Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-01295

Atto n. 3-01295 (in Commissione)

Pubblicato il 14 ottobre 2014, nella seduta n. 330
Svolto nella seduta n. 109 della 9ª Commissione (18/03/2015)

GAETTI , DONNO - Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. -

Premesso che:

il comparto suinicolo vive da anni una lenta e progressiva crisi;

nel 2014 la discussa decisione di revisione del sistema di classificazione delle carcasse e delle cosce idonee ai circuiti DOP (denominazione origine protetta), il blocco delle importazioni da parte della Russia, che da sola ha già comportato una perdita stimata di 55 milioni di euro, e una consistente "bolla" di offerta di maiali smarchiati sono i fattori che hanno inaspettatamente deteriorato la situazione del mercato suinicolo dopo un inizio promettente;

questa situazione di estrema gravità dovrebbe essere affrontata da un'autorevole e competente direzione politica in grado di risolvere i problemi che hanno portato in queste settimane ad una quotazione del maiale ampiamente inferiore rispetto a quella abituale del periodo. Dopo il buon andamento dei mercati, che proseguiva ininterrotto da maggio 2014, il mese di settembre si è chiuso con una netta caduta dei prezzi dei suini da macello. Il calo, peraltro sensibile, come evidenzia l'indice messo a punto dal CREFIS, il Centro di ricerche economiche sulle filiere suinicole dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, segna una flessione del 6,1 per cento rispetto ad agosto u.s. e del 6,6 per cento rispetto ad un anno fa. La filiera suinicola, a parere degli interroganti, sembra sia sensibilmente scoordinata e non supportata da organismi in grado di definire adeguatamente una politica di settore;

considerato che:

il 4 giugno 2014 il vice ministro delle politiche agricole, Andrea Orlando, rispondendo ad una precedente interrogazione (3-00466), presentata dal primo firmatario del presente atto di sindacato ispettivo, riguardante le problematiche sulla classificazione delle carcasse, ha rilevato, pur confermando la legittimità delle scelte operate, come sia necessario rivedere le scelte a fronte delle forti e fondate proteste venute dagli operatori della filiera;

le scelte operate col placet degli attuali organi rappresentativi della filiera, per ammissione dello stesso Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, possono essere migliorate, di conseguenza il tavolo di filiera, così com'è oggi, appare inadeguato;

all'attuale stato dell'arte il tavolo di filiera nazionale è composto da: 4 organizzazioni sindacali degli allevatori; ASSICA (Associazione industriali delle carni e dei salumi), che rappresenta una parte dei macelli; ANAS (Associazione nazionale allevatori suini), organizzazione cui è demandato la tenuta dell'albo genealogico dei suini abilitati ai prodotti DOP; UNAPROS (Unione nazionale dei produttori di suini), organizzazione rappresentativa dei consorzi di vendita dei maiali; le centrali cooperative; il consorzio del prosciutto di Parma; il consorzio del prosciutto S. Daniele; UNICEB (Unione importatori esportatori industriali commissionari grossisti ingrassatori macellatori spedizionieri carni bestiame e prodotti derivati);

considerato che, a parere degli interroganti:

sembrerebbe un tavolo sufficientemente rappresentativo, ma non possiamo nascondere il fatto che gli operatori che hanno pubblicamente sottoscritto la protesta, inviata al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali per chiedere una modifica delle decisioni prese, siano aziende tra le maggiori e più qualificate del settore;

l'effettiva rappresentatività del tavolo attuale evidenzia un limite e i criteri scelti nell'individuazione degli attori che lo compongono sembrano inadeguati al punto tale che i maggiori operatori del settore sono portati a non riconoscersi nelle decisioni prese dagli abituali organismi di rappresentanza,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti esposti;

se non ritenga di dover rivedere l'attuale composizione del tavolo sulla filiera suinicola aggiungendo la partecipazione dei soggetti finora esclusi, la cui assenza determina rallentamenti nei lavori e nella determinazione delle decisioni magari aprendo anche ad esperienze di democrazia diretta e non delegata;

se, nel rivedere la composizione del tavolo, intenda garantire l'effettiva partecipazione degli operatori maggiormente rappresentativi e più qualificati della filiera, quali: le aziende mangimistiche; gli allevamenti ingrasso; gli allevamenti riproduzione; i consorzi di vendita; i commercianti all'ingrosso; i macelli; i salumifici; i distributori;

quali azioni, in alternativa, intenda intraprendere per rilanciare il settore suinicolo e consentire che il tavolo di filiera sia adeguatamente rappresentativo di tutti gli attori che la compongono allo scopo di raggiungere un corretto equilibrio nelle decisioni.