Il Presidente: Discorsi

160° Anniversario della Fondazione della Polizia

Intervento del Presidente del Senato Schifani a Padova

26 Maggio 2012

Autorità, Signore e Signori,

sono lieto di essere oggi a Padova, per festeggiare il 160° anniversario della Fondazione della Polizia con voi, uomini e donne di questo amato Corpo, che ogni giorno, con grande professionalità e capacità, state al fianco degli italiani.
La vostra presenza costante sul territorio, che significa protezione, aiuto e sicurezza, è essenziale e insostituibile; costituisce un patrimonio unico del quale tutti siamo consapevoli e fieri.
I successi ottenuti dal vostro corpo, che proprio ieri in occasione della vostra festa nazionale a Roma sono stati divulgati dal Ministro dell'Interno, confermano l'eccellenza del vostro operato.

Sono bilanci di un anno difficile, reso ancora più faticoso dalla crisi economica che ha costretto a scelte finanziarie dure che hanno interessato anche il settore della sicurezza.
E sono risultati fortemente positivi che attestano ancora una volta, se mai ve ne fosse stata la necessità, quanto lavoro sia stato portato avanti con successo a presidio e difesa dei cittadini.
Un anno di attività investigativa, di operazioni rilevanti, di contrasto determinato e vincente contro le criminalità, prima fra tutti quella organizzata, con importanti catture di pericolosi latitanti, con numerosi arresti e con sequestri di ingenti patrimoni mafiosi.
Centonovanta importanti operazioni contro la mafia, la camorra, la 'ndrangheta, la sacra corona unita con più di 2200 arresti. Ma soprattutto un valore ingente di beni confiscati e sequestrati a queste organizzazioni: quasi 2 miliardi di patrimoni confiscati e definitivamente sottratti, significa avere continuato ad aggredire l'economia illegale e sommersa che è il punto di forza delle mafie.

Significa avere indebolito notevolmente il loro potere economico finanziario; è questa la strada maestra per bloccare quella forza di acquisto che penetra in settori produttivi e vitali del nostro sistema economico, e che distorce le regole di mercato e inquina l'economia sana e legale.
E qui, nel territorio di Padova voglio citare, tra tutti, i successi nelle numerose operazioni antidroga che rendono più difficile l'approvvigionamento delle sostanze stupefacenti e che ci aiutano a tutelare i nostri giovani. L'attenzione a questo settore deve essere sempre altissima; l'uso della droga mortifica gli individui, i nostri ragazzi rappresentano le fasce più deboli ed è nostro compito primario saperli tutelare e assicurare loro un domani privo di ansie e di sofferenze, ed aperto ad una vita serena e produttiva.
All'aumento consistente delle rapine in appartamenti in questo territorio, ha fatto seguito un'azione repressiva efficace che aiuta a combattere il senso di insicurezza della popolazione; un reato odioso nei confronti del quale la Polizia di Stato di Padova si pone con fermezza, nella consapevolezza che subire violenza all'interno di quello che ognuno di noi considera un luogo sicuro, la propria casa, merita la massima attenzione ed interventi immediati che restituiscano serenità alle vittime e allontanino da loro ogni sentimento di abbandono.
Grazie anche per l'attività di prevenzione che esercitate con la presenza capillare sul territorio e che incide su ogni aspetto della società civile.

L'attuale senso di insicurezza nel nostro Paese trova terreno fertile nei tanti problemi sociali che stiamo affrontando; la disoccupazione quasi sempre di nostri giovani, la precarietà occupazionale, l'incidenza di morti sui posti di lavoro, l'inadeguatezza dei salari minimi, i reati di stalking e i tanti omicidi connessi con vittime prevalentemente femminili, i fenomeni di bullismo; ed ancora i tanti delitti contro il patrimonio.
Sono emergenze alle quali vanno aggiunti gli episodi diffusi di presunta illegalità e malcostume che coinvolgono anche rappresentanti della politica. Episodi come questi alimentano sentimenti di insoddisfazione e di rabbia tra la popolazione e creano un divario sempre più ampio tra i cittadini e la politica.
La percezione di un sentimento diffuso di frustrazione può creare problemi in tutte le fasce sociali anche nei ceti più alti e generare questioni di ordine pubblico. Ne è conferma il recente episodio di minaccia terroristica a Roberto Adinolfi, Dirigente dell'Ansaldo Nucleare di Genova, da subito inquadrato in un contesto da monitorare e da non sottovalutare, come rileviamo dalle dichiarazioni di esperti qualificati.

