Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-02795

Atto n. 4-02795

Pubblicato il 8 ottobre 2014, nella seduta n. 326

CASALETTO , ORELLANA , GAMBARO , CAMPANELLA , BIGNAMI , BOCCHINO - Ai Ministri del lavoro e delle politiche sociali, per la semplificazione e la pubblica amministrazione, dello sviluppo economico e dell'economia e delle finanze. -

Premesso che:

in data 6 marzo 2014 veniva adottato il decreto-legge n. 16, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 68 del 2014, recante "Disposizioni urgenti in materia di finanza locale, nonché misure volte a garantire la funzionalità dei servizi svolti nelle istituzioni scolastiche" (Gazzetta Ufficiale n. 54 DEL 6 marzo 2014) al cui interno è previsto il "piano di riequilibrio" (articolo 16, comma 2, lettera c), rubricato "Disposizioni concernenti Roma Capitale");

nel piano di riequilibrio, concordato tra la Giunta di Roma capitale ed il Governo, per quanto concerne il capitolo delle società partecipate e l'attuale assetto tra partecipazioni "dirette" ed "indirette", la proposta inerente alla società Roma multiservizi SpA recita quanto segue: «dismissione totale, coerentemente con le modalità di legge e l'attenzione rivolta alla "salvaguardia dei livelli occupazionali", della partecipazione detenuta in Roma Multiservizi (q.p. 51%, restiduo 49% detenuto da Manutencoop Scarl)»;

considerato che, a quanto risulta agli interroganti:

in virtù della suddetta "partecipazione" la società Roma Multiservizi (di seguito RMS) ha spesso beneficiato di affidamenti diretti o attraverso gare o in subappalto da AMA SpA arrivando ad avere una forza lavoro di più di 3.000 dipendenti, indiscriminatamente sulle diverse commesse che hanno reso l'azienda leader nei servizi integrati per la città: pulizia, igiene, manutenzione, sicurezza e agibilità di scuole comunali e statali, asili nido, aree verdi, monumentali e archeologiche, spiagge ed edifici e spazi ad uso pubblico;

in data 7 febbraio 2014 la RMS ha avviato una procedura di mobilità ex artt. 4 e 24 della legge n. 223 del 1991, avente ad oggetto 52 dipendenti addetti alla manutenzione delle aree verdi degli edifici ad uso scolastico-educativo siti sul territorio di Roma, a seguito di un presunto esubero attribuito alla perdita dell'affidamento del servizio (scaduto il 30 giugno 2013, prorogato fino 28 febbraio 2014, nelle more dell'espletamento di una gara pubblica nel cui bando non è stata prevista alcuna clausola sociale di salvaguardia);

la RMS in data 13 marzo 2014 ha incontrato le organizzazioni sindacali per discutere tale procedura di licenziamento collettivo senza raggiungere esiti;

in data 30 giugno, a seguito di un incontro presso la Regione Lazio, veniva redatto e sottoscritto da tutte le parti intervenute nella procedura un verbale di mancato accordo;

a seguito della stipula del verbale, la RMS ha manifestato l'intenzione di procedere alla chiusura dell'avviata procedura di mobilità mediante licenziamento dei lavoratori, a detta di RMS, "coinvolti" ed alla loro conseguente messa in mobilità;

in data 26 agosto le organizzazioni sindacali ricevute da RMS (Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltrasporti) hanno redatto un ulteriore verbale di mancato accordo per "l'irricevibiilità" dell'offerta in peius delle condizioni lavorative tradotta in una riduzione del monte ore a 15 ore settimanali per 8 mesi all'anno (a fronte, in alcuni casi, delle 40 ore contrattuali full time);

in data 2 settembre i lavoratori "coinvolti" hanno iniziato a ricevere le lettere di licenziamento, dopo un inusuale preavviso tramite messaggio di testo sui propri telefoni cellulari;

ciononostante, attualmente, sul territorio comunale e suburbano di Roma, alcune lavorazioni inerenti a cimiteri e verde pubblico comunale vengono fatte effettuare sotto organico (verificabile dal numero di ore di straordinario che RMS fa effettuare alla propria forza lavoro), o, addirittura, in regime di subappalto con relativi aggravi economici (come l'affidamento in subappalto alla cooperativa "Le Tamerici");

a seguito delle sedute delle commissioni consiliari "Controllo, garanzia e trasparenza" e "Commercio, ambiente, botteghe storiche" che si sono tenute su questa drammatica situazione, i responsabili della RMS ancora non hanno prodotto alcuna risposta alle sollecitazioni mosse dalle organizzazioni sindacali USI (Unione sindacale italiana) e USB (Unione sindacale di base) e dagli stessi lavoratori in merito le modalità con cui si è arrivati da 32 lavoratori (quelli previsti nel bando di gara poi perduta da RMS) agli attuali 52 licenziamenti, ridottisi poi a 48, ed in merito alle modalità di redazione della lista stessa dei licenziati, poiché alcuni di loro non sono mai stati assegnati alla commessa citata, ovvero tutti hanno lavorato sempre su tutte le commesse in essere,

si chiede di sapere:

quali siano le misure di tutela che il Governo intende intraprendere a difesa dell'applicazione del dettato del piano di riequilibrio concordato tra Governo stesso e Giunta di Roma capitale in merito alla "salvaguardia dei livelli occupazionali" del personale licenziato dalla Roma Multiservizi SpA;

se intenda attivarsi per sanzionare la Giunta di Roma capitale per non aver rispettato il dettato provocando, oltre a drammi umani, anche un danno economico alla cittadinanza, essendo gli stessi lavoratori e lavoratrici impegnati in servizi essenziali di manutenzione del verde pubblico, non vigilando sull'operato della RMS e lasciando utilizzare alla società il meccanismo di "subappalto", noto per essere un meccanismo non conforme ai requisiti di massima economicità ed efficacia entro i quali le pubbliche amministrazioni devono operare.