Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-08039

Atto n. 4-08039

Pubblicato il 27 luglio 2012, nella seduta n. 778

FILIPPI Marco , D'ALIA , DE TONI , DONAGGIO , FISTAROL , MAGISTRELLI , MILANA , MORRI , PAPANIA , RANUCCI , SIRCANA , VIMERCATI - Ai Ministri dell'economia e delle finanze e dello sviluppo economico. -

Premesso che:

la legge n. 1158 del 1971, e successive modifiche e integrazioni, ha individuato la Stretto di Messina SpA quale concessionario del ponte sullo stretto, affidando alla società il compito di progettare e realizzare il ponte;

il 27 dicembre 1985 il decreto interministeriale n. 3437 ha approvato il contratto di concessione affidando alla società, con sede in Roma, lo studio, la progettazione e la costruzione del collegamento viario e ferroviario, nonché l'esercizio del solo collegamento viario tra la Sicilia e il continente;

il decreto legislativo 24 aprile 2003, n. 114, di modifica della legge n. 1158 del 1971, all'art. 2 ha inserito il progetto sullo stretto di Messina tra le opere di preminente interesse nazionale ai sensi della legge 21 dicembre 2001, n. 443 (legge obiettivo), con i relativi meccanismi di finanziamento; all'art. 3 ha individuato il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti come concedente della società Stretto di Messina;

il 1° agosto 2003 la delibera CIPE n. 66 di approvazione del progetto preliminare inerente al "Primo Programma delle Opere Strategiche - legge n. 443/2001 Ponte sullo Stretto di Messina" approva, con le prescrizioni proposte dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, il progetto preliminare del ponte del costo complessivo di 4.684,3 milioni di euro;

il 16 gennaio 2004 un decreto interministeriale approva la convenzione e l'allegato piano finanziario per la concessione dell'opera tra Stretto di Messina SpA e Ministero sottoscritta in data 30 dicembre 2003;

il 25 febbraio 2004 viene sottoscritto il primo atto aggiuntivo alla convenzione relativo alle modalità di approvazione dei futuri aggiornamenti del piano finanziario;

il 24 novembre 2005 avviene l'aggiudicazione definitiva della gara per il general contractor al raggruppamento guidato dalla società Impregilo SpA;

la gara viene aggiudicata in via provvisoria alla cordata guidata da Impregilo SpA con Sacyr SA, Società italiana per condotte d'acqua SpA, CMC Cooperativa muratori & cementisti, Ishikawajima-Harima heavy industries CO Ltd - ACI Scpa, Consorzio stabile;

il 16 gennaio 2006 viene firmato il contratto con Parsons transportation group per l'affidamento dei servizi di project management consulting, riguardanti le attività di controllo e verifica della progettazione definitiva, esecutiva e della realizzazione del ponte sullo stretto e dei suoi collegamenti stradali e ferroviari;

il 27 marzo 2006 viene sottoscritto il contratto tra la Stretto di Messina SpA e la Impregilo SpA capogruppo mandataria del raggruppamento temporaneo d'imprese (RTI) per la progettazione definitiva, esecutiva e della realizzazione del ponte e dei suoi collegamenti stradali e ferroviari. Il contratto è del valore di 3,9 miliardi di euro e prevede 10 mesi per la progettazione definitiva ed esecutiva e 5 anni per la realizzazione dell'opera;

il decreto-legge n. 262 del 2006, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 286 del 2006 modifica la composizione degli azionisti Stretto di Messina SpA;

l'articolo 2, comma 91, modifica la composizione del capitale sociale prevedendo che al capitale sociale "partecipano ANAS SpA, le regioni Sicilia e Calabria, nonché altre società controllate dallo Stato e amministrazioni ed enti pubblici. Tale società per azioni è altresì autorizzata a svolgere all'estero, quale impresa di diritto comune ed anche attraverso società partecipate, attività di individuazione, progettazione, promozione, realizzazione e gestione di infrastrutture trasportistiche e di opere connesse";

la nuova composizione azionaria è la seguente: Anas possiede una quota di controllo pari all'81,8 per cento, nell'ambito di una compagine azionaria che vede Rete ferroviaria italiana con il 13 per cento, Regione Calabria e Regione Siciliana ciascuna con una partecipazione pari al 2,6 per cento;

