Legislatura 17 Risposta ad interrogazione scritta n° 4-05175


Risposta all'interrogazione n. 4-05175
Fascicolo n.186

Risposta. - La Farnesina si è immediatamente attivata a seguito del sequestro del peschereccio "Mina", sia attraverso le competenti rappresentanze all'estero (ambasciata d'Italia a Parigi e consolato generale di Nizza) sia a livello centrale. Non appena ottenuta conferma da parte del comando generale delle Capitanerie di porto e della Marina militare, il ministro Gentiloni ha disposto che fosse sollevata formalmente nei confronti della Francia la questione della giurisdizione marittima sul punto di fermo e sequestro (essendo avvenuto in una zona di pesca italiana), ottenendo per le vie ufficiali dalle autorità francesi l'ammissione di un "deprecabile errore" di competenza territoriale e le loro scuse formali.

Quanto all'accordo sulla delimitazione delle aree marittime di rispettiva giurisdizione tra la Francia e l'Italia, firmato il 21 marzo 2015 a Caen, si conferma che esso non è ancora in vigore e non è quindi applicabile al caso. L'unico strumento pattizio rilevante nella fattispecie è la convenzione tra Italia e Francia per la delimitazione delle zone di pesca nella baia di Mentone del 18 giugno 1892, che ha tra l'altro valore esclusivamente consuetudinario in quanto è sempre stata applicata pur non essendo mai stata ratificata.

L'accordo firmato a Caen, frutto di un negoziato avviato nel 2006 e terminato nel 2012, risponde pertanto alla necessità di stabilire dei confini certi alla crescente proiezione di entrambi i Paesi sulle porzioni di mare ad essi prospicenti e alla luce delle sopravvenute norme della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare (UNCLOS, 1982). Se si esclude la citata convenzione del 1892, l'accordo del 2015 colmerebbe un significativo vuoto giuridico, avendo portata generale e riguardando "i mari territoriali, la piattaforma continentale e le acque sotto la giurisdizione" delle parti.

Da parte italiana, al negoziato hanno partecipato, ognuno per le questioni di competenza specifica, i Ministeri dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare per gli aspetti di protezione ambientale, della difesa per gli aspetti di sicurezza, dello sviluppo economico per la piattaforma continentale, delle infrastrutture e dei trasporti per gli aspetti di navigazione marittima, delle politiche agricole, alimentari e forestali per le questioni legate alla pesca e dei beni culturali e delle attività culturali e del turismo per gli aspetti di protezione di tali beni.

Sono al momento in corso ulteriori approfondimenti da parte delle amministrazioni competenti, al termine dei quali sarà effettuata una valutazione globale sull'accordo del 2015, anche ai fini dell'eventuale avvio della procedura di ratifica parlamentare.

Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e cooperazione internazionale
DELLA VEDOVA

(5 febbraio 2016)