Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-05645

Atto n. 4-05645

Pubblicato il 19 luglio 2011
Seduta n. 582

FERRANTE , DELLA SETA - Ai Ministri dell'istruzione, dell'università e della ricerca, delle infrastrutture e dei trasporti e per i beni e le attività culturali. -

Premesso che:

la scuola "Arcobaleno" si trova dal 1994 nel quartiere Monteverde, a Roma, in via Innocenzo X n. 4, in una struttura in affitto che ospita circa 300 bambini dai 2 ai 14 anni. La scuola è privata, gestita da una cooperativa, ed è di ispirazione steineriana;

la scuola è stata fondata per impulso della signora Bianca Maria Scabelloni, che aveva maturato sin dall'immediato dopoguerra importanti esperienze pedagogiche, specialmente presso la scuola steineriana di Milano. Tali esperienze le avevano consentito di individuare le linee portanti di un metodo didattico e pedagogico che, muovendo dalle intuizioni fondamentali di Rudolf Steiner, si inserisse armonicamente nella particolare connotazione della tradizione culturale italiana. Da qui l'idea, o meglio l'esigenza, di una scuola che ne divenisse "palestra" di sperimentazione;

dal 2003 la scuola Arcobaleno ha acquisito lo stato di scuola paritaria, in linea con il nuovo ordinamento scolastico. Insegnanti e genitori che negli anni si sono aggiunti al nucleo originario ne hanno condiviso motivazioni ed impulsi, mantenendo una totale disponibilità anche dopo l'esaurirsi professionale della loro esperienza;

il 15 aprile 2011 i genitori dei bambini iscritti alla scuola Arcobaleno sono stati convocati per una riunione nella quale è stato comunicato che il proprietario dell'edificio aveva ceduto la struttura e che i nuovi proprietari avevano intenzione di non rinnovare alla scuola il contratto in scadenza. Volontà della nuova proprietà è, infatti, di realizzare al posto della scuola nuovi appartamenti, progetto per il quale aveva già ottenuto il cambio di destinazione d'uso dell'edificio e il permesso di costruire appartamenti dal Comune di Roma. Inoltre nella riunione del 15 aprile ai genitori è stato comunicato che l'amministrazione della scuola aveva accettato la proposta di lasciare la struttura con la fine dell'anno scolastico e di abbandonare il quartiere Monteverde;

a tal proposito è importante evidenziare che solo pochi giorni dopo nel quartiere sono comparsi depliant di un progetto residenziale denominato "Verde Pamphili", un complesso edilizio di nuova costruzione a Monteverde e dal sito Internet, oltre a identificare l'area con l'attuale sede della scuola Arcobaleno, si può leggere che "L'intervento prevede circa 18 mesi di lavorazione, con un inizio stimato entro il primo semestre del 2011". Risulterebbe che l'edificio sarà di 7 piani, costruito su tre fronti per almeno 60-70 appartamenti dal carattere del tutto anonimo;

si sottolinea che le tavole del Piano regolatore generale vigente, visitando il sito del Comune di Roma, individuano il tessuto in cui è inserito l'edificio, all'interno della città storica, come "T5 - Tessuti di espansione otto-novecentesca a lottizzazione edilizia puntiforme", comune a molte altre aree di Monteverde vecchio. La definizione all'articolo 30 delle norme tecniche di attuazione del piano regolatore generale di Roma è la seguente: «Sono Tessuti di espansione otto-novecentesca a lottizzazione edilizia puntiforme i tessuti di edifici isolati nel lotto formatisi, dentro e fuori la cinta muraria, su aree non urbanizzate, sulla base di impianti urbani pianificati in genere nei Piani regolatori del 1883 e 1909, ma anche esternamente ad essi per aggregazione di singoli lotti o per progetti unitari, alcuni dei quali ispirati ai principi della "città giardino"»;

pertanto tra le trasformazioni possibili negli ambiti T5 è compresa anche la demolizione e ricostruzione (categoria DR2), come definita dall'articolo 25, comma 4, delle norme tecniche. Come espressamente stabilito dalla categoria "DR2" la demolizione e ricostruzione, anche con aumento della SUL (superficie utile lorda), deve avvenire senza nessun aumento di vft (volume fuori terra), ma solo finalizzato al miglioramento della qualità architettonica;

