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Minerva Web
Rivista online della Biblioteca "Giovanni Spadolini"
A cura del Settore orientamento e informazioni bibliografiche
n. 68 (Nuova Serie), maggio 2022

Percorso tematico. I premi Nobel italiani. Letteratura e Medicina

Nel 2021 due importanti eventi hanno riguardato i premi Nobel italiani: in ottobre il professor Giorgio Parisi è stato insignito del Nobel per la Fisica e, in questo stesso anno, è caduto il 150 anniversario dalla nascita del Premio Nobel per la Letteratura, Grazia Deledda (su cui si vedano l'articolo nel n. 67, n.s., febbraio 2022 e quello pubblicato in questo stesso numero nella rubrica "Letteratura e Parlamento"). Prendendo spunto da questi importanti eventi la Biblioteca del Senato ha deciso di dedicare ai Premi Nobel italiani non solo lo "Speciale" di "MinervaWeb" di quest'anno, ma anche uno specifico percorso tematico nelle sue collezioni, articolato in due parti.

I percorsi tematici, che hanno lo scopo di promuovere le collezioni della biblioteca, prevedono, oltre alla scrittura di appositi articoli (per i quali si rimanda a "MinervaWeb" n. 59, n.s., ottobre 2020; n. 61, n.s., febbraio 2021; n. 64, n.s., agosto 2021), una presentazione di tipo grafico e narrativo disponibile sui totem digitali presenti nelle sale e in pdf sul sito web della biblioteca nell'apposita sezione.

La prima parte del percorso di quest'anno è dedicato ai premi Nobel italiani per la Letteratura e per la Medicina, con un'attenzione particolare a come l'evento dell'assegnazione dei Nobel è stato trattato nei giornali e nei periodici nel corso degli anni. La seconda parte, in uscita il prossimo autunno, sarà dedicata ai Premi Nobel per la Scienza, Economia e Pace.

Nei primi anni del Novecento, alcuni giornali, culturalmente più importanti e di recente fondazione, riservano la prima pagina ai vincitori del prestigioso premio. È il caso de "Il Giornale d'Italia", che dedica in prima pagina articoli e interviste a Camillo Golgi, Giosuè Carducci e Grazia Deledda.

"Il Giornale d'Italia", fondato nel 1901, diretto in quegli anni da Sidney Sonnino e per il quale scrivevano importanti letterati, cosìtitola nel 1906 all'assegnazione dei primi due Nobel italiani: La Glorificazione dell'Italia nel Premio Nobel a Golgi e a Carducci. L'articolo su Golgi è scritto dal medico Mariano Luigi Patrizi ed è teso a chiarire le importanti scoperte scientifiche che hanno portato al premio, mentre l'articolo per Carducci è firmato da Goffredo Bellonci, critico letterario e giornalista. Nel 1927 lo stesso giornale celebra il Nobel alla Deledda attraverso una lunga intervista in prima e seconda pagina intitolata: La Vittoria dello spirito italiano […] È il premio alla probità e alla sincerità dell'arte.

Il Nobel alla Deledda suscita grande fervore nei giornali italiani e internazionali. Numerose sono le interviste che le vengono dedicate. Anche "L'Illustrazione italiana", la rivista illustrata più letta in Italia dalla fine dell'Ottocento, pubblica un numero speciale sulla scrittrice sarda, con interviste e poesie, arricchite da immagini e fotografie inedite. Proprio nelle pagine de "L'Illustrazione italiana" era stato pubblicato, a puntate, uno dei più famosi romanzi della Deledda: Canne al vento.

Dagli anni Trenta la notizia dell'assegnazione dei Nobel sembra spostarsi dalle prime alle terze pagine. Proprio in questi anni infatti la terza pagina diventa nei quotidiani un punto di riferimento culturale e letterario (Borsato, 2001), pur mantenendo uno stile diverso a seconda dei giornali. Se ne "Il Giornale d'Italia" l'articolo dedicato a Pirandello, nell'ottobre del 1936, ha carattere di approfondimento, volto all'esaltazione dell'artista, il "Nuovo corriere della sera" (poi "Corriere della sera") nel raccontare la premiazione di Daniele Bovet, Premio Nobel per la Medicina nel 1957, e di Salvatore Quasimodo, vincitore nel 1959 per la Letteratura, è caratterizzato da una maggiore asciuttezza e gli articoli relativi si presentano sostanzialmente come dei resoconti.

Il "Corriere della sera" rimane, per tutto il Novecento, un giornale soprattutto di informazione e, anche nella sezione culturale, in terza pagina, presenta un'impostazione accademica (Murialdi, 1980). Ricorda sempre Murialdi che negli anni dell'immediato dopoguerra i quotidiani del mattino lasciano ai settimanali di attualità la funzione di intrattenimento e di rotocalco.

Proprio per questo, per trovare degli articoli che trattino la notizia del Nobel a Quasimodo in forma di approfondimento, bisogna sfogliare alcune riviste dell'epoca. Il Nobel al poeta riceve l'interesse di diversi settimanali anche per via delle polemiche intervenute. Ad esempio "Epoca", il periodico politico e culturale edito dal 1950, nel dicembre del 1959 titola Ai contemporanei l'ardua sentenza riportando il pensiero di diversi scrittori, tra cui Pasolini, sull'assegnazione del Nobel. Anche '"L'illustrazione italiana" nell'articolo dedicato al conferimento dei Nobel, titola Perché a Quasimodo e cita le parole del poeta:

Questo premio modifica il concetto di poesia. Assegnandolo a me, l'Accademia di Svezia ha sancito la fine delle vecchie generazioni legate ai motivi del decadentismo e dell'Arcadia.