il decreto-legge n. 78 del 2009, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 102 del 2009, assegna un contributo in conto impianti di 1.300 milioni di euro e nomina un commissario straordinario; l'articolo 4, comma 4-quater, dispone: "A valere sulle risorse del fondo istituito ai sensi dell'articolo 18, comma 1, lettera b), del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, è assegnato alla società Stretto di Messina S.p.A. un contributo in conto impianti di 1.300 milioni di euro. Il CIPE determina, con proprie deliberazioni, le quote annuali del contributo, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica e con le assegnazioni già disposte. È nominato un commissario straordinario, delegato ai sensi dell'articolo 20 del citato decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185 del 2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 2 del 2009, e successive modificazioni, per rimuovere gli ostacoli frapposti al riavvio delle attività, anche mediante l'adeguamento dei contratti stipulati con il contraente generale e con la società affidataria dei servizi di controllo e verifica della progettazione definitiva, esecutiva e della realizzazione dell'opera, e la conseguente approvazione delle eventuali modifiche del piano economico-finanziario";

ai sensi del successivo comma 4-quinquies: "Il mandato del commissario straordinario ha una durata di sessanta giorni a decorrere dalla data di entrata in vigore delle legge di conversione del presente decreto. Alla scadenza del mandato, il commissario straordinario riferisce al CIPE ed al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti sull'attività svolta e trasmette i relativi atti alla struttura tecnica di missione di cui all'articolo 163, comma 3, del codice dei contratti pubblici";

il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 6 agosto 2009 individua nella persona dell'amministratore delegato della Stretto di Messina SpA, dottor Pietro Ciucci, il commissario straordinario ex art. 4, comma 4-quater;

il 21 settembre 2009 il Consiglio d'amministrazione della società Stretto di Messina approva lo schema di 2° Atto aggiuntivo, nonché il piano economico finanziario aggiornato e il piano a valori costanti;

esso prevede un costo complessivo di 6.300 milioni di euro da coprire per il 40 per cento con contributi pubblici (2.500 milioni di euro) e per il restante 60 per cento con ricorso a prestiti bancari;

il 25 settembre 2009 viene siglato l'accordo tra la Stretto di Messina e il contraente generale Eurolink, finalizzato al riavvio delle attività;

nella stessa data viene sottoscritta l'intesa tra la Stretto di Messina e il project management consultant (PMC), la statunitense Parsons transportation Group;

il 2 ottobre 2009 il commissario straordinario trasmette al CIPE gli accordi sottoscritti dalla Stretto di Messina con Eurolink e con il PMC, il piano economico-finanziario aggiornato e il piano a valori costanti, allegato alla convenzione di concessione;

il 6 novembre 2009 viene approvata la delibera CIPE n. 102, presa d'atto della relazione del commissario straordinario e contributo ex articolo 4, comma 4-quater, del decreto-legge n. 78 del 2009;

il CIPE prende atto della relazione del commissario straordinario relativa alla rimozione degli ostacoli che si frappongono al riavvio delle attività di realizzazione del ponte e del piano approvato dal Consiglio di amministrazione della società e delibera la prima quota annua del contributo in conto impianti di 1,3 miliardi di euro, determinata in 12,7 milioni di euro ed imputata sulle disponibilità del Fondo infrastrutture, mentre delibera, in via programmatica, le quote residue di contributo di complessivi 1.287,3 milioni di euro;

il 12 novembre 2009 un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri nomina il dottor Pietro Ciucci commissario straordinario per la velocizzazione delle procedure relative alla realizzazione delle opere propedeutiche e funzionali del ponte, dei relativi collegamenti stradali e ferroviari nonché delle opere e misure mitigatrici e compensative dell'impatto ambientale, territoriale e sociale del progetto. L'incarico ha durata triennale e termina il 12 novembre 2012;

l'art. 4 del suddetto decreto del Presidente del Consiglio dei ministri prevede che "In ogni caso i provvedimenti e le ordinanze emesse dal commissario non possono comportare oneri privi di copertura finanziaria e determinare effetti peggiorativi sui saldi di finanza pubblica";

il 30 novembre 2009 viene sottoscritto il 2° atto aggiuntivo alla convenzione;

il 17 dicembre 2009 viene approvata la delibera CIPE n. 121, che assegna 213 milioni di euro ad Anas e 117 a RFI quali quote partecipative all'aumento di capitale (900 milioni di euro) della Stretto di Messina SpA, nonché 7 milioni di euro per il finanziamento della variante di Cannitello, opera complementare alla realizzazione del ponte;

il 21 dicembre 2009 l'assemblea straordinaria della Stretto di Messina approva l'aumento di capitale di 900 milioni di euro da eseguire in 5 anni, in relazione ai fabbisogni conseguenti ai lavori di realizzazione del ponte. In particolare Anas si impegna ad intervenire con 683 milioni di euro (di cui 470 assegnati dalla legge finanziaria per il 2010 e 213 con delibera CIPE del 17 dicembre 2009), RFI partecipa con 117 milioni di euro. La Regione Siciliana, nell'impegnarsi a sottoscrivere la propria quota di competenza pari a 23 milioni di euro, dichiara la disponibilità ad intervenire fino all'importo massimo di 100 milioni di euro;

