Legislatura 18ª - 9ª Commissione permanente - Resoconto sommario n. 19 del 07/11/2018
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PROCEDURE INFORMATIVE
Interrogazioni
Il presidente VALLARDI, dopo aver ringraziato il sottosegretario Alessandra Pesce per la sua presenza, introduce l'interrogazione n. 3-00245 all'ordine del giorno, dando la parola al rappresentante del Governo per la risposta.
Il sottosegretario Alessandra PESCE rileva preliminarmente che l’agricoltura biologica rappresenta un elemento di forza del settore agricolo, il che ha rafforzato il settore stesso sia in ambito unionale che nazionale e ha contribuito all’esigenza di un quadro legislativo più completo e dettagliato.
Richiama quindi alcuni dati contenuti nel Rapporto 2018 "Cambia la Terra", con particolare riguardo alle risorse assegnate e spese nel comparto dell'agricoltura biologica. Nel corso dell'attuale programmazione 2014-2020, l’Italia ha ricevuto complessivamente 105 miliardi di euro (prezzi correnti), dei quali oltre la metà sono destinate ai Fondi strutturali e alla realizzazione di una pluralità di interventi. Ricorda quindi che nello stesso periodo la spesa pubblica complessiva programmata a livello nazionale per l’agricoltura biologica è pari a 1.812 milioni di euro, di cui 966 milioni a valere Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR), con una capacità di spesa assai elevata (avanzamento pari al 38 per cento).
Sottolinea che, oltre alle dotazioni specifiche, le aziende biologiche traggono importanti risorse finanziarie anche da altre misure, fondamentali per lo sviluppo e la competitività del settore, in virtù della presenza nei Piani di sviluppo rurale regionali di criteri di premialità a beneficio delle aziende stesse che, ad esempio, nel periodo 2007-2013 hanno intercettato risorse finanziarie per oltre 3 miliardi di euro, pari ad oltre un quinto della spesa pubblica totale del periodo. Fornisce quindi i relativi dati analitici.
Cita poi uno studio in corso di realizzazione da parte del CREA-PB, per una prima analisi sulla programmazione 2014-2020, da cui risulta come le aziende biologiche abbiano intercettato per il solo anno 2016 698 milioni di euro, di cui 480 milioni di euro per i pagamenti diretti e 217 milioni di euro per interventi di mercato.
Evidenzia, inoltre, che le aziende biologiche contano su una dimensione media piuttosto alta (oltre 28 ettari), rispetto a quanto registrato per l’agricoltura italiana nel suo complesso (8,4 ettari) e un trend in forte ascesa in termini di superfici convertite o in conversione e di numero di operatori.
Infine, ricorda l’impegno a sostenere la ricerca in campo bio, per la quale è stato recentemente sottoscritto l’avviso pubblico per la concessione di contributi pari a 3 miliardi di euro.
La senatrice AGOSTINELLI (M5S), in qualità di interrogante, si dichiara soddisfatta della esauriente risposta, ringraziando il rappresentante del Governo.
Il presidente VALLARDI introduce quindi l'interrogazione n. 3-00273 all'ordine del giorno, dando la parola al rappresentante del Governo per la risposta.
Il sottosegretario Alessandra PESCE ricorda che, nei casi contemplati dal decreto legislativo 6 novembre 2011, n. 159 ("Codice antimafia") e successive modifiche intervenute nel 2017, la pubblica amministrazione è tenuta alla verifica della documentazione antimafia. Si sofferma quindi sulle suddette modifiche legislative, in virtù delle quali gli organismi preposti alle erogazioni in agricoltura hanno l'obbligo di richiedere la documentazione antimafia per un numero di soggetti molto più alto che in passato.
Tali disposizioni hanno infatti previsto sempre la documentazione antimafia nella concessione di terreni agricoli e zootecnici demaniali che ricadono nell’ambito dei regimi di sostegno previsti dalla politica agricola comune, a prescindere dal loro valore complessivo, nonché su tutte i terreni agricoli, a qualunque titolo acquisiti, che usufruiscono di fondi europei. In particolare, la legge 4 dicembre 2017, n. 172 ha stabilito che la documentazione non è richiesta per i contributi sotto i 5 mila euro, mentre la successiva legge 27 dicembre 2017, n. 205 ha innalzato a 25 mila euro la soglia di applicazione della deroga per tutti i contributi erogati fino al 31 dicembre 2018.
Evidenzia che tali modifiche hanno reso particolarmente gravosa l'erogazione degli aiuti agricoli comunitari, in particolare per i prossimi pagamenti relativi alle domande presentate successivamente al 19 novembre 2017.
Per ovviare al rischio di paralisi delle erogazioni da parte degli organismi pagatori, sul finire dell'estate, si è autorizzata la procedura del pagamento d'urgenza, consentendo agli organismi pagatori di procedere all’erogazione dei contributi ancor prima di aver avviato la consultazione della Banca dati nazionale unica, fermo restando l’obbligo di acquisire - successivamente al pagamento - la documentazione antimafia, in tempi ristretti, procedendo poi al recupero degli aiuti concessi in caso di verifica negativa.
Fa quindi presente che sono in corso i contatti tra il Ministero, l’AGEA e il Ministero dell’interno per una convenzione che possa agevolare le procedure informatiche di scambio dati tra il SIAN e i sistemi informativi del Ministero dell’Interno, pur tra varie difficoltà.
Sottolinea che gli obblighi documentali richiesti agli agricoltori sono prescrizioni già vigenti e non aggiuntive ed è comunque consentito il ricorso alle autodichiarazioni.
Nell'assicurare l'impegno del Governo per migliorare le procedure e ridurre i disagi, ricorda che proprio il 5 novembre scorso è stato approvato, durante i lavori di conversione del decreto-legge n. 113 del 4 ottobre 2018, un emendamento per prorogare al 31 dicembre 2019 la disciplina transitoria di cui al comma 1142, dell’articolo 1 della legge n. 205 del 2017, in modo da dar tempo alle Prefetture di smaltire le richieste di documentazione antimafia presentate dalle aziende che usufruiscono di fondi europei per importi non superiori a 25 mila euro.
Il senatore DURNWALDER (Aut (SVP-PATT, UV)), in qualità di interrogante, si dichiara soddisfatto della esauriente risposta, ringraziando il rappresentante del Governo.
Il PRESIDENTE dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.
La seduta termina alle ore 9,20.