Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-06216

Atto n. 4-06216

Pubblicato il 11 novembre 2011
Seduta n. 636

FERRANTE , DELLA SETA - Ai Ministri della difesa e dell'economia e delle finanze. -

Premesso che:

nella stagione dei tagli "lacrime e sangue", la Difesa non rinuncia alla sua "mini naja", le tre settimane aperte ai giovani che vogliono conoscere la vita militare e che poi di solito confluiscono nelle fila delle associazioni combattentistiche; queste tre settimane sono costate, e costeranno, allo Stato italiano ben 19.946.440 euro tra il 2010 e il 2012;

entrando nello specifico, furono previsti 6.599.270 euro per il 2010, 5.846.720 euro per il 2011 e 7.500.000 euro per il 2012. Tutto questo solo per l'organizzazione di corsi di tre settimane, finalizzati a rafforzare la conoscenza e la condivisione dei valori che dalle Forze armate promanano e che sono alla base della presenza dei militari italiani di tutte le componenti operative delle missioni internazionali. Ma soprattutto ai frequentatori è rilasciato un attestato di frequenza che costituisce titolo per l'iscrizione all'associazione d'arma di riferimento del reparto di Forza armata presso il quale si è svolto il corso, nonché il riconoscimento di crediti formativi nei segmenti scolastici in cui sia possibile farvi ricorso. Una parte dei quasi 20 milioni di euro, infatti, sono arrivati dai fondi di istituto delle scuole, che da quest'anno sono gestiti direttamente dal Ministero dell'economia e delle finanze;

è importante evidenziare che dai tagli draconiani dell'estate 2011, i milioni di euro destinati agli stage in caserma sono sopravvissuti;

sulla questione della "mini naja" sono state presentate diverse interrogazioni, tra cui due degli interroganti (4-03887 e 4-05181);

il Ministro della difesa ha risposto alla Camera, il 3 maggio 2011, ad una interrogazione (Atto Camera 4-08579), che tra le altre cose chiedeva in particolare al Governo di "rivedere completamente il progetto" nonché di "chiarire e dettagliare la provenienza delle risorse da utilizzare nei prossimi tre anni". Il Ministro ha risposto nel seguente modo: «per quanto concerne gli aspetti finanziari rammento innanzitutto che, ai fini dell'organizzazione di tali corsi, la citata norma di riferimento ha autorizzato la spesa di euro 6.599.720 per l'anno 2010, euro 5.846.720 per l'anno 2011 ed euro 7.500.000 per l'anno 2012»; si tratta così in totale di circa 19,9 milioni di euro in tre anni. Poco più di 5,2 milioni di euro verrebbero da risparmi diretti del Ministero della difesa, 3,8 milioni da Fondi di riserva e speciali, mentre più di 10,7 milioni deriverebbero da maggiori entrate dovute a risparmi nelle modalità di pagamento dei pubblici dipendenti, ed in particolare del personale scolastico. Maggiori entrate che, appunto, finiscono nella "mini naja";

leggendo questa dichiarazione si può affermare senza ombra di dubbio che il Ministro della difesa ha sì risposto, ma senza chiarire il problema e limitandosi solo a citare, per la parte economica, i commi inseriti nell'articolo 55 del decreto-legge n. 78 del 2010, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 122 del 2010, che ha istituito la "mini naja";

è importante sottolineare che contro questo progetto, fin da subito, si sono schierate numerose associazioni, tra cui l'Arci Servizio Civile, e i rappresentanti dei giovani in servizio civile, ma anche molti settori del mondo militare che l'hanno definita un'iniziativa che fa giocare ai soldatini ragazzi di età compresa tra i 18 e i 30 anni e ingrassa le associazioni d'arma certo in grado di portare consensi alla politica;

il tutto è ancora di più incomprensibile se si confronta l'assurda decisione di non intervenire risparmiando sulla mini naja mentre si tagliano, al contempo, drasticamente gli stanziamenti per il fondo nazionale per il servizio civile, e, solo a titolo di esempio, quelli per il fondo per l'aiuto pubblico a favore dei Paesi in via di sviluppo e per il fondo per la non autosufficienza. Per i quali rispettivamente, nel 2012, ci saranno solo 68.812 milioni di euro, 85.515.000 milioni di euro e zero euro,

si chiede di conoscere:

se i Ministri in indirizzo non intendano urgentemente intervenire, per quanto di competenza, al fine di stornare una parte dei fondi destinati alla mini naja al terzo settore e al non profit in modo da non pregiudicare, con delle scelte politiche errate, l'impegno di migliaia di realtà della società civile organizzata, assicurando gli stessi diritti a chi svolge forme di difesa della patria diverse da quelle previste per le Forze armate, come ad esempio i ragazzi che svolgono il servizio civile, in modo da evitare di dare l'impressione di avere due pesi e due misure;

se non intendano urgentemente riferire su quali degli obiettivi citati dalla disposizione legislativa istitutiva della "mini naja" siano stati raggiunti nell'edizione 2010 e 2011.