Il Presidente: Discorsi

Cambio del comando del Regional Command West in Afghanistan

3 Aprile 2009

Autorità, distinti ospiti, ufficiali, sottufficiali, uomini e donne della Brigata Julia, della Brigata Folgore e delle Unità multinazionali, cari amici afgani.
È con vero piacere che presenzio oggi alla cerimonia di passaggio del comando del Regional Command West.
Personalmente, e nel mio ruolo istituzionale, desidero esprimere l'alta considerazione e l'estremo interesse con i quali l'Italia tutta segue e supporta questa missione.

La pace e la stabilità sono valori fondamentali che vanno preservati ovunque ed è per questo che l'Italia è qui presente sin dai primi momenti della missione Isaf. Una presenza che la nazione ritiene essenziale per continuare a sostenere e supportare gli afgani ed il loro governo nella ricostruzione di questo paese. Con un ulteriore impegno l'Italia provvederà ad aumentare la sua presenza nel periodo delle elezioni afgane inviando altri 240 militari e raddoppierà il numero dei Carabinieri con compiti di formazione delle forze dell'ordine afgane.
Isaf è di certo una missione impegnativa che vuole assicurare un ambiente sicuro mediante una presenza continua sul territorio e un'intensa attività operativa delle forze sul terreno. Ma un ambiente sicuro è strettamente connesso con la ricostruzione, con le attività di supporto alla popolazione, con il coinvolgimento cosciente e partecipe di tutte le strutture e organizzazioni, nazionali e internazionali, governative e non governative, presenti nel paese.

Prendo atto oggi, con estrema soddisfazione, che qui, nel Regional Command West, i risultati ottenuti in tale contesto sono veramente eccellenti.
I militari e i civili, italiani ed internazionali, hanno espresso uno sforzo davvero considerevole ed estremamente significativo, assistendo la popolazione nei suoi bisogni primari, realizzando importanti progetti per il ripristino dei servizi essenziali.
Passo dopo passo, la tenacia della popolazione afgana e dei soldati e civili del Regional Command West ha cambiato una situazione che solo pochi anni or sono era drammatica e che comportava gravi sofferenze per una popolazione già provata da oltre trent'anni di conflitti.
Le attività di ricostruzione procedono, le istituzioni locali si stanno rafforzando e stanno estendendo la loro influenza e autorità, mentre le forze di sicurezza afgane stanno operando con sempre maggiore efficacia e capacità.

Gli uomini della Julia possono tornare alle loro case e ai loro affetti, certi e giustamente orgogliosi per un lavoro ben fatto. Ma penso che questo splendido paese rimarrà nei loro cuori e nei loro più bei ricordi.
Grazie, Generale Serra, per quanto ha fatto... E un sentito apprezzamento ai suoi uomini, italiani e multinazionali, per quanto sono stati capaci di ottenere durante il periodo in Afghanistan, dove hanno saputo operare con entusiasmo e dedizione, una combinazione che sostanzia l'approccio italiano alle missioni attuali...un approccio bilanciato tra le operazioni tipiche degli assetti militari e il rispetto della realtà locale, della cultura e delle tradizioni.
A tutto il personale multinazionale del Regional Command West...a nome dell'Italia, il più vivo ringraziamento e l'incondizionata stima per il vostro eccezionale contributo e per l'impegno profuso durante la missione.
Ora il compito passa alla Brigata Folgore, al comando del Generale Castellano. La "Folgore" e' un'unità prestigiosa e di grandi tradizioni, che in passato si è più volte distinta in molte altre aree di crisi, dai Balcani al Medio ed Estremo Oriente.

Sono certo che la "Folgore" proseguirà con medesimo impegno sul cammino tracciato dalla "Julia" e dalle altre unità italiane insieme ai nostri partner multinazionali, qui nella Regione West.
Un cammino, e ne sono ben conscio, che non è privo di rischi e difficoltà...molte vite, afgane e internazionali, sono state perse per ottenere quanto abbiamo realizzato oggi in Afghanistan. Adesso siamo di fronte ad un aumento dell'attività ostile che probabilmente subirà un ulteriore incremento in vista delle elezioni previste per il 20 agosto 2009: i nemici della democrazia e della libertà resteranno pericolosamente in agguato e quindi sono certo che voi farete il vostro dovere con ancora maggiore forza e impegno, al fine di non vanificare quanto abbiamo ottenuto finora per questo meraviglioso paese.
Vorrei ricordare tutti coloro - italiani e non - che hanno perso la vita in questa missione. A loro il nostro profondo riconoscimento per aver adempiuto al loro dovere fino all'estremo sacrificio della vita.
Ma oggi voglio anche estendere il mio riconoscimento al coraggio ed all'orgoglio dei soldati e dei poliziotti afgani.

Ora sono essi che ogni giorno stanno pagando il più alto tributo in termini di vite umane per la stabilità del loro paese. E oggi sono qui per ringraziarli, a nome dell'Italia, per gli eccellenti risultati che stanno ottenendo, operando congiuntamente alle forze di Isaf e in particolare con le forze italiane.
E' con il cuore che ringrazio ancora gli alpini della Julia che hanno terminato la loro missione.
E' con il cuore che ringrazio i paracadutisti della Folgore che iniziano una nuova missione di pace in queste terre difficili dove c'è bisogno di aiuto. Dove deve essere garantita la democrazia e la sicurezza.
Poco più di due settimane fa, ho reso omaggio ai caduti di El Alamein. La maggioranza di questi eroi, morti nelle infuocate sabbie del deserto egiziano nel lontano 1942, erano paracadutisti come voi. Ragazzi della Folgore che hanno sacrificato la loro vita per difendere i valori della patria.
Oggi la Folgore entra in questo teatro operativo dove, insieme alle truppe statunitensi, agli altri alleati e alle forze afgane, difenderà la pace e la libertà, rischiando in prima persona. Come hanno rischiato tutti i nostri militari che hanno svolto non solo questa delicata missione. Sappiate che siamo orgogliosi di voi, di quello che fate. Come siamo orgogliosi degli alpini e di tutti i soldati italiani in missione nel mondo. Sappiate che non dimenticheremo mai chi ha dato la vita, non solo in questa terra, per difendere e tutelare la libertà.

I soldati italiani sono veri professionisti, grandi portatori di pace.
Certamente questa tradizione continua e proseguirà perchè fa parte del nostro patrimonio più alto, di quel valore Italia del quale siamo sempre ambasciatori.
Valore Italia fatto di solidarietà, sacrificio, fratellanza, aiuto alle popolazioni deboli e sostegno al consolidamento e alla nascita di nuove democrazie nel mondo.
L'Italia ha pagato un prezzo molto alto. I nostri caduti sono stati 58 ; i feriti 208. Solo qui in afghanistan i morti sono stati 13 e i feriti 57. Attualmente sono 8500 i militari impegnati in missioni di pace e 29 le missioni svolte in 22 paesi del mondo.
Una cosa è certa: non cadrà nell'oblio chi ha immolato la vita per il raggiungimento di questi nobili fini.
La patria non deve e non può dimenticare. L'Italia ha il dovere di onorare questi eroi.
Grazie, alpini della Julia per quello che avete fatto.
Grazie paracadutisti della Folgore per quello che farete.
Autorità, cari amici afgani, distinti ospiti, uomini e donne del Regional Command West, grazie della vostra attenzione.
Buona fortuna a tutti voi.



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