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Minerva Web
Rivista online della Biblioteca "Giovanni Spadolini"
A cura del Settore orientamento e informazioni bibliografiche
n. 27 (Nuova Serie), giugno 2015

Il Catalogo storico della Biblioteca del Senato lascia Palazzo della Minerva

cassetti catalogoNei prossimi mesi gli ambienti del piano terra di Palazzo della Minerva saranno riorganizzati allo scopo di armonizzare meglio il funzionamento ordinario della Biblioteca con l'attività convegnistica che si svolge quasi quotidianamente nell'edificio. La trasformazione interesserà in particolare l'area che ora ospita il servizio di orientamento e distribuzione e la zona dei cataloghi.

Il primo importante intervento riguarderà proprio il Catalogo storico. Verranno infatti rimossi i grandi mobili a cassettini che alloggiavano le schede del catalogo cartaceo della Biblioteca del Senato, circa 1.000.000 di registrazioni manoscritte, dattiloscritte e a stampa, già trasferite in apposite cassette di cartone e collocate nei magazzini della Biblioteca.

Il Catalogo storico (1848-1999) costituisce un documento unico della storia della Biblioteca del Senato. Fino al 1993 ha rappresentato l'unico strumento di accesso alle collezioni, affiancato nel periodo 1994-1999 dal primo sistema automatico, cui cedette definitivamente il passo nel 2000. Fino al 2013, anno in cui è stato completato il riversamento dei dati del Catalogo storico nel sistema di gestione informatizzato (vedi MinervaWeb n. 14 del 2013), è rimasto comunque il solo strumento di ricerca per i documenti acquisiti fino al 1993.

Gli applicativi di gestione delle collezioni oggi in uso hanno migliorato enormemente la ricercabilità delle risorse informative, offrendo all'utente una molteplicità di chiavi di ricerca e punti di accesso alla registrazione bibliografica. Nel caso delle risorse elettroniche, tale ricercabilità si estende potenzialmente all'intero testo della risorsa. In questo senso, il Catalogo storico, con le sue due chiavi di ricerca, autore e soggetto, appartiene certamente al passato. Con le sue 500.000 schede di soggetto e l'altissimo numero di spogli di riviste e opere collettanee, rappresenta però la testimonianza di un passato esemplare.

I cassetti del Catalogo storico possono ancora essere virtualmente consultati in rete, scorrendo le immagini digitali delle schede.

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