Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 1-00202
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Atto n. 1-00202
Pubblicato il 16 gennaio 2020, nella seduta n. 182
FEDELI , MARCUCCI , BONINO , DE PETRIS , MALPEZZI , PITTELLA , GINETTI , ALFIERI , BOLDRINI , CUCCA , GARAVINI , GIACOBBE , NANNICINI , RAMPI , ASTORRE
Il Senato,
premesso che:
a Ventotene, isola pontina e luogo di confino politico durante gli anni del fascismo, con la scrittura del "Manifesto" di Spinelli, Rossi e Colorni, nacque nel 1941 l'idea di un'Europa unita e pacificata. Un'Europa in cui tutti si sentissero uniti sotto una stessa bandiera, simbolo di valori e scelte condivise. Un'Europa capace di guardare criticamente alla sua storia presente e passata e di farsi baluardo di pace, cooperazione, accoglienza, democrazia, uguaglianza e solidarietà tra i popoli;
ripartendo dai principi ispiratori del "Manifesto di Ventotene", cominciando dalla lettura e dalla riflessione su quel testo e sull'esperienza delle guerre, delle dittature e della violenza da cui quelle parole di pace scaturivano, a tanti anni di distanza, e in un momento storico così difficile per il mondo intero, è necessario rilanciare proprio quel progetto di Europa. È necessario coltivare un nuovo cosmopolitismo che sia in grado di fare da argine alle paure, alle disuguaglianze, alle discriminazioni, alle violenze quotidiane, che sia lo strumento e la guida per dare una risposta alle grandi questioni del nostro tempo, dalla crisi ambientale, alle migrazioni, alla ricerca di un modello economico che produca benessere per i più, non solo per alcuni. È necessario costruire una cultura cosmopolita per risolvere problemi di carattere cosmopolita;
occorre mettere mano a profonde riforme dell'Unione europea, recuperando quello spirito sociale per cui era nata e che si è perso nel tempo per il predominio di una logica esclusivamente contabile; tali riforme non possono che avere come base la predisposizione di una cittadinanza europea da abbinarsi e integrarsi a quella italiana, proprio nell'accezione del Trattato di Roma; l'Italia, Paese fondatore, ha l'obbligo morale e la capacità politica e sociale di farsi promotrice di iniziative di formazione e sociali che possono diventare d'esempio per gli altri Paesi europei;
sotto la spinta e lo stimolo delle istituzioni, i protagonisti di questo progetto devono essere i giovani d'Europa affinché si facciano promotori di quel processo di integrazione e condivisione che ha nella conquista e nel mantenimento della libera circolazione il suo presupposto ineludibile e nell'acquisizione profonda della cittadinanza europea il suo obiettivo più alto. A loro bisogna parlare d'Europa in modo nuovo e, per la prima volta, a partire dalla scuola. È qui che un'educazione civica europea deve smettere di rappresentare un'opzione ma deve diventare una necessità culturale urgente. È qui, a scuola, che la cultura del dialogo deve attraversare trasversalmente tutte le discipline per educare al rispetto, alla conoscenza dell'altro, al superamento di stereotipi e pregiudizi;
premesso inoltre che, a Ventotene, nella scuola statale "Altiero Spinelli" ci sono già le aule, i banchi, le attrezzature multimediali, gli spazi per vivere la contemporaneità senza dimenticare la storia, ma mancano i ragazzi, dato che l'isola vive un drammatico spopolamento durante l'inverno; una "Scuola d'Europa" rappresenta l'occasione per far incontrare ragazze e ragazzi da tutta Europa per fare esperienza viva di cittadinanza; una specifica convenzione è già stata siglata tra l'associazione "La nuova Europa", fondatrice della Scuola d'Europa e il Comune di Ventotene, e l'iniziativa ha già ottenuto il patrocinio della rappresentanza in Italia della Commissione europea, del Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri, della Regione Lazio e del Consiglio regionale del Lazio, dall'Associazione italiana per il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d'Europa Lazio. Tale iniziativa ha peraltro già coinvolto nella sua fase sperimentale una trentina di scuole europee e oltre 300 ragazzi tra i 16 e i 18 anni. La nuova Europa ha anche costituito con 15 scuole italiane una specifica rete di scopo per rafforzare il suo progetto di laboratori di cittadinanza;
considerato che:
l'esperienza dell'associazione La nuova Europa, fondatrice della Scuola d'Europa, va apprezzata ma integrata e rafforzata con un impegno di tutte le istituzioni e del più ampio arco parlamentare per la sua natura bipartisan; è interesse di tutte le forze politiche promuovere un ampio dibattito in Europa sulle riforme necessarie al rafforzamento delle istanze sociali nell'Unione e questo dibattito può partire proprio dalla scuola italiana e dal rinnovato studio dell'educazione civica, della Costituzione e dei Trattati, grazie a iniziative come la Scuola d'Europa a Ventotene;
il Parlamento europeo, nell'assemblea del 15 gennaio 2020, ha approvato una proposta di risoluzione presentata a seguito di dichiarazioni del Consiglio e della Commissione sulla necessità di dar vita a una fase costituente con una "conferenza sul futuro dell'Europa", la quale dovrebbe costituire un'occasione per coinvolgere strettamente i cittadini della UE in un processo dal basso verso l'alto, e in questo processo la partecipazione dei giovani sarà un elemento essenziale degli effetti di lunga durata della conferenza; questa partecipazione dei cittadini della UE è prevista attraverso una specifica "agorà dei cittadini" e una specifica "agorà dei giovani";
tenendo conto che tale conferenza dovrebbe avere una durata biennale e inaugurarsi il 9 maggio 2020, giorno della festa dell'Europa e 70° anniversario della dichiarazione Schuman,
impegna il Governo:
1) a mettere a disposizione risorse ad hoc e strumenti per realizzare il progetto della Scuola d'Europa come percorso innovativo di lunga durata e ad alto impatto sociale;
2) a riconoscere la Scuola di Ventotene come luogo di interesse pubblico e quindi a concorrere all'elaborazione di un curricolo di educazione civica europea che contempli le questioni fondamentali dell'Europa di oggi in chiave storica, politica, giuridica, scientifica, artistica e culturale, e che costituisca parte integrante del percorso formativo della scuola superiore attraverso un modello didattico fatto di lezioni frontali e di esperienze laboratoriali;
3) a sostenere, anche attraverso iniziative come la Scuola d'Europa e tutte le altre iniziative promosse dalle associazioni europeiste che operano sull'isola e che contribuiscono alla conoscenza e alla diffusione dei valori europei, un percorso formativo e conoscitivo delle giovani generazioni verso una consapevole acquisizione di cittadinanza europea che abbia alla sua base lo studio della storia del '900 e dell'Europa unita.