Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-02337

Atto n. 3-02337 (con carattere d'urgenza)

Pubblicato il 3 novembre 2015, nella seduta n. 534

MONTEVECCHI , GIROTTO , BULGARELLI , CAPPELLETTI , PAGLINI , DONNO , BLUNDO , BOTTICI , SANTANGELO - Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. -

Premesso che:

si apprende che il 9 novembre 2015 l'opera "Nu Couché" di Amedeo Modigliani, conosciuta anche come "Nudo disteso con braccia aperte " o "Nudo rosso", uno dei capolavori assoluti (datato 1917-1918) del pittore livornese, verrà battuto all'asta da Christie's a New York, con una base di partenza pari a 100 milioni di dollari, correndo così il pericolo di essere definitivamente sottratta al nostro Paese;

l'opera faceva parte di una collezione privata, più precisamente della collezione Gianni Mattioli. La figlia del collezionista, alla morte del padre, ha dato in prestito l'opera al museo Peggy Guggenheim di Venezia, e successivamente, l'opera è finita a New York, nel totale disinteresse delle istituzioni e di chi doveva vigilare;

da una serie di approfondimenti intercorsi, il capolavoro, secondo la Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici di Milano, nella persona della dottoressa Emanuela Daffra, è legittimamente all'estero. La medesima Soprintendenza si riporta alla normativa, allora vigente, di cui alla legge n. 1089 del 1939, recante "Tutela delle cose di interesse artistico e storico";

la normativa all'art. 1, ultimo comma, prevedeva che "Non sono soggette alla disciplina della presente legge le opere di autori viventi o la cui esecuzione non risalga oltre cinquanta anni"; sembrerebbe, sempre a dire della dottoressa Daffra, che il dipinto sia uscito dall'Italia: "in una data imprecisata" e sempre la dottoressa Daffra precisa: "prima dello scadere dei 50 anni";

è di tutta evidenza che se una data è imprecisata, significa inequivocabilmente che non vi è certezza della sua effettività; ed è altrettanto ragionevole ritenere che affermare "ma prima dello scadere dei 50 anni previsti dalla legge 1089/39", equivale al contrario a dichiarare che di tale data invece vi è una qualche certezza;

considerato che, a giudizio degli interroganti:

appare dunque assennato affermare che, se un'opera è uscita in una data imprecisata, non può esservi certezza della sua esportazione prima dei 50 anni previsti dall'allora normativa vigente;

pertanto, se la dottoressa Daffra afferma che l'opera è uscita prima dello scadere dei 50 anni, molto probabilmente le sue affermazioni sono sorrette da una assoluta conoscenza della documentazione che ha accompagnato l'esportazione dell'opera d'arte; conseguentemente, si potrebbe ritenere che detta documentazione esista;

al contrario, qualora invece non vi fosse certezza della data di uscita dall'Italia, ci si chiede come si possa affermare che l'opera d'arte sia uscita legittimamente dal nostro Paese;

in conclusione, si potrebbe invece pensare che l'opera non sia mai uscita dall'Italia e che la temporanea importazione del 25 gennaio 1967 (50 anni dopo la realizzazione dell'opera) possa essere una fortunata coincidenza, atta a corroborare una presunta esportazione;

considerato inoltre che:

tutto il mondo dell'arte contemporanea ed in particolare gli estimatori dei "macchiaioli" esprimono sdegno e disapprovazione. Infatti, a quanto pare, l'opera di Modigliani non sarebbe potuta uscire dal nostro Paese senza il permesso della Soprintendenza;

dal quotidiano "La Stampa" si apprende che "prima del suo passaggio da Christie's il suo percorso è stato lineare: Leopold Zborowski che l'aveva commissionata a Modigliani, l'ha venduta al collezionista Jonas Netter, e poco dopo il nudo è arrivato in Italia, dove era rimasto finora: prima nella collezione di Cesarina e Riccardo Gualino, a Torino, e infine presso Gianni Mattioli" ("La Stampa", del 13 ottobre 2015);

nel capolavoro, la modella giace su un cuscino blu, circondata da tonalità rosse e mattone, il suo sguardo nero e sfuggente ostenta indifferenza verso chi l'osserva, mentre il corpo è offerto nel pieno splendore delle forme e con quella peluria che tanto scandalo causarono anche nella scanzonata Parigi dove fu dipinto;

nel 2014 la casa d'aste Sotheby's ha venduto, sempre dello stesso artista, una testa scolpita chiamata "Tete" per 70 milioni di dollari, superando di 25 milioni di euro la stima che ne era stata fatta, mentre nel 2010, sempre da Sotheby's a New York, è stato venduto il dipinto "La Belle Romaine" che era stato battuto per 69 milioni (in entrambi i casi, le opere sono andate a collezionisti privati, il cui nome è rimasto confidenziale),

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti;

se non intenda adottare le opportune iniziative al fine di chiarire la vicenda, relativamente alla validità e veridicità della documentazione di accompagnamento dell'opera in temporanea importazione, nonché riscontrare la natura delle eventuali responsabilità di chi aveva l'obbligo di vigilare.