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Mercoledì 26 Ottobre 2022 - 4ª Seduta pubblica

(La seduta ha inizio alle ore 13:10)

Con 115 voti favorevoli, 79 contrari e cinque astensioni, il Governo presieduto da Giorgia Meloni ha ottenuto la fiducia del Senato.

Nelle dichiarazioni programmatiche, rese ieri alla Camera e depositate in Senato, il Presidente del Consiglio ha annunciato iniziative per rendere l'Europa più efficace nelle risposte alle crisi e più vicina ai cittadini. Il Governo si batterà per l'autonomia energetica (uno degli obiettivi originari della Comunità europea) e contribuirà a riformare il Patto di stabilità, senza subalternità e complessi di inferiorità. Il Governo condanna l'aggressione all'Ucraina, non intende cedere al ricatto dell'energia, garantisce pieno sostegno all'Alleanza atlantica, ma chiede una ripartizione più equilibrata degli oneri del conflitto. Rafforzare le misure nazionali contro il caro energia e diversificare le fonti di approvvigionamento costituiscono una priorità: il Governo intende sfruttare i giacimenti sottomarini di gas e sbloccare le fonti rinnovabili soprattutto nel Mezzogiorno. La legge di bilancio affronterà il problema dell'inflazione con misure di welfare aziendale e di riduzione dell'Iva. Il contesto internazionale è molto difficile: le previsioni macroeconomiche per il 2023 parlano di un rallentamento dell'economia italiana, europea e occidentale; se il DEF prevede una crescita dello 0,6 per cento, il Fondo Monetario internazionale stima una recessione (-0,2). Pur avendo un debito pubblico al 145 per cento del Pil, l'Italia ha fondamentali robusti (avanzo primario, consistente risparmio privato) e la crescita duratura e strutturale è la via maestra per ridurre il debito: il PNRR sarà attuato senza sprechi e ritardi, concordando con la UE gli aggiustamenti necessari, secondo un approccio pragmatico e non ideologico; il Governo archivierà la politica dei bonus e punterà su investimenti di medio termine, semplificazione dei processi amministrativi, un patto fiscale che poggerà su tre pilastri: riduzione della pressione fiscale (introduzione progressiva del quoziente familiare, tassa piatta per le partite iva), tregua fiscale per consentire alle piccole imprese in difficoltà di regolarizzare la propria posizione, lotta ai grandi evasori. Il programma di governo prevede anche una riforma costituzionale in senso presidenziale (possibilmente condivisa ma senza opposizioni pregiudiziali) e la prosecuzione del percorso virtuoso dell'autonomia differenziata. Sul versante della politica industriale, il Governo intende tutelare le infrastrutture strategiche nazionali, garantire la proprietà pubblica delle reti, estendere la clausola di salvaguardia alle concessioni autostradali, sostenere il made in Italy, lavorare per la sovranità alimentare, assicurare che la transizione ecologica rispetti il principio della neutralità tecnologica e non determini nuove dipendenze. Per contrastare la povertà, il Governo varerà misure per il lavoro e l'istruzione: il programma prevede un taglio di cinque punti del cuneo fiscale, incentivi alle attività ad alta intensità di lavoro, maggiori tutele per i lavoratori autonomi, una riforma del reddito di cittadinanza. Il programma prevede anche misure specifiche per i giovani, la flessibilità in uscita, il sostegno alla natalità. Consapevole del pregiudizio politico diffuso nei confronti del nuovo Governo, il Presidente del Consiglio ha assicurato, infine, che l'Esecutivo non limiterà i diritti civili, ma darà battaglia alle mafie, contrasterà il traffico di esseri umani e le partenze irregolari, proporrà un piano Mattei per l'Africa.

Alla discussione sulle comunicazioni del Presidente del Consiglio hanno preso parte i sen. Salvitti, Borghese, Michaela Biancofiore (Cd'I-NM), Monti (Misto), Dafne Musolino, Luigi Spagnolli, Patton (Aut), Mariastella Gelmini, Raffaella Paita (Az-IV), Paroli, Occhiuto, Licia Ronzulli (FI-BP-PPE), Patuanelli, Licheri, Alessandra Maiorino, Scarpinato (M5S), Bergesio, Marti, Claudio Borghi, Giulia Bongiorno (LSP), Boccia, Tatiana Rojc, Giorgis, Giacobbe, Vincenza Rando, Beatrice Lorenzin, Martella (PD), Iannone, Butti, Zaffini, Balboni, Malan (FdI), Ilaria Cucchi, Aurora Floridia (Misto). Hanno preannunciato la fiducia i sen. dei Gruppi: Civici d'Italia-Noi Moderati, Forza Italia Berlusconi Presidente, Lega Salvini Premier-Partito Sardo d'Azione e Fratelli d'Italia, che si sono riconosciuti nel programma e nei valori (libertà, famiglia, lavoro, italianità) sottolineati dal Presidente del Consiglio. In particolare, i sen. di Fratelli d'Italia hanno sottolineato l'alto profilo politico e umano del discorso del Presidente del Consiglio, che ha disorientato un'opposizione vittima della sua stessa propaganda. I sen. del Gruppo per le Autonomie e il sen. Monti (Misto) hanno annunciato l'astensione, in attesa di valutare gli specifici provvedimenti del Governo. I sen. di Azione-Italia Viva hanno annunciato un'opposizione costruttiva, non ideologica e non pregiudiziale, da parte del terzo polo, richiamando l'eredità del Governo Draghi e sollecitando il nuovo Governo a inviare armi in Ucraina, nel caso in cui la guerra proseguisse oltre dicembre, a normalizzare i rapporti a livello europeo, ad evitare scostamenti di bilancio. I sen. di M5S, nel negare la fiducia, hanno difeso il reddito di cittadinanza, quale misura necessaria per contrastare la povertà, hanno sottolineato l'assenza, nel discorso programmatico, di iniziative diplomatiche per porre fine al conflitto in Ucraina, hanno evidenziato l'età media elevata dei componenti del governo. I sen. del PD, nel negare la fiducia, hanno affermato che sul nuovo Governo gravano ambiguità e tentazioni demagogiche; il programma appare incapace di contrastare povertà e diseguaglianze sociali e di promuovere sviluppo economico, sociale, civile. La sen. Cucchi (Misto), nel negare la fiducia, ha richiamato la situazione delle carceri italiane e l'esperienza delle associazioni di volontariato.

