Legislatura 18ª - 2ª Commissione permanente - Resoconto sommario n. 50 del 27/11/2018
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IN SEDE REFERENTE
(955) Misure per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione, nonché in materia di prescrizione del reato e in materia di trasparenza dei partiti e movimenti politici, approvato dalla Camera dei deputati
(Seguito dell'esame e rinvio)
Prosegue l'esame, sospeso nella seduta di ieri.
Il presidente OSTELLARI ricorda che nella giornata di ieri non è stata raggiunta un'intesa da parte di tutti i Gruppi parlamentari sul calendario dei lavori della Commissione in relazione all'esame del disegno di legge in titolo.
Le ipotesi sul campo prevedevano un'alternativa tra lo svolgimento di audizioni nella giornata di venerdì e un termine per gli emendamenti a lunedì, che non è stata tuttavia ritenuta praticabile dai Gruppi di opposizione, ovvero non svolgere ulteriori audizioni rispetto all'istruttoria già svolta in prima lettura dalla Camera dei deputati e un termine per emendamenti alla fine della corrente settimana.
Ricorda nuovamente che l'esigenza di un celere esame del provvedimento da parte della Commissione deriva dall'inserimento dello stesso nel calendario dei lavori dell'Assemblea per la settimana dal 10 al 14 dicembre.
Propone pertanto alla Commissione, di intesa con le relatrici Riccardi e Piarulli, di non svolgere audizioni e fissare il termine per la presentazione di emendamenti e ordini del giorno per venerdì 30 novembre oppure per lunedì 3 dicembre.
Sottopone, quindi, tale proposta alla deliberazione della Commissione.
Interviene il senatore CALIENDO (FI-BP) stigmatizzando la decisione di non svolgere le audizioni sottolineando che si tratta di un pericoloso precedente con cui di fatto si rinuncia all'ampliamento della necessaria istruttoria su un provvedimento particolarmente delicato.
La senatrice VALENTE (PD) ribadisce quanto già fatto presente in sede di Ufficio di Presidenza evidenziando il rischio di azzerare gli spazi di discussione e di approfondimento su un testo che è destinato a produrre effetti giuridici considerevoli sulla vita del comune cittadino.
Ricorda come le audizioni vadano tenute in debito conto, soprattutto quando gli auditi sono esperti del settore. Fa presente come non mancherebbe il tempo per procedere al necessario approfondimento e chiede pertanto un supplemento di riflessione paventando il rischio che diversamente si azzerino gli spazi riservati all'opposizione all'interno di una Commissione importante come quella della giustizia, ribadendo la necessità che per provvedimenti inerenti la giustizia che provocano ricadute sulla vita concreta dei cittadini, sia necessaria ed auspicabile la più ampia condivisione di intenti.
Conclude con un richiamo alla correttezza istituzionale.
Il PRESIDENTE rimarca come proprio in nome della correttezza istituzionale si sia tentato di trovare una soluzione condivisa in sede di Ufficio di Presidenza.
Il senatore CRUCIOLI (M5S) insiste affinché vengano garantiti i tempi stabiliti in Commissione e in Assemblea rispetto a richieste dilatorie.
Il senatore CUCCA (PD) rivendica la dignità dell'attività parlamentare e ritiene che il calendario dei lavori dell'Aula non ponga allo stato tempi tanto stringenti da rendere necessario il mancato svolgimento di audizioni. Ritiene pertanto, inadeguato il tempo concesso anche semplicemente per leggere gli esiti delle audizioni svoltesi nel corso dell'esame alla Camera.
Fa presente come non sia intenzione del suo Gruppo allungare tuzioristicamente i tempi, ma ribadisce che si tratta semplicemente di garantire una leale collaborazione ricordando come egli stesso in passato abbia rinunciato agli emendamenti che aveva presentato sul disegno di legge sulla Commissione d'inchiesta sui fatti del Forteto proprio per non ostacolare un provvedimento importante per il Paese.
Il PRESIDENTE ribadisce quindi la proposta di un calendario dei lavori per cui non si svolgano audizioni e il termine per gli emendamenti e ordini del giorno sia fissato per lunedì 3 dicembre alle ore 10,30.
