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Aree tematiche

Foto Lavoro
7 Marzo 2023

L'art.3 della Costituzione, approvato il 24 marzo 1947, ha inserito l'uguaglianza dei sessi tra i principi fondanti della neonata Repubblica. Da allora la legislazione è molto cambiata in favore delle donne: dalle garanzie lavorative alle tutele giuridiche e sociali, dalla tutela della libertà sessuale alle opportunità di accesso alla vita politica del paese. In questo la Corte costituzionale ha giocato un ruolo di primo piano: alla sua giurisprudenza e alle sue sollecitazioni sono seguite riforme fondamentali.

Article 3 of the Constitution, approved on March 24, 1947, included gender equality among the founding principles of the newly formed Republic. Since then, legislation has changed a great deal in favor of women: from employment guarantees to legal and social protections, from the protection of sexual freedom to opportunities for access to the country's political life. In this, the Constitutional Court has played a leading role: its jurisprudence and urgings have been followed by fundamental reforms.

26 Gennaio 2018

Secondo le principali correnti del pensiero economico, un lavoro più flessibile risponde meglio alle esigenze di contenimento dei costi e di recupero di efficienza delle imprese. Comporta però anche la nascita di un dualismo di mercato tra lavoratori garantiti e non, incertezza del reddito, effetti depressivi sull'economia. Quanto all'occupazione, è aumentata o diminuita? E la produttività? Ecco le principali conclusioni cui sono giunti studiosi e FMI, World Bank e OCSE.

According to the mainstream economic thought, a more flexible labour market better responds to the enterprises' need to curb costs and boost efficiency. However, it also sparks a market dualism between guaranteed and non-guaranteed workers, income uncertainty, depressive effects on the economy. As for employment, has it soared or dropped? And what about productivity? Here are the main conclusions reached by experts, IMF, World Bank and OECD.

25 Luglio 2017

L'Italia ha il record comunitario, il 19,9% contro una media UE dell'11,5: un ragazzo su cinque non va a scuola, non lavora e non cerca nemmeno un'occupazione. È una tendenza in diminuzione (nel 2013 non facevano nulla quasi 23 maschi su 100), ma se si considerano anche i giovani inattivi tra i 25 e i 29 anni, ugualmente colpiti dalla disoccupazione (in Italia, Grecia e Spagna è oltre quota 40%), la «generazione NEET» supera i 2,2 milioni.

Italy holds an EU record: 19.9% versus an EU average of 11.5%. One youth in five does not attend school, does not work and is not looking for a job. The trend is falling (in 2013 almost 23 young men out of 100 were doing nothing) but if we consider inactive youths aged between 25 and 29, equally affected by unemployment (in Italy, Greece and Spain the figure tops 40%), the NEET generation exceeds 2.2 million people.

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