Il Presidente: Discorsi

Visita alla città di Trapani

6 Marzo 2009

Autorità, Signore e Signori,
sono particolarmente lieto di trovarmi qui oggi in questa città che rientra a giusto titolo in un percorso culturale e storico comune a tutta la nostra terra. Anche se come Presidente del Senato sento doveri e attenzione per ogni regione d'Italia, questa terra mi è particolarmente cara perché sono siciliano come voi.

Questa visita Istituzionale coincide anche con un importante ennesimo momento culturale trapanese. L'inaugurazione oggi nella Chiesa di Sant'Agostino della mostra dedicata al Crocifisso ligneo attribuito a Michelangelo, si inserisce nella politica di sviluppo fondata sulla promozione culturale e sui grandi eventi, che la classe dirigente di questa città ha programmato e perseguito negli ultimi anni, per farne leva al fine di un rapido recupero del suo tradizionale tessuto urbanistico, architettonico ed infrastrutturale, nel contesto di una complessiva armonia progettuale e ambientale.

Trapani ha celebrato grandi avvenimenti: l'America's Cup ha calamitato l'attenzione del mondo. E' la concreta dimostrazione che, partendo da una manifestazione sportiva, si può contribuire alla crescita complessiva del territorio. La città ha organizzato con successo la mostra di Caravaggio, ha recuperato ampi spazi alla promozione culturale ed artistica.

Trapani, città operosa, rappresenta un vanto per il nostro Paese. Sono orgoglioso del completamento di lavori della funivia Trapani- Erice e della nuova aerostazione di Birgi che stamane ho ammirato, e mi complimento per la celerità dei tempi di realizzazione.

Trapani ha assunto un ruolo innovatore nella nostra Regione; il tessuto storico, urbanistico, architettonico, infrastrutturale della città trova armonica valorizzazione alla luce di dinamiche contemporanee.

Ho ascoltato con attenzione le parole del Sindaco Fazio e sono consapevole che per completare il percorso intrapreso occorrono infrastrutture adeguate ed efficienti, patrimonio dell'intero territorio regionale e volano per ulteriori promozioni. Sono opere che assolvono ad una missione tanto culturale quanto di essenzialità per i servizi ai cittadini. So che in entrambi i campi molti sono i progetti che ancora devono essere realizzati; mi riferisco alla definizione del recupero dei grandi complessi monumentali. Ma rientrano anche in questo settore la riqualificazione delle linee autostradale e ferroviaria, il completamento dell'anello autostradale e soprattutto la definizione dei lavori nel porto di Trapani.

La vocazione marinara, mercantile e turistica d'Italia, trova un suo strumento essenziale proprio nello sviluppo del porto di questa città, perno della sua centralità nel Mediterraneo. Rispondendo all'appello del Sindaco sul ripristino dell'Autorità portuale, sono lieto di rassicurarvi che vi sono tutti i presupposti perché essa torni ad essere una realtà. Ed infatti il Ministro Matteoli, da me sensibilizzato, mi ha assicurato che entro il 31 marzo 2009, data di scadenza definitiva del mandato del Commissario liquidatore, verrà conferito un apposito incarico a personalità di rilievo istituzionale che, in attesa della revisione della legislazione in materia di porti, verificherà la sussistenza dei presupposti di ordine economico, sociale e politico, per la ricostituzione dell'autorità portuale a Trapani, eventualmente anche nella logica di un sistema portuale della Sicilia Sud-Occidentale. Si tratta di un'importante iniziativa che indubbiamente contribuirà a portare a soluzione le esigenze a me rappresentate, che condivido e che ho fatto mie.

Ma l'attenzione che questa città ed il suo territorio meritano è legata anche ad altre sue tradizionali caratteristiche virtuose, come quella della solidarietà sociale, direi di palese testimonianza umanitaria. Oltre che conservare importanti istituzioni assistenziali come la Fondazione Rosa Serraino Vulpitta, che ho avuto occasione di visitare stamane, Trapani ed il suo territorio hanno nobilmente dato grande disponibilità al Governo nazionale per l'apprestamento di strutture riguardanti l'emergenza immigrazione, confermando così la storica vocazione del popolo siciliano alla tolleranza e alla accoglienza; esaltando così, anche in questo ambito, la centralità mediterranea della città.

Questo è un territorio dai molteplici patrimoni ma le ricchezze di ogni popolo vanno curate e ampliate anche con il sostegno mirato in favore delle nuove generazioni. Ecco perché sono certo che continuerà a non mancare l'apporto degli Enti partecipanti all'indispensabile ruolo che il Polo Universitario trapanese detiene per una istruzione moderna e competitiva dei giovani. Questa conquista, nata sulla spinta di una antica, ma divenuta permanente, testimonianza della cultura d'eccellenza, oggi già si esprime anche nell'attività di alcuni centri di ricerca avanzata.

