Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-04901
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Atto n. 4-04901
Pubblicato il 17 febbraio 2021, nella seduta n. 298
IANNONE - Ai Ministri dell'interno e per la pubblica amministrazione. -
Premesso che, per quanto risulta all'interrogante:
il 30 giugno 2020 è stata pubblicata dal Comune di Capaccio-Paestum (Salerno) la graduatoria finale di un concorso pubblico, indetto nel 2019, per la copertura di alcuni posti da dipendente comunale. La categoria è la "D1", quella riservata ai laureati, che dovranno svolgere mansioni da funzionari, lo stipendio parte da circa 1.450 euro mensili, la progressione in carriera dipenderà poi dalle capacità di ciascun vincitore (in linea almeno teorica);
scorrendo tale graduatoria si leggono i nomi di quelli che hanno superato le prove assicurandosi così il famoso posto fisso, per giunta pubblico: al primo posto c'è C.F., classe 1975, nato a Salerno; seguono G.D.F. (1978, Agropoli), C.D.V. (1974, Agropoli), F.T. (1984, Eboli), F.C. (1984, Battipaglia);
2 dei 5 sono poi stati comandati in altre amministrazioni pubbliche (a Torchiara) mentre gli altri risultano oggi in servizio a Capaccio dove la graduatoria è stata fatta scorrere;
seguono poi altri 9 nominativi in una lista generale di 14 partecipanti;
tutto bene, tutto regolare, i vincitori del concorso avranno di certo passato le notti a studiare, i familiari avranno atteso trepidanti l'esito della gara dei propri congiunti, ogni cosa sarà stata fatta all'insegna della naturale competizione che regola i rapporti civili sulla base di criteri meritocratici;
qualche perplessità, però, sorge quando vengono incrociati i nomi con "chi comanda" al Comune di Capaccio, per non dire della fatale coincidenza che spinge a dire "quel nome l'ho già sentito";
quello del presidente della commissione del concorso, Francesco Sorrentino, si è sentito diffusamente in quanto è l'altro indagato "eccellente" dell'inchiesta che ha portato dietro le sbarre l'ex sindaco di Eboli Massimo Cariello: si tratta, in pratica, dello stesso dirigente che, secondo l'accusa, avrebbe manipolato proprio un concorso pubblico a Cava de' Tirreni insieme a Cariello, al fine di favorire due ebolitani che facevano parte del clan dominante ad Eboli fino a qualche mese fa. In cambio Sorrentino avrebbe chiesto a Cariello di fare in modo che al CFI (un consorzio delle farmacie comunali) non arrivasse di nuovo l'ex presidente Salvatore Memoli, aiuto che fu chiesto anche all'attuale sindaco di Capaccio;
si omette, poi, tutta la vicenda locale di Cava e il vortice di veleni e sospetti aleggianti attorno a Sorrentino, che, si ricorda, è anche dirigente a mezzo servizio nello stesso ente pestano;
i nomi dei vincitori parlano da soli, autorizzando qualunque osservatore a farsi nuove domande. C.F. è lo stesso di cui ci si è occupati nei giorni scorsi in seguito all'arresto Squecco: marito di Rossella Squecco, nipote di Roberto, figlia di Mario Squecco e Giuseppina D'Ambrosio, ambedue ai domiciliari; G.D.F.è cognata del vice sindaco di Capaccio-Paestum, e ci sono poi C.D.V., che sarebbe un cugino diretto addirittura del primo cittadino di Capaccio, e F.T. viene indicata come amica personale del sindaco Alfieri, mentre F.C. sarebbe nipote sempre del sindaco;
infine, sempre Capaccio-Paestum è stata, negli ultimi giorni, teatro di una retata che ha portato ad arresti e misure restrittive cautelari che hanno toccato l'amministrazione comunale,
si chiede di sapere se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti esposti e se intendano attivare i propri poteri ispettivi per verificare in merito alla selezione, visto che i giornali parlano di un'autentica "parentopoli".