Il Presidente: Discorsi

Discorso di apertura e indirizzo di saluto, in occasione della XII riunione dell'Associazione dei Senati d'Europa

16 Aprile 2010

Onorevoli Presidenti,
l'immane tragedia che sabato 10 aprile scorso ha colpito al cuore la Polonia ha suscitato in tutti noi e nei nostri Paesi un moto di sgomento e di partecipazione al profondo dolore che ha scosso una Nazione antica e fiera.
Abbiamo tutti pianto la scomparsa improvvisa e drammatica, insieme al Presidente Lech Kaczynski (Leh Cacinschi), di tanti esponenti delle istituzioni polacche tra cui la Vice Presidente del Senato Krystina Bochenek (Cristina Bohenech), due Vice Presidenti del Sejm (Seim), tredici membri del Governo, il Governatore della Banca centrale, i vertici delle Forze armate e l'Ordinario militare di Polonia.

Il tragico incidente ha avuto luogo, come tutti sappiamo, mentre l'aereo presidenziale precipitato era diretto ad una cerimonia di commemorazione dell'eccidio di Katyn (Catin).
Tutta l'Europa si ritrova oggi affratellata nella memoria di un passato carico di dolore e di lutti; in una memoria che peraltro è ormai saldamente inserita in un percorso di riconciliazione e di rinnovata solidarietà fra tutti i popoli europei.
Testimonianza tangibile di questa nuova profonda comunione fra i nostri popoli è stata, dinanzi agli occhi del mondo, la scelta della Federazione russa - una scelta che abbiamo tutti apprezzato - di proclamare il lutto nazionale a seguito della tragedia, in segno di profonda condivisione della sofferenza del popolo polacco.

Oggi la nostra Associazione partecipa commossa al dolore del Presidente del Senato della Polonia, che nonostante il tragico evento non ha voluto far mancare la sua partecipazione a questa nostra riunione.
Non avremmo potuto ricevere una testimonianza più nobile e preziosa di fedeltà ai valori e allo spirito della nostra Associazione.
Sono quindi certo di esprimere il sentimento dell'intera Assemblea nel rivolgere un pensiero di affettuosa solidarietà e vicinanza al collega e amico Bogdan Borusewicz (Bogdan Borusevic), Presidente del Senato polacco ed un sentito augurio di buon lavoro al Presidente del Sejm (Seim) Bronislaw Komorowski (Bronislav Comorovschi), da sabato Presidente ad interim della Repubblica di Polonia.

La compostezza, la serietà e l'attaccamento al dovere istituzionale dei nostri amici polacchi ci hanno indotto come tutti sapete a confermare la nostra riunione, ma ad annullare in segno di lutto la cena di gala programmata in occasione dell'arrivo delle Delegazioni nazionali.
Invito tutti i Colleghi ad alzarsi in piedi e ad osservare un minuto di silenzio e di raccoglimento in memoria del presidente Kaczynski (Cacinschi)e di tutte le 96 vittime del disastro di Smolènsk (Smolensch).

L'Associazione osserva un minuto di silenzio

Onorevoli colleghi,
permettetemi ora di rivolgervi il benvenuto del Senato italiano e di ringraziarvi per avere voluto onorare con la vostra partecipazione la XII riunione dell'Associazione dei Senati d'Europa che, insieme al collega francese, il presidente Larcher, ho l'onore di presiedere.
Quest'anno ricorre e celebriamo il 10° anniversario dell'istituzione dell'Associazione, fondata nel 2000 su iniziativa dell'allora Presidente del Senato francese Poncelet, che ci onora della sua presenza e al quale rivolgiamo sentimenti di grande amicizia e riconoscenza per l'intuizione allora avuta e per la sua grande capacità realizzativa.
Da allora l'Associazione è cresciuta ed oggi si compone di 15 membri di diritto e di un osservatore. Questa crescita e il carattere continuo e proficuo degli incontri fra i Presidenti delle Camere Alte testimoniano la vitalità dell'Associazione.

Sono oggi qui presenti, e li saluto i Presidenti delle Camere alte di:
Austria, Belgio, Bosnia Erzegovina, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Olanda, Polonia, Romania, Federazione russa, Slovenia, Spagna, Svizzera, Lussemburgo.
Saluto anche il Vice Presidente della Commissione europea Antonio Tajani, che partecipa oggi ai nostri lavori.
L'Europa tutta, non solo quella comunitaria, si trova oggi ad affrontare sfide e problemi epocali: penso alla stabilità finanziaria, alle questioni occupazionali e allo sviluppo economico, alle sfide nuove delle trasmigrazioni di popolazioni, alla sicurezza e alla lotta al terrorismo, ai cambiamenti climatici, alla sicurezza degli approvvigionamenti energetici, a delicati problemi etici e morali.
Oggi però l'Europa è molto più unita, coesa e interdipendente rispetto al passato.

Proprio in questo Senato abbiamo celebrato il 50° anniversario dei Trattati di Roma, tappa fondamentale e fondativa del processo di integrazione europea.
Salutiamo oggi, insieme alle altre Camere Alte, la recente entrata in vigore del Trattato di Lisbona, che rafforza le istituzioni dell'Unione europea e che attribuisce nuovi compiti e nuove responsabilità ai parlamenti nazionali dei paesi membri, conferendo una ulteriore legittimazione democratica alle istituzioni europee.
Caricando però anche queste Istituzioni di delicate, rilevanti responsabilità.
Salutiamo altresì lo straordinario sviluppo della cooperazione fra parlamenti non solo all'interno dell'Unione europea ma a livello dell'intero Continente europeo e a livello globale: una cooperazione che proietta le nostre istituzioni parlamentari su un versante - quello delle relazioni internazionali - in passato dominio pressoché esclusivo dei governi.
L'incontro di Roma servirà per confrontarci su questi e su altri temi. E sono certo che i cittadini sapranno cogliere il valore di un colloquio che stringe ancora di più i legami fra i Parlamenti di una libera Europa.
Riprenderò la parola successivamente per introdurre i lavori della prima sessione.



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