Il Presidente: Discorsi

Il volontariato: generosità e lavoro per la promozione economica, sociale ed umana della persona e della collettività

Intervento del Presidente Renato Schifani in Sala Zuccari

12 Maggio 2011

Autorità, Signore e Signori, cari Giovani.
Rivolgo, anzitutto, a Voi tutti un sincero plauso per l'iniziativa che oggi giunge alla premiazione finale.
Alla fondazione RUI va la riconoscenza di tanti studenti che negli anni hanno potuto fruire del suo prezioso aiuto allo studio ed alla formazione.
I Collegi, le iniziative di politica universitaria, gli studi e le ricerche sul mondo italiano ed internazionale della formazione che la Fondazione promuove, contribuiscono allo sviluppo della società nel suo complesso, componendo un mosaico di iniziative meritorie senza scopo di profitto, secondo il più sincero spirito volontaristico.
Non per un interesse materiale si muove infatti il volontario, ma per sincero spirito civico, per partecipazione attiva ai problemi altrui.
Sia che operino come singoli oppure in specifiche associazioni, i volontari rappresentano per bambini, anziani, persone in difficoltà, rifugiati e perseguitati un raggio di speranza che rischiara le tenebre della solitudine.

Lo stesso evento dei 150 anni dell'unità spinge i nostri cuori a rivolgere un pensiero grato a quei nostri connazionali, volontari per eccellenza, che la resero possibile.
Alla loro passione, e soprattutto al loro coraggio per l'idea stessa di Nazione che comportò il sacrificio della propria vita, dobbiamo sentirci indissolubilmente legati, oggi come allora, da vincolo di gratitudine per l'eredità che ci hanno lasciato: quella di sentirci parte di un'unica grande Patria.
Per questo motivo l'adesione dei giovani ad organizzazioni di volontariato costituisce ancora di più oggi una ricchezza per la società nel suo complesso.
La partecipazione dei giovani alla vita della comunità e delle formazioni sociali che la compongono è da tempo oggetto di esame anche da parte dell'Unione europea nell'ambito della sua strategia per i giovani, per capirne la natura e l'evoluzione.

Il 2011 è infatti l'anno europeo delle attività di volontariato.
La decisione comunitaria è scaturita dalla constatazione che il volontariato rappresenta una delle espressioni migliori della cittadinanza attiva e della democrazia.
In esso assumono forma concreta valori europei quali la solidarietà e la non discriminazione.
Questi valori sono ben espressi nel manifesto del volontariato per l'Europa che assume come elementi costitutivi l'articolo 118, ultimo comma, la Costituzione italiana, i contenuti della Carta dei Valori del Volontariato e la Risoluzione del Parlamento Europeo sul contributo del volontariato alla coesione economica e sociale del 22 aprile 2008.
Il manifesto sottolinea giustamente come sia riduttivo misurare il contributo dei volontari solo in termini di valore economico. Seppure grande, stimabile nel 5% del PIL, esso non dà infatti conto dell'apporto qualitativo, di innovazione e sperimentazione sociale, che l'azione volontaria produce e della sua capacità di intervenire all'insorgere delle emergenze sociali ridimensionandone l'impatto.
In numerose occasioni, visitando ospedali, centri di accoglienza ed altri luoghi ove si svolge l'azione di singoli e di associazioni di volontari, ho avuto modo di conoscere direttamente tante di queste splendide esperienze di persone che con grande spirito di solidarietà offrono un aiuto a bambini, diseredati, ai tanti bisognosi di aiuto.
Uomini e donne che con impegno e dedizione contribuiscono a lenire la sofferenza nei luoghi di dolore, offrendo concreta dimostrazione della loro grande preparazione tecnica.

Non possiamo non ricordare che il volontariato moderno è stato protagonista in coincidenza con grandi eventi calamitosi fra la fine degli anni '60 e la metà degli anni '70, fino ai giorni nostri e che ha anche accompagnato da protagonista l'evoluzione delle politiche del welfare: un ruolo insostituibile nella promozione della coesione sociale, economica e territoriale, nel rispetto dei diritti di cittadinanza e sociali e nello sviluppo di una coscienza civica ed ambientale.
Con la sua azione, basata sul principio solidaristico, il volontariato apporta un contributo essenziale per la creazione e per l'accrescimento del capitale sociale e la valorizzazione delle relazioni interpersonali; contribuisce, in definitiva, in maniera determinante alla piena affermazione della persona umana.
La tutela ambientale, la tutela dei consumatori, il rispetto dei diritti fondamentali dei poveri ed emarginati, di giovani svantaggiati, di anziani, di persone con disabilità, sono gli obiettivi che il volontariato persegue, spesso svolgendo un'azione che i privati o le Istituzioni non riescono a realizzare pienamente.
L'Italia in questo campo vanta una straordinaria tradizione di impegno gratuito per i più bisognosi.
Queste esperienze hanno contribuito in misura rilevante alla formazione di quegli orientamenti che hanno preso forma nelle leggi di settore dei primi anni '90, nella Legge quadro 328 del 2000 e nell'ultimo comma dell'articolo 118 della Costituzione dove è sancita la sussidiarietà orizzontale.

Oggi le politiche di welfare si concretizzano essenzialmente nelle azioni di costruzione dei sistemi territoriali integrati di interventi e servizi sociali, frutto di processi concertativi.
In una fase di drastico calo delle risorse pubbliche per il welfare, nel quale può nascere la tentazione di ridurre la sussidiarietà, non bisogna dimenticare che il rapporto fra terzo settore e pubbliche istituzioni è divenuto di grande interesse generale e che il ruolo dei volontari deve continuare ad essere valorizzato e sostenuto.
Ci siamo chiesti più volte se gli spazi concessi ai giovani siano sufficienti, se le vecchie generazioni li lascino veramente provare, sbagliare e contribuire al bene comune.
I giovani volontari ci sono, partecipano, hanno una visione aperta al mondo che è una ricchezza per gli anziani stessi.
Essere volontario o fare volontariato in un'associazione può contribuire ad aumentare nelle nuove generazioni una consapevolezza civica ed il loro apprezzamento per la cittadinanza attiva, attraverso azioni singole o in gruppo, in maniera spontanea o organizzata.
In ciò si sostanzia l'essenza del principio di sussidiarietà.
In forza di tale principio, dunque, lo Stato non può né deve sottrarre alle formazioni volontarie quei compiti che esse possono egualmente svolgere bene da sole o liberamente associate, ma deve sostenere positivamente, favorire e sollecitare al massimo l'iniziativa responsabile del volontariato che è fonte di grande ricchezza.
La testimonianza di tanti giovani volontari è proprio quella di superare le sole logiche fredde del calcolo e di agire guardando con calore chi ci sta innanzi.

Il volontario non si limita a prestare gratuitamente la propria attività, ma fonda la propria vita sullo "spirito di gratuità", su un codice di valori che va oltre il contingente e incontra l'Altro ogni giorno, senza attendere una richiesta di aiuto che timidezza e pudore talora nascondono.
Sulla radicalità esigente del lavorare per gli altri si è fondata la nostra comunità civile e solo lungo questa strada si può, si deve ritrovare il coraggio di una visione alta della politica in grado di farsi prospettiva di crescita autentica per le future generazioni.
Vi ringrazio.



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