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Comunicati stampa del Senato

"Occorre continuare ad investire nella ricerca scientifica che è innovazione, progresso, crescita economica": messaggio del Presidente Schifani alla Fondazione Veronesi e Europa Donna

"Occorre continuare ad investire nella ricerca scientifica che è innovazione, progresso, crescita economica e che potrà consentire ulteriori eccellenti risultati a tutela della salute della donna". E' quanto si legge nel messaggio che il Presidente del Senato, Renato Schifani, ha inviato alla Fondazione Umberto Veronesi e al Forum Italiano di Europa Donna in occasione della cerimonia per i 30 anni di ricerca nel settore dalla salute delle donne, in programma nell'Aula dei Gruppi parlamentari a Montecitorio. Il Presidente Schifani esprime un "sentito apprezzamento per l'iniziativa", e afferma: "L'importanza della medicina di genere, come segnalato anche dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, si è andata affermando in considerazione delle specificità che attengono ai fattori biologici della donna, destinataria di un percorso scientifico e terapeutico assolutamente peculiare. L'incontro da voi promosso costituisce un prezioso momento di riflessione su quanto sia evoluto il concetto di ricerca in questo campo attraverso una più mirata declinazione al femminile dei programmi di studio. Non bisogna tuttavia trascurare quanto ancora resti da fare, per garantire che, sotto il profilo della sperimentazione clinica e farmacologica, venga sempre adeguatamente riconosciuta e preservata la valenza dei fattori di genere. Ecco quindi il ruolo quanto mai cruciale della ricerca per gli anni a venire, affinché la tutela della salute della donna sia posta quale avanguardia e priorità nella programmazione sanitaria". "In questo contesto, mi preme inoltre ricordare, si colloca l'indagine conoscitiva recentemente svolta dalla Commissione Igiene e Sanità del Senato, in materia di malattie ad andamento degenerativo, con particolare riferimento al tumore della mammella, alle malattie reumatiche croniche e alla sindrome hiv. L'indagine ha preso le mosse dalla diffusa consapevolezza che, per le patologie gravanti in misura prevalente sulla popolazione femminile, occorre assicurare idonee misure di prevenzione e di diagnosi precoce, nella prospettiva di favorire il tempestivo accesso alle cure ed elevati tassi di guarigione. Con questi auspici - conclude il Presidente del Senato - invio a voi e a tutti gli intervenuti i miei più cordiali saluti, augurandovi buon lavoro e il pieno successo dell'iniziativa".

150 Unità Italia. Gli 'Incontri in Libreria' del Senato 'Gli italiani che hanno fatto l'Italia'

Mercoledì 7 dicembre ottobre ore 15.30 - Via della Maddalena 27Ferruccio Parri a trent'anni dalla scomparsa

Ultimo appuntamento, mercoledì 7 dicembre alle 15.30, alla Libreria di via della Maddalena con la rassegna 'Gli italiani che hanno fatto l'Italia', promossa dal Senato della Repubblica nell'ambito delle manifestazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia.

Dopo gli incontri dedicati a Gaetano De Sanctis, Sandro Pertini, Eugenio Montale, Pietro Nenni, Giovanni Agnelli, Enrico De Nicola, Carlo Bo, Don Luigi Sturzo, Eduardo De Filippo e Luigi Einaudi, mercoledì 7 dicembre gli studenti dell'Istituto di Istruzione Secondaria 'Giustino Fortunato' di Pisticci (Mt) conosceranno la figura di Ferruccio Parri, a trent'anni dalla sua scomparsa.

L'iniziativa ha avuto l'obiettivo di far conoscere alle nuove generazioni i protagonisti della storia del Paese e già Senatori della Repubblica. Ogni mese, per tutto il 2011, gli studenti italiani hanno avuto la possibilità di scoprire attraverso alcuni aspetti della loro vita parlamentare le personalità che hanno ricoperto incarichi istituzionali e quelle provenienti dal mondo della cultura e delle attività produttive.

Nel corso degli incontri è stato distribuito un fascicolo che ripercorre il profilo e le pagine più significative dell'attività parlamentare della personalità ricordata. La raccolta sarà pubblicata nella serie 'Incontri in Libreria'. Il progetto è fruibile dal sito www.senatoperiragazzi.it.



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