Il Presidente: Discorsi

Incontro "Gli alberi nel cielo e il futuro delle città. Dialogo con Stefano Boeri"

Intervento del Presidente del Senato, Pietro Grasso, nella Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani

28 Gennaio 2016

Autorità, Gentili ospiti, Cari amici,
è per me un vero piacere ospitare in Senato questo incontro dedicato alla discussione del progetto di Stefano Boeri "Un Bosco Verticale" e al futuro delle nostre città.
Ringrazio il collega senatore Cociancich, che ha promosso questo incontro, il ministro Delrio e l'architetto Boeri che hanno assicurato la loro presenza e gli illustri relatori, che con i loro interventi animeranno il dibattito.
Il complesso residenziale realizzato a Milano e definito "Bosco Verticale" rappresenta il primo progetto di forestazione metropolitana.

Molte parole sono state spese per rendere omaggio a questo progetto innovativo, per questo mi limiterò a tracciare brevemente i contorni di questa incredibile esperienza. Siamo davanti a un'opera di architettura organica: due torri ricoperte di foglie, come doveva essere nella mente di chi l'ha progettata. In 1500 metri quadri di altezza è stato possibile riunire l'equivalente di due ettari di bosco, alberi, arbusti e piante di varia natura; tanto che in questo piano di edilizia abitativa si può parlare di una proporzione di 2 alberi ogni abitante.
Un'esperienza unica che ha portato un concentrato di biodiversità nel centro di una città, permettendo una vera ricolonizzazione di quelle varietà vegetali e faunistiche che l'avevano lasciata. Un'opera dirompente e visionaria, resa possibile dal coraggio e la maestria di architetti, botanici, etologi, esperti di impiantistica e, persino, di ingegneri esperti di ventosità.
Boeri e il suo Studio di architetti si sono fatti interpreti di una visione dell'edilizia non antropocentrica, ma rispettosa e in armonia con l'ambiente. Questo progetto è, infatti, in grado di ottimizzare, recuperare e produrre energia, aiutando a creare un microclima e a filtrare le polveri sottili. La diversità delle piante e le loro caratteristiche producono umidità, ossigeno, proteggono le abitazioni dai raggi solari e dall'inquinamento acustico.

In poche parole, siamo di fronte ad una innovazione nel modo di pensare il vivere urbano, una città del futuro in cui persone e alberi e animali possano convivere; che sappia rispondere al bisogno delle persone di entrare in contatto con la natura.
Questo progetto così avanzato, quasi rivoluzionario, è stato realizzato a Milano, capitale economica d'Italia che è tornata negli ultimi anni ad essere il cuore pulsante del design, del made in Italy, dell'architettura e del recupero edilizio, inteso anche come recupero del tessuto urbano delle periferie e dei quartieri che furono sede aree industriali, ormai dismesse.
Questa impostazione rappresenta la chiave per un nuovo rinascimento culturale, del quale il nostro Paese ha così bisogno: proprio in questa prospettiva, è motivo di grande orgoglio per noi tutti vedere che questo progetto ha riscosso prestigiosi riconoscimenti internazionali, come l'International Highrise Award di Francoforte e il premio attribuito dal Council on Tall Buildings and Urban Habitat di Chicago.

Sappiamo che in futuro questo modello verrà riprodotto a Losanna, dove verrà creata la Torre dei Cedri; e in Cina, dove Boeri ha progettato una Biocittà da realizzare in una provincia tra le più inquinate della Repubblica Popolare cinese, in grado di ospitare centomila abitanti.
Nell'ambito della 21ª Conferenza dell'Onu sulla riduzione del cambiamento climatico, tenutasi a Parigi, il "Bosco Verticale" è stato presentato come un esperimento simbolo della tutela e salvaguardia della biodiversità in città, in grado di contribuire ad una diminuzione significativa delle polveri sottili e dell'anidride carbonica nei centri urbani.
Il mio auspicio è che questo prototipo di Biocittà possa diventare presto una realtà diffusa. Desidero ringraziare l'architetto Boeri e il suo Studio per l'impegno profuso per la realizzazione di questo incredibile progetto, che alimenta le nostre speranze per un futuro migliore; e perché oggi, anche grazie a loro, possiamo dire che il made in Italy ancora una volta rappresenta un fattore di sviluppo e di progresso.
Grazie.



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