Ma la politica deve sapere ricomporre il divario con la gente e non solo a parole, ma con un'attenta analisi e con programmi che mostrino la volontà ferma e precisa di porre al bando ogni illegalità.
Essere vicini agli italiani, come lo siete voi uomini e donne della Polizia, significa per la politica soltanto un verbo: fare presto e bene, uscendo da un tunnel nebuloso, mostrando di avere capito, di volere andare avanti, nel pieno rispetto delle leggi e della trasparenza.

La legge sulla riduzione del finanziamento pubblico ai partiti è stata recentemente approvata alla Camera dei Deputati. Mi adopererò affinchè, al Senato, questa legge venga approvata con corsia preferenziale e in tempi rapidissimi.
La gente vuole sapere come si spendono i soldi pubblici e la politica ha l'obbligo di spiegare come li utilizza, lo deve fare con la trasparenza dei bilanci che ne confermi l'uso corretto e finalizzato agli scopi per i quali le somme vengono date.

Questi ultimi dieci giorni sono stati densi di avvenimenti drammatici: il sisma che ha colpito la regione dell'Emilia, con vittime e danni inestimabili anche al patrimonio storico-artistico.
Oltre alla vicinanza e alla solidarietà a quelle popolazioni, lo Stato saprà essere al loro fianco, come lo è stato da subito nell'emergenza e saprà aiutare e sostenere economicamente questo popolo laborioso e orgoglioso che chiede di potere tornare alla normalità.
Ed ancora il terribile attentato di Brindisi che ha seminato paura e sgomento tra i giovani. I ragazzi non si toccano; qualunque sia la matrice di questo folle gesto, sappiano gli attentatori che verranno individuati ed assicurati alla giustizia.
A Melissa Bassi, la studentessa che ha trovato la morte dinanzi alla scuola Francesca Morvillo Falcone di Brindisi, va il mio pensiero struggente di padre, ai genitori il mio abbraccio che è quello di tutti gli italiani, per il vuoto incolmabile che li accompagnerà per tutti i giorni della loro vita.

Abbiamo ricordato il 23 maggio scorso il ventesimo anniversario della strage di Capaci; cinque servitori dello Stato, due magistrati Giovanni Falcone e Francesca Morbillo e tre uomini della Polizia di Stato, Antonio Montanaro, Rocco Di Cillo, Vito Schifani.
La ferita di una strage così efferata che ha colpito il cuore della nostra democrazia, è ancora aperta. Nel nome di questi eroi e dei tanti altri che hanno sacrificato la vita dobbiamo proseguire, avendo quale vessillo i principi della legalità, da seguire sempre e sopra ogni cosa.
Un ricordo commosso va a quanti sono caduti nell'adempimento del dovere, ai tanti che non hanno esitato dinanzi al pericolo e al crimine a costo della propria vita, per i valori di cui la nostra Italia va fiera ed in difesa di tutti noi e del nostro Paese.
Non dimentichiamo il loro sacrificio, la memoria deve essere accompagnata sempre dal loro esempio; per essere degni di vivere nel nostro Stato democratico e libero.

Onore ai caduti della Polizia di Stato.
Auguro in questo giorno di festa a voi donne e uomini della Polizia di Stato di proseguire sempre con fermezza e determinazione nel lavoro che avete scelto di svolgere al servizio e presidio della nostra Italia; il vostro impegno - ne sono certo - continuerà a dare frutti preziosi e contribuirà a dare risposte alle sfide sempre più difficili che ci attendono.
Tutti insieme sapremo superarle con coraggio e determinazione, per realizzare quel clima di pace e sicurezza che gli italiani ci chiedono in nome di un futuro di serenità e di progresso.

Confido nel vostro impegno e in quello di tutti i cittadini; abbiamo il dovere di consegnare ai nostri giovani un domani ricco di legalità e soprattutto di fiducia, quel domani che ci chiedono e che meritano di avere.
Ce la faremo e il legame tra la società e le forze dell'ordine diventerà sempre più forte e prezioso.

Viva la Polizia di Stato, Viva l'Italia.



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