Legislatura 14 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-07531
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Atto n. 4-07531
Pubblicato il 26 ottobre 2004
Seduta n. 680
FORMISANO. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. -
Premesso che:
l’istituto bancario Unicredit SPA, come è noto, è nato dalla fusione del Credito Italiano e di una serie di altre aziende bancarie tra le quali la Cariverona Banca Spa, avente sede a Verona, nata negli anni ’90 per effetto della “legge Amato” e successive, che ha portato dall’allora esistente Cassa di Risparmio di Verona Vicenza Belluno ed Ancona alla costituzione della Fondazione Cassa di Risparmio di Verona Vicenza Belluno e Ancona. Quest’ultima detiene attualmente poco meno dell’8% di Unicredit Spa e fa parte del sindacato di controllo di quest’ultimo;
la Cariverona Banca Spa all’atto della fusione deteneva tra le sue partecipazioni il 20,3% della società autostradale denominata Serenissima, che gestisce in concessione la tratta autostradale Brescia-Verona-Vicenza-Padova. Quest’ultima è una società di diritto privato sostanzialmente pubblica, poiché a parte il 20,3% del capitale già in mano a Cariverona le altre quote sono di proprietà degli enti locali dell’asse Milano-Padova (Comuni capoluogo, Province e Camere di commercio);
la quota, che si trovava nel bilancio di Cariverona al valore di una lira, entrò nelle attività trasferite ad Unicredit in sede di fusione (per inciso il valore di apporto di Cariverona fu di circa quattro volte il valore nominale di bilancio);
Unicredit ha messo in vendita la quota di cui sopra, per la quale è pervenuta un'offerta da una cordata di imprenditori capitanati dal Presidente di Infracom Spa (si tenga presente questo nome) per la somma di circa 200 milioni di euro;
per evitare l’ingresso di tale partner (che non potrebbe che portare ad un sostanziale cambio nell’ottica di gestione della Serenissima, nella quale da sempre non si è dato luogo a ripartizione di utili preferendo il loro reinvestimento al fine di realizzare investimenti in sede locale a vantaggio dei soci) resta ora solo la strada dell’esercizio del diritto di prelazione, ciò che nessuno degli attuali soci pubblici è in grado di fare dato lo stato della finanza di comuni e province;
potrebbe farlo per loro la Fondazione Cassa di Risparmio, che tuttavia pretenderebbe di diventare con il 20% padrona della società, attraverso un patto parasociale con gli enti pubblici che garantisca alla Fondazione di essere in maggioranza e che il suo 20,3% non sia mai messo in minoranza, che garantisca il controllo della governance attraverso un amministratore delegato e, pare, anche la nomina del presidente e che dia infine alla Fondazione potere di indirizzo vincolante sulle decisioni strategiche;
se la Fondazione dovesse sborsare 200 milioni di euro per esercitare il diritto di prelazione non potrebbe destinare queste somme ai suoi fini istituzionali, sociali o culturali che siano, dal che per la comunità veronese e più in generale veneta, che da sempre è stata il soggetto forte della società, risulterebbe una sorta di beffa. Se è vero infatti che l'originaria Cassa di Risparmio era nella sostanza un bene della comunità, la comunità che possedeva la quota del 20,3% di Serenissima si vedrebbe ora costretta a ricomprarla per 200 milioni di euro, rinunciando nel contempo ad altrettanti investimenti sociali;
d’altro lato la lettura dell’ultimo bilancio consolidato della società Autostrada Brescia-Padova (denominata Serenissima) evidenzia che la società detiene quote di maggioranza di due società estere, e più precisamente Unifracom B.V. con sede a Rotterdam, di cui possiede il 70% del capitale, e la Serenissima Investments S.A., con sede a Lussemburgo, di cui possiede il 75% del capitale ;
appare invero strano che una società che abbia come oggetto sociale la gestione del servizio autostradale possegga partecipazioni all’estero; non vi è infatti alcun motivo, poiché si tratta di gestire servizi non soggetti ad internazionalizzazione (come invece avviene per le attività industriali);
le stranezze aumentano quando si pensi alla natura pubblica della società (pur se di diritto privato), che a maggior ragione dovrebbe escludere il ricorso ad attività estere, per le quali manca l’obiettivo di trasparenza che dovrebbe esser requisito fondamentale della gestione di denaro pubblico;
