Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-04712
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Atto n. 4-04712
Pubblicato il 20 ottobre 2015, nella seduta n. 525
ROSSI Maurizio - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. -
Premesso che:
dal punto di vista dei collegamenti, i liguri vivono quotidianamente una situazione di grave disagio, tanto da ravvisare una vera e propria emergenza trasporti;
molti tratti autostradali liguri non sono conformi alle normative di sicurezza europee e, nelle ore di punta, si verificano continuamente code di decine di chilometri, rallentamenti e numerosi incidenti che bloccano l'area intorno a Genova;
le tariffe su tali tratti sono fra le più elevate del Paese;
sul nodo autostradale di Genova è noto il grave problema del ponte Morandi che attraversa la città e del quale non si conosce la sicurezza nel tempo. Risulta pertanto indispensabile procedere con sollecitudine a cantierare il progetto denominato "gronda di Genova" per il quale la società Autostrade ha già in cassa le risorse necessarie per iniziare i lavori derivanti dagli aumenti tariffari concordati in cambio della concessione ottenuta;
la rete ferroviaria ligure risulta essere ancor più disagiata di quella autostradale e rappresenta proprio a giudizio dell'interrogante lo svantaggio competitivo a cui lo Stato ha condannato la Liguria privilegiando altre tratte e quindi altre regioni. C'è un'Italia che viaggia e cresce con l'alta velocità e una Liguria che decresce, e lentamente muore, con la più bassa velocità del Centro-Nord Italia;
è ben nota la gravissima situazione del binario ferroviario unico ligure che collega Italia e Francia. Una situazione che attende una soluzione dal dopoguerra;
il collegamento su rotaia Genova-Roma deve essere almeno a media velocità, cosa tecnicamente possibile anche sugli attuali binari. È evidente, inoltre, che gli attuali orari degli arrivi e delle partenze sono assolutamente inconciliabili con una normale "giornata d'affari" o turistica. Infatti, a parte un treno serale che può essere utile a chi deve rientrare a Roma e che comunque ci mette almeno 3 ore 50 minuti, i treni Genova-Roma impiegano da 4 ore 45 minuti a 6 ore di viaggio per le numerose fermate che fanno e per la tratta percorsa, la Tirrenica, anziché passare dal nodo di Firenze;
solo affrontando temi quali il tempo di percorrenza, la qualità del materiale rotabile come le carrozze (ad oggi molto bassa) e del prezzo del biglietto, si potrà superare la penalizzazione della Liguria nel collegamento con la capitale, rispetto alle altre regioni che hanno tratte più veloci e orari di andata e ritorno nettamente più vantaggiosi;
le varie problematiche diventano ancor più attuali se si considera la recente evoluzione della situazione dei collegamenti aerei. I prezzi delle tariffe, infatti, sono sempre stati molto elevati, soprattutto quelli di Alitalia, che, vista la concorrenza della compagnia Vueling, recentemente li aveva leggermente calmierati. Purtroppo però, Vueling ha deciso di rinunciare allo scalo genovese, non ritenendolo commercialmente remunerativo. Quindi, senza concorrenza di un vettore competitor e senza concorrenza di treni confortevoli e a media velocità, Alitalia, di fatto sola in campo, ritornerà presumibilmente a tariffe più elevate che certamente renderanno ulteriormente difficile arrivare e partire da Genova e dalla Liguria con gravi problemi per il turismo e l'insediamento di aziende, per la logistica dei porti liguri e, quindi, per il mercato del lavoro connesso a queste primarie attività;
proprio per tali motivi la Liguria ravvisa sempre più un'evidente diseguaglianza e discriminazione con le altre regioni tanto da farla sembrare un'isola che non ha una reale "continuità territoriale" con il resto d'Italia;
diseguaglianza di competitività industriale e commerciale, quindi, esattamente come accade al Sud d'Italia o nelle isole: dove non vi sono strade e trasporti adeguati, nessuno investe. Ma anche diseguaglianza turistica perché, essendo difficile da raggiungere, il turista medio sceglie altre località;
per tali motivi, il caso Liguria diventa un caso di discontinuità territoriale che il Governo deve affrontare, perché quello che sta accadendo è che esiste, nei fatti, un concreto svantaggio competitivo per la Liguria. Non a caso, è diventata il fanalino di coda dell'Italia ed è sempre di più la regione più anziana d'Italia con il maggior numero di pensionati rispetto alla popolazione, un luogo che i giovani abbandonano per andare a studiare e a lavorare altrove;
questa situazione così difficile, variegata e complessa è stata causata, negli anni, dalle non lungimiranti passate amministrazioni regionali e governative,
si chiede di sapere
se il Ministro in indirizzo non intenda intervenire al più presto al fine di eliminare l'isolamento territoriale ligure, nonché riportare la Liguria a competere in condizioni di parità con le altre regioni d'Italia;
pur riconoscendo agli attuali vettori piena autonomia e indipendenza, se non intenda attivarsi, e in che modo, in merito alle attuali tariffe aeree italiane così diverse a seconda della tratta: anche a parità di chilometri, oggi si vedono applicate tariffe unicamente sulla base di strategie commerciali;
se intenda attivarsi, per quanto di competenza, in merito al collegamento ferroviario tra Genova e Roma affinché siano previste almeno due coppie di treni di andata e ritorno che impieghino massimo 3 ore e 30 minuti su materiale rotabile di qualità e passando dal nodo di Firenze;
se intenda valutare per quanto di competenza forme di sostegno da concedere al territorio ligure, proprio in virtù della mancanza di continuità territoriale de facto, oggi molto evidente nei collegamenti, della Liguria.