Il Presidente: Discorsi

"L'Uomo Planetario"

Intervento del Presidente del Senato, Renato Schifani in Sala Zuccari a vent'anni dalla scomparsa di Padre Ernesto Balducci

10 Maggio 2012

Autorità, Signore e Signori,
oggi ricordiamo Padre Ernesto Balducci a venti anni dalla sua morte.
Una figura straordinaria che si contraddistinse per originalità, coraggio e radicalità del suo messaggio, nella fase che accompagnò e seguì il Concilio Vaticano II.
Don Balducci, per il pensiero politico, si colloca a fianco delle figure di Giorgio La Pira, di David Maria Turoldo, di Don Lorenzo Milani, e dei tanti altri animatori del cosiddetto cattolicesimo "democratico", che vissero a Firenze tra gli anni cinquanta e gli anni novanta del secolo scorso.
La sua formazione umana, civile e religiosa, la sua attenzione alle istanze di giustizia verso i poveri, furono fortemente ispirate dal luogo dove ebbe i natali, Santa Fiora, paese di minatori sul Monte Amiata.


Spesso amava interrogarsi: "che ne sarebbe stato... se fossi nato in una città chiassosa e illuminata, in una tranquilla famiglia borghese", e non "nel silenzio di un paese medioevale, sulle pendici di un vulcano spento e in una cornice umana dove era difficile discernere il confine tra la realtà e la fiaba".
Una vita, quella dei primi anni di don Ernesto, racchiusa in un piccolo mondo fatto di privazioni, lavoro duro, sacrifici, ma anche caratterizzata da un forte senso della solidarietà, della ricerca della giustizia e della difesa dei più deboli, della religiosità priva di orpelli.
Il suo anelito verso gli altri, la sua aspirazione ad un cristianesimo inteso come impegno concreto nella vita civile e come sostegno del prossimo, iniziarono a prendere forma concreta con la creazione di un Circolo Umanistico Cristiano.
Nei primi anni Cinquanta Padre Balducci fondò "Il Cenacolo", un'associazione che univa l'assistenza di tipo caritativo a una forte attenzione per i problemi politici e sociali e per i temi teologici e spirituali, in cui però grande spazio era dato alle istanze di libertà di ogni uomo.
Estensore dell'Appello per il convegno "Pace e civiltà cristiana" del 1954, che incoraggiava il dialogo fra culture diverse, nel superamento di un'ottica rivolta solo all'Europa e alla cultura occidentale, padre Ernesto fu sempre un convinto sostenitore di un umanesimo su scala "planetaria".


Affrontò polemiche e critiche per le sue prese di posizione e fu trasferito prima a Frascati e poi a Roma. Ma il trasferimento costituì per lui un ulteriore arricchimento spirituale: quelli erano gli anni del Pontificato di Giovanni XXIII e del Concilio Vaticano, densi di speranze condivise e spirito propositivo, che gli consentirono di avere contatti internazionali, di sviluppare una spiritualità aperta al mondo intero e di elaborare quell'umanesimo globale che sarà il cuore del suo pensiero.
Oggi ricordiamo padre Balducci come un grande protagonista di un pensiero innovativo, basato sulla rilettura della realtà contemporanea e sul rafforzamento di una cultura della pace.
Diritti umani, rispetto dell'ambiente, cooperazione, solidarietà e pace furono i cardini del suo progetto, che nasceva da un dialogo costante fra credenti e non credenti.
Un progetto nel quale la salvezza giunge attraverso il senso di appartenenza alla comunità sopranazionale, capace di produrre un disegno politico generale nel rispetto dei Valori e della Fede.
La sua opera di maggiore interesse, "L'uomo planetario nella terra del tramonto", analizza le religioni in relazione alla loro capacità di essere fonti di una salvezza storica.


Il recupero delle identità religiose si basa, nel pensiero di Padre Balducci, su un approccio "laico" al problema della Pace per utilizzare ognuna delle molteplici memorie dell'umanità; tutto ciò senza rinunciare alle conquiste universali della cultura dell'Occidente, come il principio del primato della coscienza rispetto a qualsiasi legge.
Il percorso di Padre Balducci si può definire come un cammino di teleologia antropologica e rappresenta una tensione evolutiva che l'uomo può assecondare nel suo svolgimento o disconoscere.
Padre Ernesto si inserisce tra quelle straordinarie figure che hanno arricchito, nei secoli, lo Spirito, la Sapienza, il Genio e l'Intelligenza, della nostra amata Italia.
Meriti che ci rendono ancora oggi orgogliosi di essere figli di questa meravigliosa terra, che tanto ha dato al progresso dell'Umanità.
Ciò deve spronarci ad imitarne l'esempio e a fare sempre di più ogni giorno, per essere degni figli del nostro Paese e dei grandi uomini e donne che lo hanno reso grande.
Vi ringrazio.



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