Il Presidente: Discorsi

Presentazione del libro "Vietato non Vietato"

Intervento del Presidente del Senato Renato Schifani nella Sala Capitolare della Biblioteca del Senato, alla presentazione del volume "Vietato Non Vietato. Indagine nazionale su oltre 2000 minori relativa al loro accesso ad alcol, fumo, giochi con vi

19 Gennaio 2012

Autorità, Signore e Signori,
nel dare il mio benvenuto a tutti i presenti, desidero salutare in modo particolare la Presidente Nazionale Moige Maria Rita Munizzi, la Senatrice Simona Vicari, la senatrice Anna Rita Fioroni e il Professor Claudio Barbanelli.
Il Moige, organizzazione non governativa, sorta con il fine di tutelare i diritti dei genitori e dei minori, pone al centro della società la famiglia come elemento essenziale per la crescita dello sviluppo dei giovani, per la costruzione più idonea del loro futuro.
In questo ambito, che è quello di un osservatorio privilegiato dei comportamenti degli adolescenti, il Moige, l collaborato dall'apporto di qualificati esperti, tende ad evitare e a incidere in termini propositivi e positivi su quelle deviazioni pericolose dei nostri figli potenzialmente lesive nel loro sano e corretto sviluppo.
La figura del genitore assume un risalto particolare, come elemento insostituibile che può, attraverso il contatto quotidiano con i propri figli, meglio osservare, meglio evidenziare, meglio comprendere e certamente meglio incidere nel percorso di formazione dei minori.
Sono i genitori, inoltre, attraverso il Moige, che a pieno titolo possono diventare interlocutori di enti pubblici e privati, nell'interesse preminente ed esclusivo dei giovani.
Da questa feconda sintesi ora delineata, nasce la ricerca e lo studio che oggi viene presentato e che è stata realizzata in collaborazione con l'Università la Sapienza di Roma.
I campi di azione del Moige sono il mondo della scuola, di internet, della televisione e del cinema, con una intelligente campagna di monitoraggio dei programmi e delle notizie che vengono offerte; il Moige osserva anche quei comportamenti, quali l'uso dell'alcool, del fumo da parte dei minori, l'utilizzo dei video giochi che comportano vincite in denaro, i settori della pornografia che in qualche modo vengono in contatto con gli adolescenti.
Il volume "vietato non vietato" curato da Claudio Barbanelli, Roberta Fida e Valerio Ghezzi racchiude appunto i risultati dell'indagine svolta sull'intero territorio nazionale, incentrata su questi temi.
L'attenzione si rivolge ad un campione di studenti delle scuole medie e superiori, di età compresa fra gli 11 e i 18 anni e l'analisi è finalizzata ad evidenziare tutti gli aspetti problematici che i ragazzi manifestano in questa fascia di età.
Gli adolescenti devono trovare negli adulti, nella scuola, nelle istituzioni, guida ed esempio ma anche possibilità di un confronto leale costante e approfondito.
La volontà di autonomia, di indipendenza, l'insofferenza a regole che possono scandire la crescita degli adolescenti, deve essere accompagnata da quelle rassicurazioni, da quelle certezze, da quelle presenze forti e sicure sulle quali possano fare affidamento.
Ma anche dalla trasmissione di regole e comportamenti corretti che vanno spiegati nella loro importanza e nel loro significato.
Alla richiesta sempre più crescente in questa fascia di età di una maggiore libertà, deve seguire l'assimilazione di un forte senso di responsabilità che ogni genitore deve avere la capacità di trasferire al proprio figlio.
Non a caso vengono presi in considerazione nell'indagine del Moige proprio quei comportamenti che assumono la connotazione di rischio anche particolarmente elevato per i ragazzi.
Saranno i relatori di oggi ad illustrare i risultati della ricerca e a prospettarci le soluzioni più idonee alle problematiche individuate.
Ho trovato di grande interesse, sfogliando i libro, il tema della "prevenzione" che affronta ed evidenzia quelle risorse endogene ed esogene sulle quali l'adolescente può contare e che possono limitare se non evitare l'insorgere di situazioni difficili e complesse.
La famiglia diviene "modello di comportamento salutare da seguire", ma anche luogo dove vengono dettate regole chiare e viene elaborata ed indicata la motivazione della condanna dei comportamenti che tendono ad infrangerle.
La scuola deve essere "positiva, gratificante", ma deve anche "favorire il coinvolgimento dei giovani finalizzato al servizio della società", condannando tutte quelle trasgressioni che possano essere autodistruttive.
Rilievo non secondario assume "il gruppo dei pari", cioè il coetaneo che a volte assume modelli di condotta che il giovane percepisce come un vero e proprio mito. E' importante che a comportamenti "trasgressivi" si risponda con la creazione di legami che pongano al centro del rapporto la condivisione di veri valori, di interessi positivi, di idee propositive.
Anche le comunità e le istituzioni devono sapere accogliere gli adolescenti, entrare in sintonia con loro e coinvolgerli in attività che ne promuovano la crescita e le capacità professionali del futuro.
Da Presidente del Senato fino dal mio insediamento, proprio per avvicinare i giovani alle istituzioni, ho voluto incrementare le visite delle scuole in Senato, ho incentivano i servizi Internet a loro dedicati, ho promosso concorsi per gli studenti di ogni fascia di età le scuole, con risultati eccellenti che hanno evidenziato la loro voglia di fare e la cura e l'entusiasmo da parte del corpo docente.
Dobbiamo inoltre, tutti insieme, riflettere con particolare attenzione sull'uso sempre più crescente delle moderne tecnologie, con le quali i giovani vivono in perfetta sintonia - mi riferisco a internet, I-pad, I-phone, computer, social network, facebook - a volte talmente immersi nella realtà virtuale da accantonare quella reale.
E' un tema di grande interesse che va assiduamente monitorato per meglio esplorare e comprendere gli eventuali effetti negativi causati dall'utilizzo ed anche dall'abuso di questi strumenti e per individuare le soluzioni più idonee ad evitare un abuso non positivo.
La ricerca infine pone l'accento sulle aree di rischio più frequenti: fumo, uso di alcool, utilizzo di video giochi non consoni agli adolescenti. Sono zone altamente sensibili, come attestano le statistiche della relazione che evidenziano che nessuno dei giovani è immune dall'accostarsi a questo genere di pericoli.
Ed è su queste fasce che va esercitata la prevenzione, non con divieti perentori e categorici, ma con un'attività di convincimento, di persuasione e di dialogo: sono gli strumenti più idonei per creare un rapporto di dialogo ma soprattutto di fiducia reciproca tra genitori e figli.
Quel dialogo, quel confronto, quella capacità di interloquire con i nostri figli che diviene il pilastro per costruire la consapevolezza e la maturità dei ragazzi ed il loro futuro.
Vi ringrazio.


Informazioni aggiuntive

FINE PAGINA

vai a inizio pagina