L'attuale Legislatura sta varando grandi Riforme per il nostro Paese e per le autonomie locali. E' un tema che mi sta a cuore, quello del Federalismo fiscale. Negli ultimi anni Trapani ha dato prova che il Sud può superare la sfida del federalismo fiscale soltanto facendo leva su una strategia di modernizzazione e sviluppo. Federalismo significa contenimento dei costi, migliori servizi e chiusura verso ogni tentazione di sprechi e diseconomie. Con il principio dei costi standard le autonomie locali saranno costrette a dotarsi di una macchina organizzativa efficiente e di una cultura di governo al passo con i tempi che si vanno delineando.

La crisi dell'economia mondiale imporrà questo radicale cambiamento dei sistemi di Governo. Il Federalismo fa parte della nostra storia, della cultura risorgimentale e della valorizzazione delle identità, della tradizione e delle potenzialità delle nostre comunità e della nostra terra. Non deve sfuggire a nessuno la visione lungimirante delle grandi possibilità che offre alle dinamiche dello sviluppo l'adozione di un più moderno concetto del riassetto amministrativo, prima che a ciò si giunga travolti sotto la spinta di ineluttabili evidenti necessità.

Il Meridione, e quindi anche la Sicilia e i suoi comuni, hanno dinanzi un unico scenario, quello che il Federalismo esige da ogni realtà geopolitica italiana. E' uno scenario che impone un'azione amministrativa virtuosa senza alternative. Di conseguenza, accanto alle leggi che disciplineranno questo nuovo assetto, sarà indispensabile che vi sia un adeguamento delle mentalità che si fanno metodo. Il Sud ha iniziato il percorso per liberarsi dal clientelismo e dall'assistenzialismo; oggi sa di dover camminare con le proprie gambe.

Dalla Sicilia e grazie anche a nuove risorse legislative alle quali ho personalmente dedicato grande attenzione, ormai da qualche tempo è sorta la giusta reazione alla criminalità organizzata. Magistratura, Forze dell'ordine, imprenditori e semplici cittadini, ciascuno con i propri mezzi, si sono fatti protagonisti di questa nuova stagione della legalità. Occorrerà ancora del tempo prima che il sogno che Paolo Borsellino descrisse con la frase "questa terra diventerà bellissima" si realizzi. Siamo però sulla via maestra. Ne potremo avere l'orgoglio soltanto se sapremo proseguire l'azione quotidiana di ribellione al malaffare e se, ogni giorno e in ogni circostanza, sapremo testimoniare, specialmente in favore dei più giovani, che il bene sta solamente da una parte e che non possono esistere posizioni ambigue e neutrali.

Ma il Sud è anche consapevole di fare parte di una nazione in cui non è più consentito marciare a velocità diverse. Dopo un periodo di sperimentazione pluriennale con contributi di solidarietà che accompagneranno e agevoleranno la messa a regime del sistema, ciascun territorio alla fine, produrrà le risorse sufficienti a sé stesso e tutti dovranno, dovremo mirare all'eguale obiettivo del massimo, reale sviluppo. Parlarne, in questo tempo di crisi internazionale, può suscitare perplessità. Sono pienamente consapevole della delicatezza del problema ma sono altrettanto certo che gli italiani possiedono forza e capacità, quegli stessi valori con i quali hanno saputo affrontare nel dopoguerra una situazione di crisi sicuramente peggiore di quella che stiamo vivendo e superare ogni ostacolo con grande senso di responsabilità.

Mai come in questo momento occorre non solo coesione sociale, ma anche politica. Occorre confronto ed equilibrio perché, proprio dalle attuali circostanze, con intelligenza e tenacia, dovremo trarre le energie per trasformare le difficoltà in opportunità di sviluppo.

Vi ringrazio per avermi dato l'opportunità di questa visita che è una delle tappe del mio percorso che da tempo ho già iniziato in tutte le regioni d'Italia. Questa, in particolare, per me è speciale: sono venuto nella mia Sicilia per incontrare i cittadini, ascoltare le loro richieste, conoscere i loro problemi, cercare di venire incontro concretamente alle loro difficoltà.

Trapani ha dimostrato che una città può porsi degli obiettivi di innovazione e trasformazione profonda, lasciandosi dietro la sottocultura della recriminazione e della rassegnazione, ma sempre tenendo presenti le propri radici e il proprio retroterra storico, culturale e umano. Occorre continuare su questa strada, con una visione strategica lungimirante che sappia utilizzare al meglio le grandi possibilità offerte da tale sviluppo e che si ponga al centro di quelle Politiche euromediterranee che stanno conoscendo oggi un nuovo Rinascimento.

La Sicilia al tempo di Federico II era rappresentata nelle carte geografiche sotto forma di cuore: cioè centro di cultura, arti, dottrina, commercio, relazioni. Il futuro ha un cuore antico: dobbiamo ripercorrere di nuovo questo comune itinerario.



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