Il Presidente: Discorsi

Commemorazione delle vittime dell'alluvione nel Messinese

6 Ottobre 2009

Onorevoli Colleghi,
nella notte tra giovedì e venerdì scorsi, una rovinosa alluvione ha devastato il territorio messinese, causando un vero e proprio disastro ambientale, con smottamenti e valanghe di fango che hanno sommerso interi centri abitati.

Ieri mi sono personalmente recato nei luoghi della tragedia e ho espresso, a nome del Senato della Repubblica, il commosso cordoglio per le vittime innocenti e i sentimenti di solidarietà e vicinanza alla popolazione così gravemente colpita.
Il bilancio, peraltro ancora provvisorio, del nubifragio è gravissimo: ventiquattro morti, numerosi dispersi, decine di feriti, oltre agli ingenti danni materiali e immateriali.

Davanti a tale tragico bilancio, fondamentale è stato il pronto intervento dei molti soccorritori che, con grandissimo impegno e generosità, si sono prodigati per limitare gli effetti della sciagura e lenire le sofferenza delle popolazioni.
Ed abbiamo assistito, in questa tragica occasione, a veri e propri episodi di eroismo.

Alla Protezione civile, alle forze dell'ordine, agli operatori della Croce rossa e del Servizio sanitario e agli altri volontari rivolgo pertanto, a nome dell'Assemblea, un sincero ringraziamento.
Ancora una volta il Paese piange le conseguenze di straordinari eventi calamitosi, aggravati però dall'incuria e dall'irresponsabilità umana.

È ancora straziante il ricordo dell'immane tragedia che nel maggio del 1998 sconvolse la valle del Sarno, provocando la morte di 160 persone e distruggendo centinaia di abitazioni.
Né possono essere rimossi dalla memoria collettiva gli altri molteplici disastri ambientali: dalle stragi del Vajont nel 1963 (in cui persero la vita 1.800 persone) e della Val di Stava nel 1985, alle esondazioni dell'Arno nel 1966 e dell'Adda nel 1987, alle alluvioni nel biellese e nell'astigiano nel 1968, nella città di Genova nel 1970 e in Piemonte nel 1994. E a tante, tante altre devastazioni, il cui ricordo è impresso nei nostri cuori.

Non è certo questo il momento di indulgere a polemiche.
Piuttosto, è ora necessario uno sforzo comune per assicurare la vicinanza delle Istituzioni alle famiglie colpite e garantire loro la necessaria assistenza; è ora prioritario operare affinché siano prontamente realizzate nuove abitazioni da mettere a disposizione di coloro che non hanno più una casa, sulla scorta di quanto è stato realizzato per i territori abruzzesi flagellati dal recente evento sismico.

È però impellente avviare una riflessione concreta ed operativa sulle strategie e le iniziative da intraprendere per affrontare alla radice il fenomeno del rischio idrogeologico che incombe su gran parte del Paese e per promuovere una efficace messa in sicurezza dei territori più minacciati. Alle parole devono seguire fatti e comportamenti adeguati: lo dobbiamo a questi morti e a questa gente privata drammaticamente del proprio ambiente quotidiano.

Do ora la parola al Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, dottor Bertolaso, che ringrazio per aver accolto l'invito della Presidenza a riferire sul tragico evento.



Informazioni aggiuntive

FINE PAGINA

vai a inizio pagina