il Gruppo Autostrada Serenissima è costituito da numerose società ed appare francamente discutibile che in troppi casi chi le gestisce si trovi spesso nella duplice veste di controllore e di controllato. Si vedano gli esempi seguenti: Aleardo Merlin è Presidente di Autostrada Brescia Padova Spa (controllante), Pedemontana Veneta Spa (collegata), Confederazione Autostrade Spa (Collegata) e Real Estate Serenissima Spa (controllata); Carlo Lepore è direttore generale di Autostrada Brescia Padova Spa, nella sostanza con poteri di amministratore delegato (controllante), presidente di Serenissima Sgr Spa (controllata) e di Serenissima Costruzioni Spa (controllata), nonché vice presidente di Infracom Italia Spa (collegata), il cui Presidente guida la cordata che si è aggiudicata il 20,3% posto in vendita da Unicredit, e Direttore generale di Real Estate Serensissima Spa (controllata); Massimo Monzani è Consigliere di amministrazione e membro del Comitato direttivo di Autostrada Brescia Padova Spa (controllante), presidente di Serenissima Investments Sa (controllata) e di Serenissima Trading Spa (controllata); Giustina Maistrello Destro (ex sindaco di Padova) è Consigliere di amministrazione di Autostrada Brescia Padova Spa (controllante), presidente di Società Autostrade Di Venezia e Padova e di SUS – Servizi utenza stradale Spa (collegata);
dal bilancio consolidato emerge che le società estere e le altre controllate o collegate hanno prodotto perdite per euro 1.478.915,00;
nel 2003 la società dichiara di aver corrisposto somme alle società del gruppo per operazioni di servizi effettuate nei suoi confronti e, in particolare, a Serenissima Costruzioni Spa (di cui è socio Mazzi Costruzioni) quale 60% dei lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria (euro 13.965.000,00) e ad Infracom Italia Spa per i servizi informatici e tecnologici (euro 21.983.000,00); si noti che il Presidente di Infracom è il soggetto che ha guidato la cordata che si è aggiudicata la partecipazione del 20% di Unicredit;
sembrerebbe che la società ricorra a licenziamenti senza giusta causa per liberarsi di personale non succube ai voleri del direttore generale e del presidente, con frequenti fenomeni di mobbing nel tentativo di costringere i dipendenti alle dimissioni, svuotando il contenuto del loro lavoro e portandoli a forme di vera e propria alienazione; ciò che appare quanto meno curioso ove si consideri che il direttore del personale è un ex brigatista rosso e che la magistratura civile si è già occupata della questione e risulta che più di un caso sia attualmente sotto esame;
nel caso di un ex dirigente la vicenda è già costata risarcimenti milionari (quasi tre milioni di euro) alla società,
l'interrogante chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti sopra riportati;
se non ritenga che normali attività come quelle poste a giustificazione della costituzione di società all’estero siano in contrasto con la natura di concessionario di un servizio pubblico come quello autostradale, che si svolge unicamente sul territorio nazionale;
se non ritenga poco consono al principio di trasparenza che una società di natura sostanzialmente pubblica si possa nascondere dietro sigle estere in Paesi che, come è noto, rappresentano paradisi fiscali, spesso utilizzati dai circuiti del riciclaggio o della delinquenza finanziaria;
se non ritenga che dietro queste attività si celi altro, poiché esse non trovano alcuna giustificazione che porti a violare elementari regole di trasparenza nella gestione di fondi pubblici;
se non ritenga inopportuno che a questa società straniera, dalla quale sarà di fatto impossibile ottenere informazioni dettagliate sulle operazioni svolte, siano state trasferite le azioni di Serenissima Infracom Spa, società di diritto italiano, di cui l’Autostrada Serenissima è il maggior cliente oltre che detentore di una quota pari al 41% del capitale;
se non ritenga inopportuno il fatto che d’ora in poi sarà impossibile conoscere chi siano i veri soci poiché essi potranno facilmente essere al riparo grazie al diritto lussemburghese;
se non ritenga che vi sia conflitto di interessi nel fatto che l’offerta di 200 milioni di euro a Unicredit per la cessione del 20,3% della Autostrada Serenissima sia stata fatta da una cordata di imprenditori guidati dal Presidente di Infracom Spa, società di cui la società autostradale detiene una quota del 41% e che è il maggior cliente della società stessa (solo nel 2003 vi sono stati trasferimenti intra-gruppo da parte di Serenissima per quasi 22 milioni di euro);
se non ritenga che il prezzo offerto nasconda situazioni non chiare legate alla società costituita da Serenissima in Lussemburgo;
se non ritenga inopportuno che la Fondazione Cassa di Risparmio distragga dagli usi statutari una tale somma per investirla in una quota che solo quattro anni fa deteneva e valutava a bilancio una lira;
quali siano gli intendimenti del Ministro in indirizzo in ordine ad un intervento dei poteri di legge sia nei confronti della Fondazione Cassa di Risparmio di Verona che nei confronti della società Autostrada Brescia-Padova, in quanto concessionaria di pubblico servizio, per ottenere chiarezza e trasparenza di comportamenti.