti delle edizioni (TEXT-inc).

Il portale, inoltre, sarà costantemente arricchito da contenuti extra, anche multimediali, con approfondimenti e bibliografia relativi alla storia del libro, alle biblioteche monastiche annesse ai monumenti nazionali, agli esemplari censiti, che renderanno gradevole e accessibile la consultazione anche ai non addetti ai lavori.

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