Posta in votazione, tale proposta è approvata.
Il PRESIDENTE avverte che è aperta la discussione generale, che proseguirà anche nella seduta di domani.
Avverte altresì che i dati numerici sulla prescrizione dei reati e sui reati contro la pubblica amministrazione richiesti nella seduta di ieri saranno resi disponibili non appena trasmessi dal Governo.
Interviene il senatore CALIENDO (FI-BP) esprimendo criticità nel merito del provvedimento proposto, in particolare soffermandosi sul cosiddetto DASPO perpetuo, della cui costituzionalità dubita fortemente soprattutto in relazione al principio di rieducazione della pena di cui all'articolo 27 comma 3 della Costituzione, che stride ed è a suo avviso chiaramente incompatibile con la previsione di forme di pene perpetue.
Riguardo poi alla disciplina sulla prescrizione, fa presente come a seguito dell'approvazione della disciplina della ex Cirielli si è prodotta una diminuzione costante del numero di procedimenti che cadono in prescrizione, ritenendo tuttavia che la proposta di nuovo conio non risolverebbe comunque il problema della prescrizione in fase di indagine preliminare, riportando dati statistici in base ai quali la maggior parte dei procedimenti si prescrive proprio in questa fase.
Esprime critiche sul provvedimento che giudica non garantista e lesivo della dignità dell'individuo che subisce le conseguenze del processo penale.
Ricorda come l'allungamento dei tempi di prescrizione produca in realtà l'effetto di estendere i tempi dei processi rendendo il cittadino per più lungo tempo sottoposto al giudizio.
Evidenzia poi una serie di criticità tra le quali la creazione di un processo troppo lungo, il rischio che proprio in relazione alle fattispecie di corruzione non si giunga mai ad una definizione della questione, vanificando la finalità generalpreventiva della sanzione penale e quindi proprio le dichiarate intenzioni di combattere la corruzione.
La proposta legislativa si pone a suo avviso in contrasto con la legge sulla ragionevole durata del processo, con i principi del giusto processo di cui all'articolo 111 della Costituzione e di cui all'articolo 6 della Convenzione europea per i diritti dell'uomo.
Critica la previsione relativa alla predisposizione di un agente sotto copertura che diventerebbe in realtà un inaccettabile agente provocatore, rivendicando ancora la possibilità mediante le audizioni di correggere i difetti di siffatto provvedimento.
Ritiene nel complesso l'intervento normativo irragionevole e lesivo dei principi fondamentali posti a garanzia del sistema penale.
Interviene il senatore BALBONI (FdI) che condivide l'opinione espressa dal senatore Caliendo, ricordando l'importanza dei principi di cui all'articolo 111 della Costituzione e all'articolo 6 della CEDU.
Evidenzia il contrasto che si verrebbe a porre qualora fosse approvato il testo normativo proposto con la legge Pinto che riconosce al cittadino il risarcimento del danno per irragionevole durata del processo penale.
Sottolinea come tale provvedimento normativo possa portare effetti nefasti soprattutto per quei procedimenti che secondo le linee guida che vengono elaborate dai capi degli uffici giudiziari, non hanno la priorità di trattazione in sede di appello, quali per esempio procedimenti dove non vi siano parti civili, o procedimenti per reati minori che saranno pertanto destinati a non essere mai trattati, con il rischio di compromettere la costituzione di parte civile nel processo penale.
Ricorda per esempio che nell'ambito dei reati contro la pubblica amministrazione oggi, a legislazione vigente, lo Stato ha già sufficienti anni di tempo per arrivare alla conclusione del procedimento con una sentenza prima che maturi la prescrizione.
Rimarca altresì che il processo è di per sé già un aggravio per il cittadino.
Propone, per risolvere il problema della scarsa efficienza del sistema penale, di incrementare l'organico dei magistrati in ruolo, ma anche di limitare, il ricorso al distacco che rischia di sottrarre risorse umane.
Preannuncia la presentazione di emendamenti al testo.
Il seguito dell'esame è quindi rinviato.