Il Presidente: Discorsi

Presentazione della Fondazione italiana per la lotta all'obesità infantile ONLUS

Intervento del Presidente del Senato, Renato Schifani, in Sala Zuccari

10 Ottobre 2012

Autorità, Signore e Signori,
desidero innanzitutto rivolgere un saluto al Presidente della Fondazione Italiana per la lotta all'Obesità infantile ONLUS, Prof. Marco Gasparotti, agli autorevoli relatori, a Luciano Onder giornalista e coordinatore del convegno.
Sono lieto di essere oggi tra voi che affrontate un tema, quello dell'obesità infantile, di grande rilevanza ed attualità per il benessere dell'infanzia e dell'adolescenza.
Nel nostro Paese, solo di recente il problema del soprappeso infantile ha cominciato ad emergere prepotentemente mettendoci di fronte a statistiche che possono destare preoccupazione e che richiedono interventi mirati e concreti.

Il sistema di sorveglianza Okkio alla Salute, del Ministero della Salute, ha quantificato in un milione e centomila il numero di bambini di età compresa tra i sei e gli undici anni che presentano problemi di peso in Italia.
Il 12% è obeso, il 24 % in sovrappeso: sostanzialmente, più di un bambino su tre.
Sono dati che fanno riflettere anche perché si accompagnano a problemi fisici, fra cui difficoltà respiratorie e motorie, patologie dell'apparato digerente e articolare, ma anche e soprattutto a problemi psicologici.
Sono dati che creano le premesse per l'insorgenza di patologie in età adulta.
I fattori che causano l'obesità infantile possono essere sia genetici, sia ambientali, e spesso legati all'alimentazione eccessiva fin dai primi anni di vita e ad abitudini sbagliate.
Numerose ricerche, svolte a più livelli da diversi specialisti del settore hanno rafforzato la preoccupazione per la diffusione di patologie legate ad abitudini alimentari scorrette e per la sedentarietà nell'infanzia e nell'adolescenza.
Aumenta la necessità di una maggiore informazione ai bambini e alle famiglie per favorire l'adozione e il mantenimento di corretti stili di vita.
Affrontare il problema attraverso la semplice prescrizione di una dieta alimentare si è dimostrato una scelta inefficace e controproducente, perché può determinare danni psicologici da insuccesso con possibile evoluzione verso quadri depressivi.
Gli studi in campo internazionale sottolineano da diversi anni il continuo aumento di disturbi del comportamento alimentare tra i 10 e i 25 anni.
Oltre ai più noti, l'anoressia e la bulimia, si sono delineati altri comportamenti alimentari disfunzionali: la progressiva rinuncia al cibo che viene considerato poco salutare, selezionando gli alimenti che sono totalmente privi di grasso, in modo da ottenere un fisico tonico; l'abitudine a non mangiare nulla durante tutto il giorno per poi buttarsi sul cibo e sull'alcol durante gli aperitivi.
Senza dimenticare quanto i disturbi del comportamento alimentare e le loro complicanze contribuiscano in misura molto rilevante alla spesa sanitaria dei Paesi Occidentali.
Per ottenere cambiamenti durevoli è utile un approccio di tipo integrato, inteso non già come regolazione esclusiva del peso corporeo, ma come l'adozione di comportamenti finalizzati al cambiamento degli stili di vita e al miglioramento dei generali livelli relazionali e affettivi, che contribuiscono ad accrescere il livello di consapevolezza del bambino o dell'adolescente e della sua famiglia.
Attraverso il rapporto con il cibo - negato, cercato e rifiutato, o ingerito in quantità smodata - spesso si esprimono in modi diversi un disagio emotivo e psicologico profondo.
Emerge quindi quanto siano importanti gli interventi su più livelli: agire fin dai primi anni di vita per combattere comportamenti alimentari scorretti; calcolare l'indice di massa corporea a sei anni; ridurre il più possibile i giochi sedentari e il tempo che i bambini trascorrono davanti a televisioni, video giochi; regolarsi con le porzioni cibo; migliorare la qualità del cibo offerto nelle mense scolastiche; predisporre attività formative per aiutare insegnanti e personale scolastico a promuovere uno stile di vita sano; prestare maggiore attenzione alle attività domestiche e supportare i genitori nell'incoraggiare i bambini a essere più attivi; rilevare e intervenire sulle componenti emotive e relazionali che spesso si associano ai comportamenti alimentari scorretti e che possono portare all'instaurarsi di disturbi psicologici anche molto gravi.
Sono interventi che vedono in stretta correlazione, innanzitutto la famiglia - che deve sapere offrire modelli positivi - ma anche la scuola ed pediatri per dare vita a una "catena di solidarietà" che stimoli e aiuti i piccoli a condurre una vita equilibrata e sana.
I bambini hanno il diritto di crescere in salute sia fisica sia psichica e di non pagare errori o trascuratezze dei grandi.
La vostra Fondazione è "un progetto che guarda al futuro dei piccoli di oggi che saranno gli adulti di domani" .
Un plauso, quindi per il lavoro che portate avanti nel percorso di rieducazione, per i preziosi consigli e le collaborazioni che ponete in essere.
Un grazie per il vostro progetto di apertura del "Medical SPA Campus" che rappresenterà certamente un prezioso punto di riferimento contro l'obesità infantile.
Insieme a voi i genitori, gli insegnanti, le famiglie, i medici, le associazioni, possono fare molto per restituire salute e serenità ai nostri bambini, ai nostri adolescenti.
Vi ringrazio.


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