Tornando ai quotidiani, in particolar modo al "Corriere della sera", negli anni più recenti l'estensione e la collocazione della notizia del premio Nobel dipende dal livello di notiziabilità, e dunque dalla popolarità del soggetto. Anche per questo si osserva, dagli anni Settanta, che i premi per la letteratura ricevono una considerazione più rilevante rispetto ai Nobel della Medicina. L'assegnazione del Nobel per la Medicina a Salvatore Luria, nell'ottobre del 1969, e a Renato Dulbecco, nel 1975, è inserita in trafiletti in terza pagina. A loro vengono però riservati degli articoli di approfondimento nelle rubriche di scienza e di medicina. Al contrario la notizia del Nobel per la Letteratura del 1975 a Eugenio Montale, fors'anche perché quest'ultimo era una firma del "Corriere", viene inserita in prima pagina con un lungo articolo in terza.

Dagli anni Ottanta si osserva che sempre più spazio viene dato al prestigioso premio, talvolta anche con titoli sensazionalistici. I grandi quotidiani hanno intrapreso la strada della 'settimanalizzazione', arricchendosi di inserti e di supplementi (Murialdi, 2006); inoltre un grande impatto esercita la nascita de "la Repubblica" nel 1976. Il neonato quotidiano si distingue dagli altri giornali per un taglio più simile ai tabloid, con pagine di approfondimento della notizia e con uno stile grafico ricco di immagini (Murialdi e Tranfaglia, 2008). Così, nel dicembre del 1986, al Nobel per la Medicina Rita Levi Montalcini viene dedicata la prima pagina e numerosi articoli. "La Repubblica" così titola: Una Lady tra i grandi della Scienza. Anche il "Corriere della sera" cambia la sua linea, e, nel riservare all'evento la prima pagina e numerosi articoli, di lei menziona «la generosità per aver destinato l'importo alle istituzioni scientifiche».

Anche la premiazione di Dario Fo, l'ultimo letterato italiano a ricevere il Premio Nobel nel dicembre del 1997, è ampiamente documentata. "La Repubblica" titola Il Giullare e il Re, sintetizzando nel titolo la motivazione dell'assegnazione del Nobel per la Letteratura «per aver emulato i giullari medievali dileggiando gli oppressori». Il "Corriere della Sera", oltre a dedicare le prime pagine alla premiazione, in ottobre all'annuncio dell'assegnazione del Nobel, riporta le perplessità del critico letterario Carlo Bo sulla decisione dell'Accademia di Svezia.

Di fronte all'assegnazione nel dicembre 2007 del Premio Nobel per la Medicina a Mario Capecchi, i giornali adottano un linguaggio ancora diverso rispetto a quello degli anni precedenti. Anche il "Corriere", che nel 2005 con il cambio di direzione aveva avuto un restyling, influenzato anche dalla presenza parallela della versione digitale (Murialdi, 2006), dedica a Mario Capecchi il titolo centrale della prima pagina, ora a colori, sia raccontando nel titolo la motivazione dell'assegnazione (Premiato per lo studio delle cellule embrionali dei topi), sia ricordandone la vita difficile. Così anche "la Repubblica" nell'articolo di Vittorio Zucconi titolerà: Ero un ragazzo di strada, mia madre mi ha salvato. La notizia è sempre più indirizzata, anche in funzione della diffusione di articoli su internet, a un pubblico vasto, non solo interessato al lavoro del Nobel ma anche alla sua storia personale. È l'inizio dello storytelling.

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Riferimenti e approfondimenti bibliografici

Per un approfondimento bibliografico sulla storia delle singole testate e periodici e sulla storia della stampa italiana, si può fare riferimento al fondo di giornalismo e media presente in biblioteca, in particolar modo i riferimenti bibliografici nel testo sono, nell'ordine, alle seguenti pubblicazioni:

Felice Borsato, Terza pagina. Frammenti essenziali di storia del giornalismo. Roma, Pagine, 2001.

Paolo Murialdi, Dalla liberazione al centrosinistra, in La stampa italiana dalla Resistenza agli anni Sessanta, a cura di Giovanni De Luna, Nanda Torcellan, Paolo Murialdi. Roma-Bari, Laterza, 1980.

Paolo Murialdi, Storia del giornalismo italiano. Dalle gazzette a internet. Bologna, Il Mulino, c2006.

Paolo Murialdi; Nicola Tranfaglia, I quotidiani negli ultimi venticinque anni, in Alberto Abruzzese [et.al.], La stampa italiana nell'età della TV. Dagli anni Settanta a oggi, a cura di Valerio Castronovo, Nicola Tranfaglia. Roma-Bari, Laterza, 2008.

Per quanto riguarda la ricerca dei giornali presenti nel Polo bibliotecario parlamentare si suggerisce la ricerca nel Catalogo del Polo bibliotecario parlamentare e nelle banche dati consultabili dalle postazioni pubbliche della biblioteca. Si rimanda inoltre all'articolo uscito in "MinervaWeb" n. 63, giugno 2021, La consultazione dei quotidiani in digitale.

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