è del tutto evidente che gli interventi ammessi devono tendere, oltre agli obiettivi generali di cui all'art. 24, comma 2, solamente alla conservazione dei caratteri peculiari e agli obiettivi specifici dei diversi tessuti, come descritti nella parte III dell'elaborato G2, "Guida per la qualità degli interventi";

è inoltre significativo sottolineare come l'edificio di via Innocenzo X n. 4 è identificato tra gli elaborati del Piano regolatore (Carta per la qualità, elaborato G1b) tra gli edifici con tipologia edilizia speciale, ad impianto seriale, come scuola. Proprio per questa destinazione e per le caratteristiche del tessuto e dell'edificio si impone una particolare attenzione rispetto alle prescrizioni di tutela. In particolare nella città storica, il piano regolatore di Roma specifica con chiarezza che per le trasformazioni, oltre alla normativa specifica per i diversi tessuti, occorra una "verifica preventiva dell'interesse storico-architettonico" che in particolare riguarda proprio la demolizione e ricostruzione perché tali interventi sono ammessi previa verifica, da parte del Comune, dell'interesse storico-architettonico degli edifici esistenti, da effettuare in base alle disposizioni di cui agli articoli 25, comma 5, e 36, comma 5, e ai criteri appositamente definiti nella G2;

pertanto dovrebbe essere stata redatta una relazione tecnico-scientifica al riguardo ed espresso un parere da parte del "Comitato per la qualità urbana e edilizia". Ma alla richiesta formalmente avanzata dai genitori dei bambini della scuola Arcobaleno il suddetto Comitato ha risposto solo a voce, e questo è già di per sé grave, ma ancora più grave è che tale risposta è stata che queste informazioni non possono essere date. In violazione di qualsiasi norma sulla trasparenza e sull'informazione ai cittadini,

si chiede di conoscere:

se, visto l'alto valore culturale e educativo dell'opera svolta dalla scuola "Arcobaleno", i Ministri in indirizzo, per quanto di propria competenza, non intendano immediatamente, attraverso il Provveditorato competente, promuovere un tavolo tecnico, dove siano rappresentati tutti i soggetti interessati, il Comune e la Provincia di Roma, la scuola Arcobaleno e i genitori, in modo da facilitare un accordo che possa permettere ala scuola di potersi trasferire in un'altra struttura, situata nello stesso quartiere in modo da non disperdere i bambini creando loro gli ovvi scompensi derivanti da un traumatico distacco dai compagni di scuola e di reintroduzione in altri contesti scolastici, dove trasferire le proprie attività;

se non intendano, al fine di vigilare sul rispetto dei principi costituzionali di tutela del paesaggio, del territorio, dei beni architettonici, della trasparenza, dell'imparzialità e della legittimità nell'azione della pubblica amministrazione, attivarsi nell'ambito delle proprie competenze al fine di accertare se l'amministrazione comunale di Roma, nell'approvare il progetto in premessa, non abbia espressamente violato le proprie prerogative istituzionali e diverse disposizioni di legge;

se non intendano immediatamente attivarsi, nell'ambito delle proprie competenze, affinché si proceda alla sospensione dei lavori in vista di un attento accertamento della legittimità e piena validità delle autorizzazioni rilasciate dagli organi competenti, nonché dell'eventuale sussistenza delle altre irregolarità evidenziate, in modo da evitare che un immobile tutelato, dal piano regolatore di Roma, sia sottoposto ad una demolizione impropria, ma anche per scongiurare una gravissima speculazione edilizia.