Senato della Repubblica

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  • Immagine: Parità vo cercando. 1948-2018, settant'anni di elezioni in Italia: a che punto siamo con il potere delle donne?

    Nella I legislatura della Repubblica sono entrate in Parlamento 4 senatrici e 49 deputate: il 5 per cento. Nel 2018, le parlamentari sembrano destinate a salire ben oltre il 30 per cento. Che cosa è successo nel frattempo? Su oltre 1500 incarichi di ministro, solo 78 sono andati alle donne. Nessuna è diventata presidente del Consiglio o del Senato. Le presidenze femminili di commissioni parlamentari permanenti sono state 23. Una sola donna è stata al vertice della Vigilanza Rai, due hanno presieduto l'Antimafia, nessuna il Copasir. E solo 9 donne sono diventate governatrici.

  • Immagine: Come si misura la felicità dei cittadini? Il benessere equo e sostenibile nel ciclo italiano di finanza pubblica

    L'Italia è il primo Paese che, con la riforma del bilancio dello Stato del 2016, ha attribuito ufficialmente al BES un ruolo nell'attuazione delle politiche pubbliche. Il PIL da solo non basta infatti a valutare la felicità di una popolazione, come dimostrano le classifiche della Banca Mondiale: nel 2017 l'Italia rientrava nel 16% dei paesi più ricchi, eppure era solo al 48° posto (su 155) secondo il World Happiness Report. A parità di PIL, insomma, all'Italia mancano alcuni "fattori di felicità".

  • Immagine: Chi inquina, paga? I danni sanitari e ambientali delle attività economiche in Italia: quanto costa l’inquinamento alla collettività (e chi lo paga)

    Considerando le sole emissioni in atmosfera e il rumore dei trasporti, nel 2013 le famiglie hanno inquinato per 16,6 miliardi, seguite dall'industria (13,9) e dall'agricoltura (10,9). Ma c'è squilibrio tra chi inquina e chi paga: nel 2013 le tasse ambientali per le famiglie sono state del 70% in più rispetto ai danni creati, per le imprese il 26% in meno. Il record degli sconti, 93%, va all'agricoltura.

  • Immagine: Spese fiscali. Agevolazioni, detrazioni, esenzioni: quante sono in Italia? Quanto ci costano? E chi ne beneficia?

    Per l'OCSE sono una spesa pubblica attuata attraverso il sistema fiscale, per il FMI entrate a cui lo Stato rinuncia in favore di alcune categorie: in Italia nel 2016 ne sono state censite ben 610, con un impatto finanziario pari a -76,5 miliardi. Il Programma nazionale di riforma ha messo in agenda, tra 2017 e 2018, il riordino complessivo. Ma sul numero esatto delle cosiddette tax expenditures da riordinare, sugli importi, sui contribuenti interessati, non ci sono dati completi a disposizione.