la legge 23 dicembre 2009, n. 191 (legge finanziaria per il 2010), all'articolo 2, comma 204, dispone: "Al fine di consentire il perseguimento delle finalità di cui all'articolo 1 della legge 17 dicembre 1971, n. 1158, è autorizzata la spesa di 470 milioni di euro per l'anno 2012 quale contributo alla società Anas SpA per la sottoscrizione e l'esecuzione negli anni 2012 e seguenti, di aumenti di capitale della società di cui al medesimo articolo";

il successivo comma 205 recita: "È approvato il secondo atto aggiuntivo alla Convenzione di Concessione del 30 dicembre 2003 sottoscritto dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti con la società Stretto di Messina SpA ai sensi della legge 17 dicembre 1971, n. 1158";

il 23 dicembre 2009 avviene la Consegna dei lavori al contraente generale e l'avvio del primo cantiere della variante di Cannitello;

il 1° aprile 2010 c'è l'avvio della progettazione delle opere a terra da parte di Eurolink;

il decreto-legge n. 78 del 2010, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 122 del 2012, all'articolo 2 prevede una riduzione lineare del 10 per cento delle dotazioni finanziarie a decorrere dall'anno 2011;

di conseguenza il contributo di 470 milioni di euro concesso all'Anas SpA si riduce a 423;

il 10 settembre 2010 viene sottoscritto un atto con contraente generale con il superamento di costo rispetto al piano economico-finanziario allegato al secondo atto aggiuntivo approvato con legge 23 dicembre 2009 n. 191;

a pagina 137 del bilancio di esercizio Anas del 2010 si evidenzia che il piano economico-finanziario dell'investimento non teneva conto delle ulteriori prestazioni progettuali inserite con l'atto sottoscritto tra la società ed il contraente generale in data 10 settembre 2010, e doveva pertanto essere aggiornato in vista dell'approvazione del progetto definitivo. In attesa dell'aggiornamento del piano economico-finanziario, l'onere complessivo dell'investimento era stimato pari a 6,3 miliardi di euro, di cui il 40 per cento, pari a 2,5 miliardi di euro, con contributi pubblici;

il 20 dicembre 2010 il contraente generale Eurolink invia alla Stretto di Messina il progetto definitivo del ponte e degli oltre 40 chilometri di raccordi stradali e ferroviari;

il decreto-legge n. 98 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 111 del 2011, ha previsto l'azzeramento del contributo originariamente stanziato dall'articolo 2, comma 204, della legge 23 dicembre 2009, n. 191, di 470 milioni di euro quale contributo alla società Anas SpA per la sottoscrizione e l'esecuzione, negli anni 2012 e seguenti, di aumenti di capitale della società;

il 29 luglio 2011 viene approvato, da parte del Consiglio d'amministrazione della società, il progetto definitivo e nuovo quadro economico complessivo e, in concomitanza, viene aggiornato anche lo schema di finanziamento dell'opera;

il nuovo quadro economico stima gli interventi complessivi in 8,5 miliardi di euro (il costo aggiornato dei lavori sarà ultimativamente accertato con l'approvazione del progetto definitivo da parte del CIPE), con un incremento di circa 2,2 miliardi di euro rispetto alla stima dei costi del progetto preliminare;

il 20 gennaio 2012 la delibera CIPE n. 6 definanzia i contributi pubblici per 1.624,3 milioni di euro. Il CIPE con tale delibera, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 14 aprile 2012, ha definanziato il contributo in conto impianti stanziato dalla Delibera CIPE n. 102/2009 per 1.287,3 milioni di euro ed il contributo in conto aumento capitale sociale di 337 milioni di euro stanziato dalla delibera CIPE n. 121/2009;

con tale determinazione l'ammontare dei contributi pubblici, originariamente previsti per 2.500 milioni di euro si riducono a complessivi 312,7 milioni di euro di cui 300 (quota parte dell'aumento di capitale già sottoscritto e versato) già utilizzati per le spese sinora sostenute dalla società Stretto di Messina SpA come risulta dal bilancio di esercizio 2011;

pertanto dei 2,5 miliardi di euro previsti come contributi pubblici allo stato attuale sono stati definanziati di circa 2,1 miliardi di euro, azzerando di fatto le fonti pubbliche previste nel vigente piano economico-finanziario;

premesso altresì che:

in primo luogo gli interroganti evidenziano l'inosservanza del vincolo posto dall'art. 4 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in capo al Commissario, dottor Pietro Ciucci, il quale ha assunto ripetutamente impegni sprovvisti della relativa copertura finanziaria che potranno avere effetti devastanti sui saldi di finanza pubblica;