Il Presidente del Consiglio, in sede di replica, ha rivendicato la scelta di indicare la visione programmatica che ispirerà i singoli provvedimenti, a maggior ragione in una situazione di risorse scarse che richiedono scelte. Sul tema dell'energia, il Governo opererà su tre piani: il contrasto alla speculazione, a livello europeo e nazionale, attraverso un price cup dinamico e la separazione del prezzo del gas da quello di altre fonti energetiche; le misure emergenziali di sostegno, da finanziare con gli extraprofitti e con l'extragettito dello Stato; gli interventi strutturali, fra cui lo sblocco delle procedure riguardanti il rigassificatore di Gioia Tauro. La sostenibilità ambientale deve essere contemperata con la sostenibilità sociale ed economica e la dipendenza dal gas russo non va sostituita con la dipendenza da materie prime cinesi, occorre quindi investire sulla componentistica delle fonti rinnovabili. Il Presidente Meloni ritiene che il salario minimo non sia uno strumento efficace per combattere il lavoro scarsamente retribuito: occorre piuttosto estendere la contrattazione collettiva e ridurre la tassazione sul lavoro. In tema di sanità, è necessario metter mano a ciò che non ha funzionato nella fase pandemica, valorizzare i medici di base e la medicina territoriale. Il Presidente ritiene che la flat tax incrementale sia un modo per premiare il merito e che il PNRR richieda una revisione, che tenga conto della crisi energetica e della mancata spesa di 21 miliardi nel 2022. Citando l'ex Ministro dell'economia Padoan, ha negato la correlazione tra contante e sommerso, ha ricordato che la Germania non ha una misura simile, e ha confermato che il Governo metterà mano al tetto che penalizza le classi più svantaggiate. Sul tema della situazione carceraria, il Governo è contrario a misure di depenalizzazione. Con riferimento all'Ucraina, il Presidente ha invocato una pace giusta, che non dipende però dall'Italia, e ha ricordato che il volume dell'export verso la Russia è l'1,5 per cento rispetto all'80 per cento verso i Paesi occidentali. Il Presidente del Consiglio ha concluso l'intervento, invitando le opposizioni a valutare nel merito i provvedimenti del Governo.

Hanno svolto dichiarazione di voto favorevole alla fiducia il sen. De Poli (Cd'I-NM), il sen. Berlusconi (FI-BP), che ha rivendicato con orgoglio la creazione della coalizione di centro-destra e l'iniziativa diplomatica che sfociò nell'accordo di Pratica di Mare, un accordo volto a porre fine alla guerra fredda, vanificato purtroppo dall'invasione dell'Ucraina. Il sen. Romeo (LSP) ha espresso soddisfazione per il ritorno a un Governo politico scelto dagli elettori e per la sottolineatura dei punti principali del programma, dal patto fiscale alla flessibilità pensionistica in uscita, dalla valorizzazione delle autonomie al sostegno alla natalità; ha invocato una discontinuità con la politica sanitaria dell'ex Ministro Speranza e ha invitato il Presidente del Consiglio a promuovere, insieme a Francia e Germania, una conferenza sulla difesa e sicurezza europea per porre fine al conflitto in Ucraina. La sen. Rauti (FdI) ha salutato con orgoglio la nascita di un Governo cui spetta anche il compito di ricucire il rapporto tra cittadini e istituzioni; il centrosinistra, che ha perso le elezioni perché privo di idee, ha replicato oggi critiche infondate: il merito è un valore e l'incarico conferito a Giorgia Meloni premia questo valore.

La sen. Unterberger (Aut), pur lontana dall'orientamento politico del Governo, ha annunciato l'astensione in segno di apprezzamento per l'annunciato rispristino dell'autonomia di Bolzano del '92.

Hanno svolto dichiarazione di voto contrario il sen. De Cristofaro (Misto) che, a nome della componente Verdi Sinistra, ha denunciato i tratti liberisti del programma di Governo, ha preannunciato una dura opposizione contro l'autonomia differenziata, ha invocato un'iniziativa europea per la fine del conflitto in Ucraina; il sen. Renzi (Az-IV) ha manifestato apertura sulle riforme costituzionali e ha giudicato autolesioniste e contraddittorie le critiche del PD al Governo; la sen. Floridia (M5S) ha ribadito il nesso fra il tetto all'uso del contante e la lotta al riciclaggio e ha invitato il Governo a consultare i Presidenti di Regione sulla mancata attuazione delle politiche attive per il lavoro. La sen. Malpezzi (PD) ha definito vago il discorso programmatico, che non ha menzionato la cultura, la transizione digitale e la transizione ecologica; ha rilevato che il Presidente del Consiglio ha abbandonato toni sovranisti e antieuropeisti e ha affermato che, sull'Ucraina, il PD è interlocutore più valido degli alleati del Governo.

(La seduta è terminata alle ore 20:54 )

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