si evidenzia, inoltre, che aver sottoscritto una convenzione con relativo piano economico-finanziario, approvato con legge n. 191 del 2009, non equivale ad avere l'effettiva disponibilità delle fonti finanziarie ivi previste, in primis il contributo pubblico di 2,5 miliardi di euro e, soprattutto, gli ingenti finanziamenti bancari pari a circa 4 miliardi di euro;

considerato, a prescindere da tale rilevante condizione, che:

in data 25 settembre 2009 il commissario, prima ancora di avere lo stanziamento dei 1.300 milioni di euro previsti dal decreto-legge 78 del 1° luglio 2009 (a tal fine si ricorda che la delibera CIPE n. 102 del 6 novembre 2009 ha determinati in soli 12,7 milioni di euro la quota di contributo disponibile, assegnando solo in via programmatica, e quindi senza alcuna certezza di erogazione, i restanti contributi di 1.287,3 milioni di euro) ha sottoscritto con il contraente generale un accordo per il riavvio delle attività pur non avendo in alcun modo la copertura finanziaria degli impegni assunti;

in data 23 dicembre 2009 il commissario, senza avere la copertura finanziaria integrale prevista nel piano economico-finanziario (non risulta in alcun documento ufficiale l'acquisizione del finanziamento bancario da parte della società di circa 4 miliardi di euro) ha consegnato i lavori al contraente generale, impegnandosi di fatto alla piena esecuzione del contratto pena il pagamento di una penale che dovrebbe oscillare tra i 300 ed i 500 milioni di euro, ovviamente a carico della finanza pubblica;

in data 10 settembre 2010 il commissario ha sottoscritto un atto aggiuntivo con il contraente generale con il quale sono previsti superi di costo, rispetto al costo inserito nel piano economico-finanziario, ovviamente senza alcuna copertura finanziaria, rinviandola all'approvazione del progetto definitivo;

infatti, nel bilancio di esercizio 2011 della Stretto di Messina SpA, pur evidenziando il totale azzeramento dei contributi pubblici originariamente previsti, non è stato in alcun modo evidenziato che con il venir meno della fonte di finanziamento pubblico, oltre all'inesistenza di fonti di finanziamento da parte del mercato bancario, è venuto meno uno dei pilastri del bilancio di esercizio, ovverosia la mancanza dei presupposti di continuità aziendale. Presupposto quest'ultimo che avrebbe dovuto indurre senza alcun indugio gli amministratori alla messa in liquidazione della società in quanto non in grado di raggiungere il proprio obiettivo sociale e far fronte ai propri impegni assunti nei confronti del contraente generale;

nel bilancio di esercizio 2011 di Anas SpA, invece, nulla viene detto del definanziamento dei 1.617,3 milioni di euro di contributi pubblici operato dalla deliberazione CIPE n. 6/2012 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 14 aprile 2012 ben prima dell'approvazione del bilancio avvenuta il 31 maggio 2012. Di contro nella relazione sulla gestione sulle partecipazioni da un lato viene evidenziato il maggior costo dell'investimento che passa da 6,3 a 8,5 miliardi di euro, dall'altro si sostiene, genericamente, che le risorse pubbliche necessarie per la copertura finanziaria del progetto potrebbero essere attribuite su altre fonti di finanziamento, che al momento non sono individuate, nonché utilizzando gli incentivi previsti dall'art. 18 della legge n. 183 del 2011, che nel caso specifico oltre a non essere applicabili (in quanto la società Stretto di Messina non è una società di progetto bensì una concessionaria e come tale non beneficiaria della norma) non consentono la bancabilità del progetto (il mercato finanziario, ferma restando la criticità derivante dal mancato intervento della BEI, in quanto l'opera non rientra nei progetti prioritari comunitari, richiede per progetti similari un apporto minimale di capitale sociale pari a non meno del 30 per cento del fabbisogno complessivo, e quindi pari a 3 miliardi di euro circa che al momento non sono in alcun modo disponibili);

alla luce di tali condizioni il dottor Pietro Ciucci, constatando la mancanza del requisito della continuità aziendale della Stretto di Messina SpA avrebbe dovuto perlomeno svalutare integralmente la propria partecipazione con conseguente evidenza di un risultato di esercizio negativo rispetto a quello positivo che si evince invece dal bilancio di esercizio 2011 di Anas SpA,

si chiede di sapere:

se quanto sopra corrisponda alla realtà dei fatti e sia noto ai Ministri in indirizzo;

se non ritengano opportuno avviare un procedimento di autotutela nei confronti dei vertici delle società coinvolte, al fine di evitare ulteriori danni erariali;

se non ritengano di procedere al più presto alla rimozione del dottor Piero Ciucci dalle cariche ricoperte in Anas e nella società Stretto di Messina.